Ci muoviamo in bici o con i mezzi pubblici, facciamo la raccolta differenziata in maniera scrupolosa, mangiano solo alimenti a chilometro zero. Poi, quando si rompe il cellulare o il tablet veniamo assaliti dai dubbi. Dove li dobbiamo smaltire? Perché se ormai ci sappiamo destreggiare quando si tratta di liberarci degli elettrodomestici più ingombranti, come il frigorifero o la lavatrice, i dispositivi elettronici più piccoli rimangono un mistero. Al punto che due italiani su tre non smaltiscono correttamente i rifiuti elettronici, mentre la metà non sa nemmeno che cosa siano i rifiuti Raee, ossia i “rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche”. É quanto emerge da uno studio condotto da Ipsos in collaborazione con Erion Weee il consorzio dedicato alla gestione di questo particolare tipo di rifiuto. Ma allora come smaltirli in modo corretto visto che spesso contengono anche sostanze a rischio per la salute? E nel caso, come possiamo riciclare i nostri oggetti tecnologici?
Lo spiega ora un docufilm intitolato Materia Viva, dedicato proprio al corretto smaltimento dei rifiuti tecnologici che sarà trasmesso in prima serata sui canali Rai realizzato da Libero Produzioni insieme a Erion Weee. Patrocinato dai ministeri dell’Ambiente e della Cultura è stato presentato in anteprima a Roma. Dopo la messa in onda, rimarrà visibile sulla piattaforma RaiPlay e messo a disposizione gratuitamente degli istituti scolastici di tutta Italia, con l’obiettivo di coinvolgere anche le nuove generazioni.
“La tecnologia non viene più vista come un’amica ma come una nemica, come uno strumento di rischio sull’ambiente”. Inizia così, con una riflessione di Piero Angela il docufilm scritto da Andrea Frassoni e Marco Falorni, che ne hanno curato la regia insieme a Stefania Vialetto. Girato tra Italia, Spagna e Stati Uniti tra fine 2022 e inizio 2023 in ottanta minuti, Materia Viva racconta in maniera diretta il rapporto che abbiamo con i dispositivi elettrici ed elettronici, nel momento in cui dobbiamo disfarcene. Obiettivo: far capire come questo tito di rifiuti, riciclato nel modo giusto. possa trasformarsi da “scarto” a “risorsa”, in un’ottica di economia circolare. Una sorta di viaggio, in cui lo spettatore viene guidato alla scoperta dei piccoli gesti quotidiani utili, attraverso la narrazione di esperti e di volti noti del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo a capire quale sia il giusto comportamento.
Da star internazionali come Susan Sarandon e Shailene Woodley, che parlano della necessità di mettere la sostenibilità e la tutela ambientale al centro non solo delle scelte politiche, a personaggi amati dal grande pubblico televisivo come Carlo Conti. Da icone dello sport come Alessandro Del Piero e Federica Pellegrini, con una riflessione sul loro rapporto con l’ambiente e l’importanza di una maggiore consapevolezza delle proprie azioni, a Francesco Arca e Irene Grandi, che hanno aperto alla cinepresa i loro cassetti colmi di Raee “dimenticati”. Tra i temi affrontati anche il rapporto tra tecnologia e arte, con Jago e Vittorio Sgarbi.
“Grazie ai numerosi testimonial che hanno deciso di sostenerci – ha spiegato Giorgio Arienti, direttore generale di Erion WEEE – vogliamo cercare di spiegare ai cittadini e ai più giovani l’importanza di cambiare i comportamenti quotidiani, per rendere concreta quella transizione ecologica di cui il nostro Pianeta ha urgentemente bisogno. “Perchè, come ha osservato l’attivista Marica Di Pierri: “Se non cambia qualcosa, nei prossimi cinquant’anni avremo bisogno di tre pianeti per soddisfare la nostra domanda di materie prime”.
Obiettivo: ridurre le importazioni di materie prime
Ad accompagnare i racconti dei personaggi noti anche tanti esperti che, da punti di vista diversi, che spiegano perchè il riciclo dei Raee rappresenti non solo una necessità sempre più urgente, ma anche un vantaggio strategico e un’opportunità per l’economia. A partire da Danilo Bonato, membro del Comitato Materie Prime Critiche Ue: “I prodotti elettrici ed elettronici che utilizziamo quotidianamente hanno prestazioni avanzatissime, rese possibili dall’impiego di materie prime critiche. Se pensiamo che sia importante ridurre la dipendenza dell’Italia dalle importazioni di materiali critici da Paesi extraeuropei, rendendo più sicuro, sostenibile e competitivo il loro approvvigionamento, allora non ci resta che migliorare i tassi di raccolta dei Raee e investire sul riciclo”.
Da scarto a risorsa
Come spiega la fisica climatologa, Serena Giacomin, si possono recuperare tantissimi materiali da un Raee: “In uno smartphone, per esempio, ci sono ben 69 elementi della tavola periodica”. “Materia Viva” ricorda allo spettatore che è tempo di invertire un paradigma distorto. Quello dei consumi che, secondo quanto spiegano nella pellicola gli esperti ambientali Emilio Cozzi e Mattia Teruzzi, è necessario trasformare dall’attuale “estraggo – produco – consumo – butto” al “produco – uso – se posso riutilizzo altrimenti riciclo”.
Raee: cosa sono e come smaltirli
“Abbiamo scelto la Rai, prima azienda culturale italiana, come partner editoriale: il modo più efficace per comunicare ad una grande platea argomenti come riciclo e tutela dell’ambiente, temi molto importanti per il presente e il futuro di tutti – ha spiegato Andrea Frassoni, autore e regista di Materia Viva, presentando il filmi “Con questo progetto l’Italia è capofila, perchè non esistono attualmente episodi simili al mondo. Susan Sarandon ha accettato perché in America ancora non si parla di rifiuti RAEE” ha aggiunto il produttore Marco Falorni. “Nel futuro cosa faremo? Ci occuperemo dei Raees, i rifiuti tecnologici dello spazio”. É già realtà.