Repubblica Dominicana, dove il turismo è già tornato all’era pre-pandemia. A settembre, lo stato che occupa la parte orientale di Hispaniola, l’isola caraibica che a Occidente è Haiti, ha registrato un numero di arrivi internazionali di 365.544: un numero che è il rercord assoluto per il nono mese solare dell’anno, superiore ai valori già da primato del biennio 2018-2019.
Una buona notizia per chi si occupa e in generale vive di turismo – i flussi – prima o poi torneranno anche laddove i numeri sono tuttora in deficit – ma che forse potrebbe non riempire di entusiasmo chi avesse scelto Santo Domingo e dintorni per una vacanza a breve. Italiani compresi, visto che lo stato latinoamericano è uno dei sei Paesi per i quali il nostro governo ha ammesso e creato i famosi corridoi Covid a fine settembre e rischia di trovarsi nel tourbillon del ritrovato turismo di massa, con l’aggravante delle code necessarie ai check anche minimi come il distanziamento o l’esibizione di green pass, perlomeno all’aeroporto di partenza.
Tornando ai riscontri dominicani, il ministro del turismo locale David Collado ha riferito che a settembre quasi 3.700 voli commerciali di 87 diverse compagnie hanno raggiunto il Paese e che i turisti internazionali tendono a soggiornare per periodi più lunghi rispetto al passato, sette giorni in media. Ancora, le prospettive per il trimestre finale del 2021 sembrano ancora migliori: le prenotazioni di voli prospettano un incremento degli arrivi tra il 12 e il 20 per cento rispetto al 2019, con un totale finale vicino ai 5 milioni e non troppo lontano dai numeri pre-Covid.
Riaperta dal luglio 2020, la Repubbblica Dominicana ha inizialmente stentato a ritrovare i flussi di un tempo, che però si sono via via palesati, grazie ad una politica di ammissione poco restrittiva e a livelli di diffusione del virus sicuramente più contenuti rispetto ai Paesi caraibici vicini – ad oggi, 500-600 casi al giorno su quasi 11 milioni di abitanti, il che vale a Santo Domingo il posizionamento in fascia 2 (su una scala da 1 a 4) nelle raccomandazioni di viaggio del Center for Disease Control del governo Usa, uno dei pochi stati caraibici a essere collocati così in basso”.
Per chi interessato o intenzionato a intraprendere una vacanza caraibica, Santo Domingo offre alcuni inediti: nuove strutture alberghiere, come il Wyndham Dominicus Palace con un pueblito creolo pieno di negozi d’artigianato locale; più avventure sportive con le zipline più grandi dei Caraibi nella provincia di Puerto Plata e nei parchi avventura a Punta Cana. Quest’ultima, situata nella parte orientale della Repubblica Dominicana, ospita alcune delle migliori spiagge del mondo: chilometri di sabbia bianca, acque turchesi e una barriera corallina che attraversa la costa ornata da palme.