Miglioriamo le nostre capacità di riciclare carta e cartone e la nostra bravura ci permette di anche di far guadagnare i Comuni. Il 27esimo rapporto annuale di Comieco, il consorzio nazionale recupero e riciclo degli iballaggi a base cellulosica delinea l’immagine di una filiera italiana della carta vitale e capace di reagire alle restrizioni sull’export della Cina, alla pandemia e alla crisi delle materie prime e dell’approvvigionamento energetico. I dati raccolti da Comieco (sia sulle sue fonti, sia su fonti terze) si riferiscono al 2021 e dicono che siamo sempre più bravi a riciclare a casa nostra, alimentando un modello virtuoso di economia circolare anche dal punto di vista logistico.
L’Italia partiva da un successo, perché per quanto riguarda il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici già nel 2020 aveva raggiunto e superato la soglia dell’85%, che corrisponde al target fissato dall’Unione Europea per il 2030. Il 2021 ha fatto segnare un ulteriore passo avanti: +3,2% rispetto al 2020, che è stato segnato dalle fasi più acute dell’emergenza da Covid-19.
Un introito per i Comuni
Il riciclo sempre più efficiente di carta e cartone non fa bene all’ambiente soltanto in forma diretta, perché significa meno rifiuti da smaltire e meno alberi da tagliare per ottenere cellulosa, c’è un importante beneficio indireto dovuto agli introiti che i Comuni ricavano dal conferimento della carta al consorzio. Il 2021 è stato il primo anno in cui i termini contrattuali del quinto ciclo dell’Accordo ANCI – CONAI, avviato a metà 2020, sono stati applicati su tutti e 12 i mesi. Ai Comuni convenzionati sono così stati erogati corrispettivi economici per un valore superiore ai 218 milioni di euro per la presa in carico di 2,5 milioni di tonnellate di materiale (pari a circa il 70% della raccolta comunale complessiva di carta e cartone).
Più soldi per le casse dei comuni significano più fondi da destinare spesso proprio a servizi ambientali sempre più efficienti e puntuali. La carta che Comieco ha recuperato è stata poi affidata direttamente a 58 cartiere (il 60%, oltre 1,5 milioni di tonnellate), oppure aggiudicato – attraverso aste periodiche – a soggetti accreditati (il 40%, circa 1 milione tonnellate). Nel 2021 gli aggiudicatari di almeno un lotto sono stati 32 soggetti diversi.
I numeri principali
- Per la prima volta nel 2021 si sono superati i 60 chilogrammi di materiale raccolto per abitante a livello nazionale
- I corrispettivi economici riconosciuti da Comieco ai Comuni italiani convenzionati sono aumentati di 67 milioni di euro (+44% rispetto al 2020).
- La produzione cartaria è aumentata del 12,5%, spinta in particolare da quella per gli imballaggi (+ 14,7%)
- Il consumo di macero all’interno dei confini nazionali è stato del 16% in più, superando per la prima volta quota 6 milioni di tonnellate.
- Oggi la carta recuperata rappresenta il 62% della fibra totale utilizzata dalle cartiere italiane (l’Italia è al secondo posto in Europa dopo la Germania).
I dati delle Regioni
Pur se in alcune aree del Sud si registrano interessanti incrementi della raccolta e del conferimento, c’è ancora un divario da colmare tra il Nord e il Meridione. Secondo Comieco “il miglioramento in atto va sostenuto e per quanto possibile accelerato. Per raggiungere l’obiettivo è necessario mettere in campo soluzioni mirate – si legge nel Rapporto – per garantire un supporto a quelle realtà con ampi margini di crescita, sia in termini di volumi sia in termini di qualità del materiale raccolto.
Al Nord e al Centro, rispettivamente con 36 e 37 mila tonnellate raccolte in più rispetto al 2020, brillano in particolare Emilia-Romagna e Toscana, che recuperano in questo modo un calo di oltre 14 mila tonnellate rispetto al 2019.
Il Sud prosegue la sua corsa per cercare di colmare il divario con le altre due macroaree, con 39 mila tonnellate in più rispetto al 2020 (ossia il 35% dei nuovi volumi a livello nazionale).
Mentre in Molise si registra il miglior salto in termini percentuali (+17,4%), è la Sicilia la regione in cui l’incremento dei volumi raccolti fa la differenza: sono 14 mila le tonnellate intercettate in più rispetto all’anno precedente, corrispondenti ad oltre un terzo della crescita nel Mezzogiorno e al 13% a livello nazionale. La Sardegna è la regione del Sud che più si avvicina alle medie nazionali con 60,6 kg per abitante all’anno.
Gli impianti
Il conferimento della raccolta di carta e cartone gestita da Comieco è avvenuto sul territorio nazionale attraverso 361 impianti di gestione dei rifiuti, che hanno ritirato il materiale e provveduto alle attività di selezione e pressatura preliminari al riciclo in cartiera.
La rete impiantistica, distribuita in modo capillare, consente di limitare i costi e garantisce lo scarico dei mezzi in media a 16,3 km di distanza dai bacini di raccolta.
Le sfide del futuro
Comieco fa anche il punto su quali saranno gli ambiti in cui concentrare gli sforzi per migliorare ancora il settore. “Bisogna far fronte da un lato a una richiesta di materiali con standard produttivi sempre più elevati – si legge nel rapporto -, dall’altro alla crescente presenza di nuovi materiali compositi a base cellulosica. Per questi ultimi occorre attivare dei percorsi di trattamento dedicati, così da permettere il recupero sia della fibra di cellulosa sia delle altre componenti”. In questo senso sarà indispensabile innovare i processi di selezione e di lavorazione, che dovranno tenere il passo con i mutamenti in atto nella ricerca di nuovi imballaggi e packaging diversi.