In Italia la raccolta differenziata ha raggiunto dei buoni target ma ci sono ancora ampi margini di miglioramento. Troppi cittadini non sanno ancora bene come comportarsi davanti ad alcuni materiali, tra questi troviamo anche il vetro. Su 1.494 italiani intervistati nel corso di un’indagine condotta da Astraricerche per CoReVe, il 99,4%, tra i 18 e i 70 anni dichiara di differenziare i rifiuti domestici e l’82% conferma di farlo regolarmente. Per quanto riguarda il vetro, l’89,2% degli intervistati differenzia per abitudine questo rifiuto. Ma queste persone hanno davvero capito come si fa a smaltire in modo corretto il vetro? A prima vista sembrerebbe di sì. Tre persone su 5 pensano che le regole per differenziare siano chiare. Addirittura, 2 su 3 sono convinti di essere piuttosto bravi nel procedere alla raccolta.
La fotografia è stata scattata dal dottor Gianni Scotti , Presidente di CoReVe (Consorzio di Recupero Vetro), che ha presentato una ricerca intitolata “Raccolta e riciclo dei rifiuti di imballaggio in vetro. Stato dell’arte, visioni e sviluppi”. Stando ai dati, per la raccolta e il conferimento le cose, in realtà, non vanno proprio come dovrebbero. Anzitutto, nella fascia 18-24 solo il 78% dei giovani effettua regolarmente la differenziata, contro il 94% degli adulti tra i 55 a i 70 anni. Quanto a chiarezza delle informazioni, solo il 46% dei giovani crede di aver capito bene come si fa. Le più brave sono le donne, soprattutto nel Nord-Est del Paese. Dal sondaggio emerge però che sono saliti da 4 a 5 su 10 gli italiani (uomini e giovani) che commettono almeno un grave errore nel conferire il vetro. E soltanto 2 su 5 sono consapevoli che gli errori compiuti rovinano la raccolta. Esiste dunque un problema di comunicazione ma anche di attenzione
A preoccupare CoReVe è l’aggravarsi del disordine informativo circa il ruolo dei sacchetti di plastica, che finiscono nei contenitori del vetro insieme a bottiglie e vasetti. Crolla la consapevolezza del fatto che il sacchetto sia una pratica da evitare. Un italiano 1 su 3 è convinto che si tratti di un peccato veniale, tollerato, mentre il 26,5% pensa che si tratti di una pratica addirittura consigliata.
Per fortuna gli italiani appaiono propensi a informarsi di più sul delicatissimo tema della raccolta differenziata. In particolare, vogliono sapere che cosa accade al vetro dopo che è stato conferito negli appositi contenitori. Dall’indagine di AstraRicerche emerge che solo il 39,5% del campione è consapevole del valore economico del vetro come rottame. Ancora meno del 40% di loro sa che questo materiale può essere riciclato infinite volte, dando vita a un vero circolo (e ricircolo) virtuoso. Insomma, c’è ancora tanto da fare in termini di comunicazione.
Ecco perché CoReVe è impegnata costantemente nella diffusione di consigli utili per procedere in modo corretto e consapevole alla raccolta e al conferimento del vetro. Per prima cosa bisogna ricordarsi che, per una buona raccolta differenziata, alcuni oggetti apparentemente in vetro o in altri materiali, compresi eventuali sacchetti, non vanno assolutamente mescolati a bottiglie e vasetti, ma devono prendere un’altra destinazione. Esistono infatti dei “falsi amici” del vetro, il cui posto è tra i rifiuti indifferenziati. Stiamo parlando dei bicchieri di cristallo, dei contenitori in vetroborosilicato, delle stoviglie in ceramica o in porcellana, delle fialette in vetro dei farmaci, dei vetri delle finestre, fari di auto e fanali vari come delle pietre, dei vasi di coccio e dei materiali edili. Altri falsi amici del vetro sono i tubi al neon, le lampadine e gli schermi di tv, computer e monitor. Se i rifiuti di questo genere sono in grandi quantità, oppure ci si trova in presenza di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), il conferimento va effettuato presso le piattaforme ecologiche dei Comuni. Con l’accortezza poi di gettare i sacchetti usati per il trasporto nell’apposito contenitore del materiale di cui sono fatti.