Con gli effetti della crisi climatica sempre più intensi e irreversibili serve al più presto il riconoscimento di un status di protezione per le persone che fuggono dalle conseguenze del surriscaldamento. Per Valerio Calzolaio, ex sottosegretario all’Ambiente e consulente Onu e oggi saggista che sul tema degli “eco profughi” ha scritto più libri, “è doveroso, e sarebbe anche meglio chiamarli profughi climatici anziché rifugiati, per distinguerli da quelli politici.
Profughi del clima, lo studioso: “Sono già 24 milioni all’anno, più tutele e permessi ad hoc”
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