Le città non sono tutte uguali. Densità abitative, sviluppo urbanistico e clima le rendono ecosistemi molto diversi tra loro. Ragion per cui, anche soluzioni a problemi di portata globale, apparentemente universali – come piantare alberi contro il gran caldo – devono essere personalizzate. Per trovare la soluzione più adatta per ciascuna città serve una dettagliata conoscenza della materia. E questo si è proposto di fare il team di ricercatori che, a conclusione di un simile sforzo, ha pubblicato quelle che essi stessi chiamano delle “linee guida” per combattere il caldo cittadino piantando alberi.

Le discussioni in materia di piantumazione come strategie di raffreddamento nelle città negli ultimi anni sono state accesa materia di discussione tra gli esperti e non. E negli ultimi tempi, da più parti, si sono rafforzati gli appelli per una strategie più ragionata in materia di piantumazione urbana. “Gli alberi hanno un ruolo cruciale nel raffreddare le città, ma dobbiamo piantarli in modo molto più strategico per massimizzare i benefici che possono fornire”, riassume in proposito dalla University of Cambridge Ronita Bardhan, a capo dello studio. Un buon punto di partenza per capire come fare è quello di analizzare cosa succede quando si piantano alberi col preciso intento di raffreddare le città in diverse parti del mondo, in condizioni climatiche e urbanistiche molto diverse, e questo è esattamente quanto fatto dai ricercatori. Gli esperti hanno realizzato una metanalisi che ha coperto più di cento città con 17 climi diversi, tenendo in considerazione anche la tipologia di alberi piantati sulla mitigazione di aria e temperatura di superficie, considerando che tutti questi aspetti contribuiscono al potenziale di raffreddamento, raccontano dalle pagine di Communications Earth & Environment.

Riscaldamento globale

Nelle città più verdi il caldo miete meno vittime

di Sara Carmignani

E in effetti i risultati delle loro analisi lo confermano: il bilancio totale dipende dal clima e dagli alberi usati nelle attività di piantumazione urbana. Qualche esempio? Piantare un mix di alberi decidui e sempreverdi ha un effetto maggiore sulla capacità di raffreddamento in climi temperati, tropicali e continentali mentre nei climi aridi il raffreddamento maggiore si ottiene con gli alberi sempreverde. Riguardo all’entità del raffreddamento prodotto dagli alberi, secondo quanto riferiscono i ricercatori, il massimo osservato è per i climi tropicali, con punte di meno 12°C durante il giorno (ma solo meno 2° nelle aree con foreste pluviali), mentre può arrivare a circa meno 9°C per le zone aride e a meno 6°C nei climi temperati.

Ma per una pianificazione ottimale è necessario tenere in considerazione che, come osservato, gli alberi possono anche produrre un leggero riscaldamento, specialmente notturno, che può sfiorare il grado per i climi tropicali e 1,5°C per le zone temperate. Questo perché, continuano gli esperti, avvengono una serie di fattori che ostacolano la rimozione del calore, come la chiusura degli stomi (le strutture sulle foglie attraverso cui avvengono gli scambi gassosi) e l’effetto trappola delle radiazioni sotto il fogliame. Anche lo sviluppo urbanistico delle diverse città deve essere preso in considerazione: così, per esempio, nelle aree più compatte meglio scegliere un piantumazione più diffusa.

“I nostri risultati sottolineano che chi si occupa di urbanistica non solo deve dare alle città più spazi verdi, ma deve anche piantare il giusto mix di alberi in posizioni ottimali per massimizzare i benefici del raffreddamento – ha concluso Bardhan – con il nostro studio forniamo delle linee guida di inverdimento specifiche per il contesto, affinché gli urbanisti possano sfruttare nel modo più efficace il raffreddamento prodotto dagli alberi di fronte al riscaldamento globale”.