Si prevede che le iniziative assunte dal governo in merito ai superbonus legati alla casa e al settore immobiliare, non limiteranno gli effetti positivi al solo contesto economico italiano di breve termine. È lecito aspettarsi che anche nel medio periodo otterremo un cambiamento culturale legato a una nuova sensibilità nei confronti dell’efficienza energetica e del rispetto per l’ambiente. Il tema del rincaro delle forniture sarà un ulteriore elemento incentivante a prestare attenzione all’efficienza. La domanda che tutti dovremmo porci è se, ora che sono stati resi efficienti molti edifici, avrà senso tenerli pieni di apparecchiature energivore. Guardando ai numeri, le costruzioni coinvolte nell’efficientamento rimangono una minoranza sul totale, mentre tutti abbiamo in casa frigoriferi, lavatrici e lavastoviglie, spesso senza porci la domanda di quanto costi farli funzionare e, soprattutto, di quanto potrebbe beneficiare il nostro portafoglio se iniziassero essi stessi a risparmiare energia.
Secondo i dati ENEA – l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – il 58% dei consumi elettrici delle abitazioni è riconducibile agli elettrodomestici. I maggiori risparmi si conseguono dunque dalla virtuosità delle apparecchiature che usiamo tutti i giorni per vivere il nostro ambiente domestico. Analizzando i consumi dei prodotti dotati di nuova etichetta energetica, una lavatrice nuova di classe A consuma in media oltre il 60% in meno di un prodotto con più di 10 anni di vita. Analogo discorso vale per frigorifero e lavastoviglie, portando attualmente a risparmi in bolletta nell’ordine dei 300€ l’anno. Il vantaggio in termini di portafoglio è evidente: in pochissimi anni, l’elettrodomestico si è ripagato.
Ma i vantaggi, come evidenziato da APPLiA Italia, l’Associazione di Confindustria dei produttori di Apparecchi Domestici e Professionali, si amplificano nel momento in cui guardiamo ai benefici per l’ambiente: considerando ad esempio le lavastoviglie, contrariamente ad un pensiero abbastanza diffuso, l’utilizzo in alternativa al lavaggio a mano consente di risparmiare il 60% dell’energia e l’80% di acqua.
«Le nostre aziende sono da tempo impegnate nello sviluppo di apparecchi innovativi nel campo dell’economia circolare – dichiara Paolo Lioy presidente dell’Associazione –, elettrodomestici che permettono notevoli risparmi anche sul consumo di energia, riducendo i costi in bolletta e l’impatto sull’ambiente. Anche per il momento particolarmente difficile e consci del ruolo fondamentale che ricoprono i nostri prodotti accogliamo e supportiamo il Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale recentemente pubblicato dal Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) che include indicazioni di comportamento responsabile e di rinnovo degli elettrodomestici.»
L’azione di sensibilizzazione riguarda da vicino ogni cittadino, perché se ognuno di noi possiede elettrodomestici, le misure devono andare nella direzione di informare di più e meglio il pubblico spiegando che la sostituzione di un elettrodomestico oggi si ripaga velocemente e che, se ben conferito agli impianti, lo smaltimento di un vecchio apparecchio è più conveniente anche per l’ambiente. Questa trasparenza va incontro anche alle indicazioni della Comunità Europea, che raccomanda come il cammino in direzione dell’efficienza, debba iniziare fin dalla fase della progettazione.
«Insieme a etichette energetiche più intelligenti – afferma Miguel Arias Cañete, Commissario Europeo per il cambiamento climatico e per l’energia – le nostre misure di progettazione ecocompatibile possono far risparmiare molti soldi ai consumatori europei e aiutare la UE a ridurre le proprie emissioni di gas serra. L’ecodesign è quindi un elemento chiave nella lotta ai cambiamenti climatici e un contributo diretto al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi. Mentre ci muoviamo verso il nostro obiettivo a lungo termine di una UE completamente decarbonizzata entro il 2050, la nostra strategia per l’efficienza energetica e la progettazione ecocompatibile diventerà sempre più importante.»
Non è un invito a sostituire gli elettrodomestici prima del necessario. Piuttosto è un incentivo a riflettere quanto sia conveniente la sostituzione, opportuna per il bilancio della famiglia e del pianeta. Paradossalmente, più il costo dell’energia sale, più si rende conveniente la sostituzione e maggiori sono i vantaggi per l’ambiente, che grazie a strumenti meno energivori avrà meno pressione per la produzione di energia. Se poi si tiene conto che, quando opportunamente conferito agli impianti specializzati, un elettrodomestico usato è riciclabile per oltre il 95%, diventa evidente anche il recupero di risorse e la conseguente diminuzione dell’impatto ambientale per produrne di nuove.
«Non dimentichiamo che in fase di acquisto, sia in store che on line – precisa Marco Imparato direttore generale di APPLiA Italia – il consumatore ha diritto al ritiro del vecchio apparecchio. Inoltre, le aziende che noi rappresentiamo rispettano normative europee di emissioni e di utilizzo di materiali tra le più severe al mondo, con un vantaggio non solo di sostegno alla nostra economia ma anche di contrasto al climate change.»
APPLiA Italia, nell’accogliere con grande favore il Piano del MiTE, offre sin da subito la piena disponibilità nel supportare le Istituzioni nella realizzazione della campagna di sensibilizzazione indicata nel Piano e ogni utile iniziativa che possa promuovere comportamenti virtuosi capaci di ridurre i consumi energetici con conseguenti benefici per l’ambiente e i costi in bolletta per gli utenti. Il settore auspica quindi che nei prossimi mesi, con la nuova Legislatura, si possa avviare un confronto con le Istituzioni per individuare misure capaci di promuovere nel medio periodo la sostituzione di elettrodomestici a più elevato consumo con quelli più efficienti in modo da contribuire in maniera rilevante sull’efficienza energetica nel settore domestico.