Stop alle detrazioni per l’installazione di caldaie a gas. Niente più ecobonus casa per gli impianti che utilizzano il gas come unico combustibile dal prossimo anno. Con un emendamento presentato da alcuni parlamentari di maggioranza alla manovra all’esame del Parlamento viene proposta la cancellazione definitiva di questi incentivi, in applicazione della direttiva Case green. Una misura che nel testo del governo era stata dimenticata. Taglio certo invece per l’aliquota del 65%: la proposta di mantenere l’aliquota più elevata è stata infatti bocciata a causa della mancanza di fondi.

I divieti per il riscaldamento a gas

Nel testo della legge di Bilancio presentata dal governo è stata prevista la riduzione dell’ecobonus dal 65% al 50% senza però entrare nel merito della lista degli interventi per i quali è ancora possibile l’agevolazione. Di fatto non si è tenuto conto della direttiva Case green che ha stabilito il divieto di qualunque tipo di agevolazione fiscale per gli impianti che utilizzano solo combustibili fossili a partire dal 1° gennaio 2025. Divieto totale per l’uso del gas da riscaldamento a partire dal 2040. In questo periodo di tempo resta la possibilità di agevolazioni fiscali solo per gli impianti ibridi, ossia gli impianti con una caldaia a gas abbinata ad una a pompe di calore. Nel testo della legge di Bilancio 2025 presentato al Parlamento, però, il governo non ha tenuto conto della direttiva. Di qui gli emendamenti ora in discussione.

Le proposte dei parlamentari per le caldaie

A presentare le proposte per la maggioranza sono stati i parlamentari Roberto Pella e Francesco Cannizzaro di Forza Italia, e da Lucrezia Mantovani di Fratelli d’Italia. Un altro emendamenti identico porta la firma di alcuni parlamentari M5S. Secondo i testi si prevede la conferma dell’ecobonus per i vari interventi oggi ammessi all’agevolazione “ad esclusione degli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili”. Per caldaie uniche, come specificato nella direttiva Ue, si intendono le caldaie autonome. Si propone in sostanza di applicare la direttiva europea anche per evitare possibili procedure di infrazione.

Pompe di calore e riduzione delle emissioni

D’altra parte secondo le stime dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) le pompe di calore potrebbero favorire una riduzione delle emissioni globali di anidride carbonica pari ad almeno 500 milioni di tonnellate al 2030, l’equivalente delle emissioni annuali di CO2 dell’attuale parco automobilistico europeo. Invece nel caso di caldaie non a condensazione la sostituzione con tale tecnologia porta ad una riduzione di consumi ed emissioni inquinanti non superiori all’11%.

Fino a dicembre l’ecobonus al 65%

Salvo imprevisti, considerando la direttiva Ue e il fatto che l’emendamento è stato presentato dalla maggioranza, oltre che dal M5S, è prevedibile che il governo terrà in considerazione questa proposta. È stato invece dichiarato inammissibile l’emendamento presentato dagli stessi parlamentari che prevedeva di mantenere l’aliquota del 65% per l’ecobonus anche per il prossimo anno. Per questa misura, infatti, non ci sono fondi sufficienti. Chi ha in programma la sostituzione della caldaia dovrà quindi attivarsi in fretta per poter usufruire dell’aliquota più elevata riservata a chi acquista una caldaia a condensazione e contemporaneamente installa un sistema di termovalvole evolute. Si tratta delle valvole da installare su ciascun radiatore in modo da ottimizzare i consumi della caldaia stessa regolando in automatico la temperatura nelle singole stanze.