Il WWF Italia ha inviato al Presidente della Repubblica una memoria con cui argomenta perché la tutela dell’ambiente e dell’ecosistema non può essere trattata al pari delle altre materie nell’ambito della legge sull’autonomia differenziata approvata dal Parlamento e ora all’attenzione del Quirinale. Le norme approvate, infatti, non distinguono le procedure che portano all’autonoma regionale sulle varie materie tra quelle che sono di competenza esclusiva dello Stato rispetto a quelle concorrenti, cioè quelle su cui già oggi le Regioni, oltre che lo Stato, possono legiferare. 

 

Il WWF giudica questo un errore particolarmente grave poiché la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi è stata elevata nel 2022 a principio fondamentale della Costituzione. Del resto, la tutela ambientale è sicuramente una delle materie che meno si presta ad una frammentazione in base a criteri amministrativi, poiché, per essere efficace, deve necessariamente esplicitarsi a livello nazionale, se non addirittura internazionale. 

 

La scelta di procedere all’applicazione dell’autonomia differenziata per legge ordinaria e non per legge costituzionale aggrava poi la situazione perché porta in sé la possibilità di future deroghe attraverso le leggi di ratifica delle intese Stato-Regioni. Le garanzie di uguaglianza previste dalla norma attuata sono dunque virtuali.   

 

La memoria sottoscritta dal Presidente del WWF Italia, Luciano Di Tizio, inoltre, evidenzia come, sul piano tecnico-scientifico, la possibilità di definizione dei livelli essenziali di prestazione (LEP) per la tutela dell’ecosistema sia ancora oggetto di discussione nel mondo accademico, non perché impossibile, ma perché i molteplici fattori che devono essere considerati non sempre possono rientrare nella capacità o nelle competenze di chi dovrebbe garantirli: al riguardo, basti pensare al tema globale del cambiamento climatico e all’incidenza che questo ha sui servizi ecosistemici. A fronte di impatti sempre crescenti legati alla crisi climatica, dovremmo immaginare tutele crescenti e quindi parametri misurabili per indirizzare le politiche di tutela ben oltre l’ambito territoriale regionale dal momento che la tutela dell’ambiente risponde (come più volte ribadito dalla Corte costituzionale) ad un interesse sovraordinato e ad un valore trasversale e unitario. 

 

Il WWF si occupa di autonomia differenziata perché la tutela dell’ambiente e dell’ecosistema è tra le materie su cui le regioni possono chiedere autonomia. Per questo l’Associazione ha presentato, senza esiti, diverse argomentazioni giuridiche e scientifiche in tutte le fasi del dibattito parlamentare sia al Senato che alla Camera. Le stesse argomentazioni sono state presentate a vari esponenti del Governo (e in particolare al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) e al Comitato nominato dal Governo per la determinazione dei LEP, presieduto dal Prof. Sabino Cassese. 

Rivolgersi ora al Capo dello Stato è dunque per il WWF un atto dovuto e consequenziale. 

Richiamando l’interesse delle future generazioni, introdotto con la riforma 2022 dall’articolo 9 della Costituzione, il WWF chiede al Presidente Mattarella di considerare il rinvio alle Camere della legge sull’autonomia differenziata, anche in ragione dei temi della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi sin qui considerati in modo improprio e insufficiente.