“Qui… dove la terra finisce e il mare comincia”. Così il poeta Luís Vaz de Camões descriveva Cabo da Roca, l’aspro promontorio situato a 140 metri sul livello del mare, a picco sulla costa portoghese, che segna il punto più a Ovest dell’Europa continentale. Le scogliere brulle e tagliate dal vento non segnano certo la fine del mondo – come si credeva un tempo – ma i paesaggi selvaggi di questo lembo di terra vicino Sintra, attirano sempre turisti da ogni dove.
Con spiagge di sabbia dorata, alte falesie e tutta l’energia dell’oceano, il Portogallo è da sempre una delle mete predilette per le sue coste generose e varie: specie l’Algarve, la regione del sud, nota per i suoi litorali ampi e selvaggi, premiati (Praia da Falesia in testa) dalle comunità dei viaggiatori.
Non solo Algarve però. Anche Lisbona e i villaggi nei dintorni offrono itinerari piacevoli e pieni di vita, con spiagge tutte da vivere, anche fuori stagione. A partire dalla frastagliata costa di Estoril, a due passi dalla cittadina marinara di Cascais, a una mezz’ora scarsa dalla capitale. Qui la forza delle onde e del vento crea paesaggi surreali, che alternano scogliere rocciose alte e vertiginose a lingue di morbido arenile, abbracciato da vegetazione incontaminata: il vento e le onde creano l’ambiente ideale per renderla la meta dei surfisti. In particolare a Praia Guincho, un tratto di costa battuta delle correnti oceaniche, amatissima tutto l’anno da chi pratica surf: se avete un’automobile, vale la pena guidare lungo la costa per ammirare una sfilata di paesaggi selvaggi e aspri, suggestivi anche nelle giornate di vento e maltempo. Al Guincho ci si arriva anche percorrendo a piedi una lunga passerella che sormonta una distesa di dune, un vero angolo di deserto in riva al mare, che danno vita a un paesaggio scenografico unico.
Tutt’altra atmosfera se si scende a sud della capitale, verso Setúbal. Nel Parco Naturale della Serra da Arrábida, si trova Praia do Portinho: le dune cedono il passo a una mezza luna di sabbia bianca, circondata da alte falesie ricoperte di una lussureggiante vegetazione, che trasforma il paesaggio arido del nord, donandogli un clima quasi tropicale, con temperature ben più miti.
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La spiaggia più grande della costa di Estoril, a Lisbona, è Praia de Carcavelos, che merita una (lunga) sosta. È la spiaggia più grande della frastagliata costa, ricca di beach club, ristoranti di mare, vivaci chioschi e intrattenimenti per tutti. I tanti bar e le terrazze con dehors freschi regalano un posto al sole piacevole in ogni momento dell’anno. Presa d’assalto dai locali nelle stagioni calde, è frequentata anche in inverno dai surfisti che vi trovano le condizioni ideali per praticare sport.
Questa distesa sabbiosa, che si estende per un chilometro e mezzo, è sorvegliata da Forte di São Julião da Barra, una delle maggiori costruzioni militari marittime del Portogallo: realizzato per proteggere l’accesso al fiume e al porto di Lisbona, con le sue dimensioni imponenti e una storia che affonda le radici nel XVI secolo, oggi è la residenza ufficiale del ministro della Difesa. Vale la pena scoprire il passato di questi bastioni che segnano l’ingresso alla città dal mare, con la linea delle sue mura che sembra la prua di una nave che attraversa il Tago.
Si affaccia proprio sul Tago una più delle moderne architetture della città, il MAAT – Museo di Arte, Architettura e Tecnologia, con un design bianco all’avanguardia e le linee curve, offre installazioni e performance dedicate a tematiche attuali come la sostenibilità: è un bell’esempio di estetica industriale della prima metà del XX secolo, nonché uno dei poli museali più visitati del Paese.
Terra dai mille contrasti e colori, si ammirano quartieri ricoperti di azulejos blu e bouganville, palazzetti storici dall’eleganza senza tempo, un saliscendi di vicoli stretti e ripide scalinate, che portano su terrazze dalla vista impressionante. Per una visione d’insieme, il Miradouro Sao Pedro de Alcantara è un belvedere tra i colli del Barrio Alto, raggiungibile con l’elevador da Gloria, da cui ammirare il panorama sulla città. Ma il più alto è il Miradouro da Senhora do Monte, con una bella vista sulla capitale.
A proposito di panorami, ne offre uno strepitoso il Four Seasons Hotel Ritz Lisbon, una grand dame dell’ospitalità portoghese, dove trovare un soggiorno raffinato, moderno e confortevole, vicino Piazza Marqués de Pombal, il Parco Eduardo VII, i palazzetti tipici di Avenida da Libertade e le principali attrazioni del centro. Non è un posto qualunque: questo hotel ha contribuito a rendere Lisbona una tappa del turismo internazionale.
A volerlo fu António de Oliveira Salazar nel 1952, per dimostrare che Lisbona poteva offrire il lusso come qualsiasi altra capitale europea moderna. Costruito nel 1959, esaudiva la volontà del dittatore di creare un albergo in grado di soddisfare le richieste del turismo internazionale.
Avamposto cosmopolita, venne realizzato come un palazzo sontuoso, imponente, di ben 40.000 metri quadrati, decorato dai marmi più pregiati, colorati e rari. Per arredarlo venne chiamato Henri Samuel, acclamato designer francese, che lo decorò con una combinazione di comfort moderni e pezzi artigianali portoghesi, l’Art Deco e lo stile Luigi XVI, e poi una sfilata di sculture, quadri e tappeti pregiati da far concorrenza a una galleria d’arte. Nonostante i diversi restyling, l’hotel ancora oggi conserva il suo fascino originale: più di mezzo secolo dopo, gestito dal gruppo Four Seasons, è considerato una vera istituzione.
Oltre alla piscina esterna, vanta una delle terrazze più grandi e alte della capitale lusinata, con una sorpresa: sul roof si può correre sulla pista di 400 metri open air, che circonda il perimetro, con vista una memorabile che dal centro sfuma fino al fiume Tago. Sul tetto si possono fare lezioni di pilates o allenarsi nella grande e moderna palestra (con vista incredibile): al mattino, dalle grandi pareti in vetro si vede sorgere il sole, un buon motivo per fare esercizio prima di colazione. Seguita magari da un’immersione alla Spa, dove trovare un’oasi di quiete e silenzio in pieno centro, per ricaricarsi con un trattamento distensivo, un massaggio calmante o tra sauna, bagno turco e una nuotata nella suggestiva vasca interna.
Il tutto con una posizione centrale. Non dista molto il giardino Gulbenkian, una gemma verde da non perdere. Considerata un’oasi, tra piccoli specchi d’acqua e vegetazione rigogliosa, è uno dei migliori giardini della città, che custodisce il Museo Calouste Gulbenkian, un forziere di gioie e preziosi, in un edificio modernista, che tra le sue stanze offre un viaggio di 5.000 anni attraverso l’arte, sfoggiando dai reperti rari dell’Antico Egitto alle pitture del XX secolo, dall’arte islamica ai capolavori settecenteschi. La Collezione Calouste Sarkis Gulbenkian è una delle collezioni private più importanti al mondo, che comprende anche un’importante raccolta di gioielli Lalique.
Per un momento di gusto, la scelta non manca. L’eleganza di Veranda Restaurant, con vista sul Parco Eduardo VII, si combina alle specialità e gli ingredienti locali, rivisitati con innovazione. O Japonês mischia la tradizione nipponica ai sapori contemporanei. Per chi cerca, poi, un’esperienza gourmet, vale la pena concedersi il ristorante una stella Michelin Cura, dove lo chef Pedro Pena Bastos, in un ambiente soffuso e ricercato, offre una cucina creativa basata sui prodotti locali, accompagnata da vini portoghesi e biodinamici.