I tre anni di pandemia hanno cambiato lo stile di vita di molti, che a viaggi e vacanze guardano ormai in un’ottica integrata. Allungandoli, ad esempio, per lavorare a regime più o meno intenso. In una dimensione di nomadismo digitale che tende a evolversi di stagione in stagione e ad assumere sfumature più complesse, anche su periodi più brevi rispetto al passato. In occasione della festa dei lavoratori, Skyscanner ha condiviso alcuni dati di ricerca sul fenomeno del lavoro da remoto e dei nomadi digitali e consigliato le tre destinazioni più convenienti per gli italiani per metterlo in pratica.

Secondo l’Associazione nazionale nomadi digitali in tutto il mondo ci sono circa 35 milioni di persone, ovviamente delle più diverse nazionalità che si definiscono nomadi digitali. Un numero destinato a crescere rapidamente nei prossimi anni. Diversa è però la condizione di “workation” (fusione delle parole inglesi “work” e “vacation”) o “remote working”, una tendenza sempre più diffusa che vede le persone lavorare mentre sono temporaneamente in vacanza e che richiede solo di un equipaggiamento tecnologico basilare a propria disposizione. 

Quasi il 10% prevede di lavorare in viaggio

Il report di Skyscanner sulle tendenze di viaggio per il 2023 rivela che, mentre il 77% degli intervistati preferisce ancora rilassarsi completamente in vacanza tagliando i ponti con casa e ufficio, quasi il 10% prevede di lavorare durante i viaggi di quest’anno. Sembra una quota bassa ma è significativa se confrontata al passato. I motivi principali citati da chi svolgerà l’attività sono il piacere di lavorare mentre si viaggia (34%) e la possibilità di trascorrere più tempo nella propria destinazione (29%). Inoltre, l’attività più comune per un intervistato su due che lavora in viaggio è controllare e rispondere alle e-mail ma ben quattro su dieci si rendono disponibili anche a ricevere chiamate e modificare documenti. Non tutti gli impieghi consentono ovviamente questa elasticità.

“Nell’arco del 2023 la popolazione attiva lavorativamente renderà il proprio modo di lavorare sempre più funzionale alle proprie esigenze – spiega Laura Lindsay, esperta di trend di viaggio di Skyscanner – soprattutto dopo la pandemia, la direzione comune va verso uno stile di vita ibrido, flessibile e smart-working, con molte persone che possono sfruttare al meglio la combinazione di ferie e lavoro da remoto. Ci aspettiamo che un maggior numero di viaggiatori approfitti della lunga lista di paesi che hanno recentemente lanciato visti per nomadi digitali tra cui Croazia, Grecia, Messico e Spagna, per citarne solo alcuni”.

Come tutti i trend, quello di lavorare in viaggio si colora di tinte differenti in base all’età e ad altri parametri legati agli intervistati. La ricerca mostra come, ad esempio e in fondo senza troppe sorprese, siano i giovani della fascia 18-24 a dichiararsi più favorevoli a combinare viaggi e lavoro per poter prolungare la durata dei viaggi e trarne il massimo profitto (16% contro il 7% della media generale). Inoltre, la ricerca mostra che un under 34 su due che intende lavorare in vacanza dichiara di preferire questa modalità a una normale giornata lavorativa.

Le destinazioni più convenienti suggerite da Skyscanner

Incrociando il lungo elenco di paesi che ora offrono visti speciali per i nomadi digitali con l’indice del costo della vita delle loro città, emergono alcune opzioni convenienti per tutto l’anno. Sono tutte destinazioni più economiche del costo della vita di Roma, presa come esempio di riferimento. Le città consigliate da Skyscanner non sono esattamente dietro l’angolo ma garantiscono un tasso di risparmio importante rispetto alla capitale italiana. C’è per esempio Città del Messico, del 35% più economica di Roma, la capitale giordana Amman (23%) e Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, che un po’ a sorpresa nonostante il lusso emiratino dalle analisi risulta il 13% più economica di Roma.