Lotta al cambiamento climatico e inclusione sociale sono temi entrati ormai a far parte di molte strategie aziendali. Un trend che coinvolge anche il mondo della moda e del lusso, tra i settori a maggiore impatto ambientale, che negli ultimi anni ha impresso una forte accelerazione in ottica sostenibile. È il caso del gruppo Prada che ha scelto da tempo di impegnarsi su questo fronte attraverso la promozione di diversi progetti e iniziative. “La sostenibilità è da sempre parte centrale della nostra strategia e abbiamo scelto di concentrarci su tre principali aree di azione, ovvero Persone, Ambiente e Cultura. La nostra intenzione è di continuare a portare avanti con coerenza rispetto ai nostri valori progetti in ciascuno di questi tre ambiti”, racconta Lorenzo Bertelli, head of corporate social responsibility del gruppo Prada. “Sul fronte della sostenibilità ambientale, ad esempio, abbiamo presentato di recente la nostra strategia climatica, con un impegno concreto per ridurre la nostra carbon footprint”.
La strategia climatica
A questo proposito, l’azienda è impegnata da lungo tempo nell’efficientamento energetico attraverso progetti che coinvolgono sia le sedi industriali, sia gli uffici e gli spazi retail. Le iniziative spaziano dall’acquisto di energia rinnovabile certificata all’istallazione di impianti fotovoltaici, dalla conversione all’illuminazione a Led alla sensibilizzazione dei dipendenti per un uso corretto dell’energia elettrica. L’intento è ridurre del 29,4% le emissioni generate da attività dirette (che includono, ad esempio, il consumo elettrico e di gas e la flotta auto aziendale del gruppo) entro il 2026.
A questo si affianca la volontà di limitare entro il 2029 del 42% le emissioni relative a un ampio ventaglio di attività, tra cui l’approvvigionamento di materie prime, il consumo di energia connesso alle attività manifatturiere e dei fornitori di prodotti finiti, la logistica, lo spostamento casa-lavoro dei dipendenti, i consumi energetici relativi agli asset in affitto, i viaggi di lavoro e i rifiuti generati dalle attività aziendali. Questi obiettivi sono stati approvati dalla Science-Based Targets Initiative e sono allineati all’obiettivo più ambizioso dell’Accordo di Parigi (Business Ambition for 1,5 °C), ovvero raggiungere Net-Zero entro il 2050.
In questo percorso un passaggio importante riguarda anche i risultati ottenuti sul fronte della certificazione Leed (Leadership in Energy and Environmental Design), sistema di valutazione per la certificazione degli edifici secondo criteri di sostenibilità. Il gruppo ha ottenuto la certificazione di 80 negozi nel 2021 e l’obiettivo è arrivare a un totale di 300 negozi entro il 2024. Le certificazioni sono state ottenute grazie all’utilizzo di Arc, piattaforma tecnologica che permette di tracciare, gestire e migliorare il rendimento degli edifici, prendendo in esame cinque aree: energia, acqua, rifiuti, trasporti e benessere delle persone.
L’innovazione sui materiali
Nella strategia di sostenibilità un ruolo centrale è poi ricoperto dall’innovazione sui materiali. Rientra in questo ambito Prada Re-Nylon, collezione di abbigliamento, accessori e calzature che si basa sull’impiego di nylon rigenerato (ottenuto da rifiuti di plastica destinati alle discariche o recuperati dai fondali marini) e riciclabile all’infinito. Il progetto Prada Re-Nylon è frutto della collaborazione con Aquafil, azienda italiana specializzata nella produzione di fibre sintetiche che investe da anni nella ricerca e nello sviluppo di materiali sostenibili con l’obiettivo di trasformare gli scarti in nuove fibre.
I progetti in ambito culturale
Nell’ambito della sfera culturale è nato Sea Beyond, iniziativa di educazione alla preservazione del mare rivolta agli studenti delle scuole secondarie e giunto quest’anno alla sua seconda edizione. Ai professori e agli studenti delle scuole partecipanti è stato dedicato un ciclo di webinar condotti in partnership con la Commissione oceanografica intergovernativa di Unesco, che per il 2022 sono dedicati ad approfondire le dieci sfide del Decennio del mare per lo sviluppo sostenibile. Inoltre, gli studenti sono stati chiamati a interpretare liberamente – con testi, grafica e contenuti interattivi – una di queste dieci sfide.
Gli elaborati saranno selezionati da una giuria internazionale di personalità legate al mare e alle sue risorse e le scuole vincitrici verranno premiate nel corso di un evento in programma a Lisbona a fine giugno in occasione della Conferenza delle Nazioni unite dedicata all’oceano. Inoltre, racconta Bertelli, “in collaborazione con Unesco, stiamo sviluppando l’Asilo della laguna a Venezia, un progetto destinato ai bambini della scuola materna che dal prossimo settembre saranno coinvolti in un ciclo di lezioni all’aria aperta per educare alla preservazione del mare e delle sue risorse”.
Diversità e inclusione
“Nell’area dedicata al sociale stiamo portando avanti un piano articolato di iniziative legate al tema della diversità e inclusione. Lo scorso maggio abbiamo annunciato un piano di investimenti nella promozione dei talenti, tra cui il lancio del programma Generation Prada che mira a promuovere il recruitment di talenti diversi nella nostra azienda e nel settore della moda in generale”, prosegue. “A questo si è affiancato il ‘Dorchester Industries Experimental Design Lab’, un programma triennale creato con l’artista Theaster Gates a sostegno di designer e creativi emergenti di colore, con l’obiettivo di amplificare la loro visibilità anche a livello internazionale”, racconta Bertelli.
A queste iniziative si aggiunge, in partnership con l’Unfpa (Agenzia delle Nazioni unite per la salute sessuale e riproduttiva), un modulo formativo che il gruppo Prada sta progettando per le giovani donne in Kenya e Ghana, con lo scopo di favorire progetti nell’ambito della moda che permettano loro di promuovere, allo stesso tempo, l’uguaglianza di genere.
L’azienda promuove, inoltre, conversazioni tra i dipendenti, con l’obiettivo di riunirli intorno a una vasta gamma di argomenti legati a diversità, equità e inclusione. Infine, Prada è stato il primo gruppo del lusso nel settore moda ad aderire a The Valuable 500, movimento globale lanciato dal World economic forum annual meeting a Davos nel 2019 il cui obiettivo è spingere le aziende a impegnarsi pubblicamente per promuovere l’inclusione della disabilità sul posto di lavoro.