I deputati delle due commissioni dell’Europarlamento competenti si sono opposti all’inclusione del nucleare e del gas nella tassonomia verde, l’elenco delle attività economiche sostenibili dal punto di vista ambientale.

 

Approvata (76 voti favorevoli, 62 contrari e 4 astenuti) un’obiezione al secondo atto delegato sulla tassonomia. Se confermata a maggioranza assoluta (353 deputati) nella votazione in plenaria del 4-7 luglio, la proposta di regolamento della Commissione decadrà.

I deputati riconoscono il ruolo del gas nucleare e fossile nel garantire un approvvigionamento energetico stabile durante la transizione verso un’economia sostenibile. Tuttavia, ritengono che gli standard di screening tecnico proposti dalla Commissione, nel suo regolamento delegato, a sostegno della loro inclusione non rispettino i criteri per le attività economiche ecosostenibili di cui all’articolo 3 del regolamento sulla tassonomia.

La risoluzione adottata dai deputati chiede inoltre che eventuali atti delegati nuovi o modificati siano soggetti a consultazione pubblica e valutazioni d’impatto, in quanto potrebbero avere impatti economici, ambientali e sociali significativi.

“Se un atto delegato è rigettato da uno dei due colegislatori (Parlamento e Consiglio) è semplicemente rigettato e decade”. Ha spiegato il portavoce della Commissione Ue, Daniel Ferrie, nel briefing con la stampa rispondendo a una domanda sul voto in commissione al parlamento europeo contro la tassonomia proposta dalla Commissione europea. “Il resto dipende da cosa la Commissione europea deciderà di fare e non speculeremo ora su questo”, ha aggiunto il portavoce capo Eric Mamer.

Con il sistema della tassonomia verde Bruxelles punta a mobilitare grandi somme di capitale (soprattutto privato) in attività che possano contribuire agli obiettivi climatici e ambientali dell’Ue. Le attività escluse dalla tassonomia non saranno vietate nell’Ue.

Le reazioni

“Il voto di oggi è un passo importantissimo verso una posizione forte e chiara da parte dell’intero Parlamento affinché nella plenaria di luglio rigetti l’atto della Commissione ed impedisca che, in un momento così critico, siano convogliati investimenti in nuovi impianti di gas o centrali nucleari”, ha commentato l’eurodeputata dei Verdi Eleonora Evi.

“Classificare il gas fossile e l’energia nucleare come investimenti sostenibili – prosegue Evi – sembrerebbe una barzelletta, se non fosse invece l’insensata e infida intenzione della Commissione europea che in questo modo sconfessa platealmente il Green Deal europeo e i percorsi già intrapresi per avviare la transizione ecologica. L’etichetta di sostenibilità per investimenti in gas e nucleare rischia di dirottare miliardi di euro da rinnovabili ed efficienza energetica verso fonti di energia inquinanti, costose e pericolose, non solo mettendo a repentaglio il raggiungimento dei obiettivi climatici, ma rendendoci ancora più sottomessi alla dipendenza da importazioni da paesi come la Russia, che infatti potrebbe guadagnare fino a 4 miliardi di euro in più all’anno grazie all’estensione della tassonomia”.


Per Legambiente è “una decisione importante che può scongiurare, rigettando la proposta della Commissione, un duro colpo al Green Deal Europeo e a un’ambiziosa politica climatica in grado di fronteggiare l’emergenza climatica”, ha dichiarato ilpresidente nazionale Stefano Ciafani che ricorda come sia una proposta senza alcuna base scientifica, come invece richiede il regolamento. Aveva espresso infatti parere “fortemente contrario” la Piattaforma sulla Finanza Sostenibile (PFS), gruppo di esperti indipendenti nominati dalla stessa Commissione per il supporto scientifico. “Anche l’Institutional Investors Group on Climate Change (IIGCC), oltre 370 tra i maggiori investitori internazionali con un portafoglio di 50 mila miliardi di euro, ha chiesto di escludere il gas fossile dal regolamento sulla tassonomia”, ricorda Legambiente.

????VITTORIA! Due Commissioni del Parlamento Ue hanno bocciato la folle proposta della Commissione di considerare gas e nucleare “green” nella #tassonomia Ue, che minaccia di aumentare i finanziamenti alle tecnologie inquinanti e alla Russia di Putin??https://t.co/UWPRLnBBwz

— Greenpeace Italia (@Greenpeace_ITA) June 14, 2022

Il “no” dell’Europarlamento è una vittoria anche per gli attivisti di Greenpeace, che in mattinata hanno manifestato a Bruxelles con matrioske e sagome raffiguranti il presidente russo Vladimir Putin, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, i capi di Gazprom e Rosatom e i lobbisti delle industrie del gas e del nucleare. Per Greenpeace l’aggiunta di gas ed energia nucleare alla tassonomia dell’Ue sarebbe un “regalo” a Putin, finanziando l’invasione dell’Ucraina.

Vittoria! Gli europarlamentari delle Commissioni #Ambiente e Affari Economici hanno respinto la classificazione di gas fossile ed energia nucleare come sostenibili in #tassonomia #UE

Non c’è nulla di sostenibile nei combustibili fossili e scorie nucleari https://t.co/5xG233k0g7

— wwfitalia (@WWFitalia) June 14, 2022

Mariagrazia Midulla, responsabile Clima e Energia del WWF Italia ribadisce il punto di vista delle ong. “Non c’è nulla di sostenibile nei combustibili fossili e nelle scorie nucleari e molti investitori e banche non vogliono che siano etichettati come ‘verdi’. Ora la plenariaa di luglio dovrà seguire il parere delle due commissioni competenti e respingere quello che altrimenti sarebbe un errore enorme e costoso per clima e ambiente: incanalare miliardi in progetti sporchi, invece di finanziare la transizione verso le energie rinnovabili di cui abbiamo bisogno”.

 

“Con la guerra in Ucraina e la crisi dei prezzi dell’energia che si sta acuendo, – ha aggiunto Midulla – etichettare il gas fossile e l’energia nucleare come sostenibili sarebbe ancora più controproducente. Il gas è diventato una fonte di insicurezza energetica e di rischio geopolitico in Europa, e l’energia nucleare è costosa, lenta da costruire e crea scorie altamente radioattive che ancora non sappiamo come gestire”.