Repubblica Dominicana, dove il turismo è già entrato nella stagione del sorpasso. Nella metà orientale dell’isola di Hispaniola, da sempre meta caraibica tra le più ambite, il 2022 è già stato il migliore di sempre dal punto di vista dell’incoming. Lo si era capito già in corso d’opera, ma ora arriva l’ufficialità. L’anno scorso, secondo le cifre del ministero del turismo dominicano, in un evento media cui ha presenziato il presidente della repubblica, Luis Abinader, sono arrivati da oltreconfine circa 8,5 milioni di visitatori, di cui quasi 7,2 milioni in aereo e 1,3 milioni in nave.
Secondo il ministro del turismo, David Collado, sono cifre che superano quelle dell’ormai famigerato 2019; rispettivamente del 10 per cento sul fronte del movimento aeroportuale, del 20 per cento su quello del crocierismo: in cifre, siamo un milione sopra ai 7,5 milioni di tre anni prima. Il valore totale supera di 3,2 milioni il livello raggiunto nel 2021, l’anno della parziale ripresa di un settore come altrove brutalizzato dalla pandemia, che nel Paese caraibico di 10,5 milioni di abitanti ha causato 3mila morti. Nel 2020, gli arrivi totali si erano invece fermati a quota 3 milioni.
“Il nostro Paese è aperto, promto a offrire il meglio di sé e a mostrare al mondo quello che tutti noi sappiamo già, e cioò che siamo un piccolo angolo di paradiso sulla Terra”, ha dichiarato Abinader. “Sono cifre raggiunte comunque nelle peggiori circostante, in un ambiente internazionale che rimane ostile – ha detto ancora il presidente -. Siamo stati capaci non solo di resistere all’impatto del Covid-19 e agli effetti della crisi economica risultato della guerra in Ucraina, ma siamo riusciti a posizionarci meglio nell’intera regione dei Caraibi e dell’America Latina”
Il turismo rappresenta il 15 per cento del pil dominicano. Tra i turisti arrivati in aereo nel 2022, 5,8 milioni erano stranieri o dominicani non residenti, 1,4 viaggiatori locali. Tra gli stranieri totali, il 32 per cento veniva dagli States, il 16 per cento dal Canada, il 5 dalla Colombia. Durante la pandemia, il governo locale aveva lanciato una campagnba per attirare in particolare i turisti russi e ucraini, che hanno continuato ad arrivare, mediamente al ritmo di 50mila al mese, fino all’inizio della guerra. All’esplosione del conflitto, circa 14mila russi e 1.900 ucraini si sono ritrovati bloccati nella Repubblica Dominicana.
Il blocco forzato di quel flusso non ha impedito allo stato caraibico di surclassare il proprio record di arrivi. Ma nel 2023 si vuole fare ancora meglio