Ondate di calore e di gelo, alluvioni, siccità, frane, innalzamento dei mari, incendi. Sono diversi gli eventi meteorologici estremi che colpiscono, con diversa (ma crescente) intensità e periodicità l’Europa. La European Environment Agency ha calcolato che in quarant’anni l’Italia è stata teatro di 20.735 eventi, che sono costati 72,5 miliardi. La Germania è il Paese che ha subito più danni in termini economici, in totale 107,4 miliardi di euro ma relativamente a un numero di eventi minore (11.110). La Francia, nazione in cui è stato registrato il più grande numero di eventi (23.941), ha subito meno danni economici di quelli inferti all’Italia (67,5 miliardi di euro).
I dati indicano anche che l’Italia è il Paese mediterraneo più esposto a rischi. Situazione che ha assunto connotati storici e che si ritrova anche considerando uno spettro di tempo minore.
Il Global Climate Risk Index 2020 riporta che, durante due decenni (1999 – 2018), gli eventi estremi hanno causato danni all’Italia per 32,9 miliardi di dollari (circa 28,7 miliardi di euro). Restringendo ancora un po’ il campo, secondo il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini, dal 2013 al 2020 l’Italia ha speso in media 1,9 miliardi ogni anno per riparare i danni e 330 milioni per opere di prevenzione, un rapporto di 6 a 1.
Altri elementi contribuiscono agli effetti nefasti degli eventi estremi di tipo atmosferico e climatico, come il consumo di suolo che amplifica gli effetti delle piogge e la sempre più scarna protezione offerta dall’anticiclone delle Azzorre, capace di offrire una schermatura dalle correnti perturbate, come spiegato dal fisico dell’atmosfera Antonello Pasini del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
A fare difetto per il momento è anche la poca predisposizione dell’Italia alla digitalizzazione. La mappatura intelligente del territorio, come fa notare Zanchini, permette di rilevare le fragilità e intervenire con misure preventive mirate.
Il clima nel 2021
Al di là delle graduatorie, analizzando il 2021, sulla scorta dell‘Osservatorio CittàClima di Legambiente, gli eventi estremi che hanno interessato l’Italia sono stati 187, praticamente uno ogni due giorni. Sono freschi nella memoria l’ondata di caldo del mese di agosto e i 48,8 gradi di Siracusa o i 496 millimetri di pioggia caduti nel savonese in 6 ore ai primi di ottobre.
Gli eventi estremi non conoscono logica geografica. La Sicilia è stata la regione più martoriata, con 30 eventi estremi nel corso del 2021, seguita dalla Lombardia con 23. Le città che hanno subito i danni più ingenti sono state Roma, Napoli, Catania, Palermo e Milano.