Trivelle in Adriatico per il gas, il nucleare, comunità energetiche, fondo per il clima. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha parlato ad Ecomondo a Rimini illustrando le linee guida del governo sui temi ambientali ed energetici partendo da un assunto: “Siamo in guerra economica e dobbiamo usare tutti gli strumenti possibili”.
Trivelle in Adriatico
“È fondamentale riprendere il nostro gas per salvare il nostro sistema produttivo, perché altrimenti non andiamo da nessuna parte”, ha detto Pichetto Fratin che ha anche rispoto alle preoccupazioni espresse dal governatore del Veneto Luca Zaia e dalle associazioni ambientaliste. “Il provvedimento il Cdm l’ha deliberato, dovrà passare in Parlamento. Il mio timore è lo stesso di molti di quelli che dicono ‘dobbiamo valutare bene’. La norma prevede in modo chiaro e netto che devono essere fatti gli studi, devono esserci le opportune garanzie”. “Zaia – ha continuato il ministro – ha detto no perché c’è il rischio di subsidenza. Il rischio di subsidenza va valutato rispetto a studi scientifici e distanze dalla terraferma. La norma prevede proprio che ci siano studi in merito alla questione. Io lo dico: deve esserci un’assoluta garanzia della sicurezza da parte della scienza e non da parte dell’opinione”.
Fact checking
Quanto gas c’è davvero in Italia e nei suoi mari
di Laura Loguercio (Pagella Politica)
Il nucleare fra le energie pulite
L’italia, analizza il ministro, parte “da una condizione di combustibili fossili, utilizziamo ancora il carbone e, con il gas vettore transitorio, tra i fossili è il meno inquinante, dobbiamo passare alla rinnovabili, dunque fotovoltaico, eolico, idrico, e anche la fusione nucleare”. Pichetto Fratin ha promesso celerità per l’autorizzazione dei parchi eolici off shore come quello previsto al largo di Ravenna e Rimini. “L’impegno è alla valutazione in tempi celerissimi per il sì o no, e su questo si è praticamente raddoppiato come numero di membri le commissioni che fanno le valutazioni, con l’biettivo di autorizzare entro cinque-sei anni, il tempo di una legislatura, 70-80 gigawatt da rinnovabili”. E, a proposito di energie rinnovabili il ministro ha assicurato: “Ho gli uffici che stanno lavorando a spron battuto sui decreti attuativi delle Comunità energetiche. Spero di poter dare nei prossimi giorni una risposta”.
Fondo per il clima
Il ministro ha parlato anche del tema dei finanziamenti ai Paesi in via di sviluppo di cui si discute a Cop 27: “L’Italia è uno dei Paesi che ha rispettato gli impegni assunti nel Cop 25 e nel Cop 26. Abbiamo annunciato lunedì al Cop27 l’impegno di 840 milioni di euro annui sul fondo clima ma dall’altra parte noi avevamo già un impegno di 600 milioni annui di cooperazione coi Paesi in via di sviluppo, prevalentemente l’area del continente africano”. “E’ un nostro impegno – aggiunge – perchè noi non possiamo in questo momento imporre anche regole e restrizioni ai paesi in via di sviluppo rispetto a quei temi quali l’utilizzo anche di fonti fossili che hanno permesso a noi di essere più ricchi e con una crescita maggiore”.