Un mix di tradizioni mesoamericane, di saggezza orientale e di fusione spirituale new age. Con il suo mix di rituali tradizionali, yoga riparativo ed esperienze psichedeliche, il Messico, comunque tra i Paesi più visitati al mondo (32 milioni di ospiti internazionali l’anno scorso) anche per chi cerca vacanze ed esperienze mainstream, sta diventanto una delle mete più ambite tra quei viaggiatori in cerca di spiritualità e comunque di un allontanamento totale dalle ansie del mondo “civile”.
E se il turista average raggiunge la terra dei Maya in cerca di spiagge o di siti precolombiani, c’è un gruppo relativamente nutrito di ospiti internazionali che raggiunge quest’area di America Latina per assaporare e – letteralmente – fotografare l’aura di siti come il villaggio di Tepoztlan – a solo un’ora di auto dalla capitale, autentico eden per artisti e intellettuali.
Non pochi degli attuali abitanti sono persone arrivate in questo sito con l’idea di trascorrervi un breve periodo di vacanza-relax, e che poi hanno deciso di fermarsi. “Adoro l’atmosfera qui – racconta all’agenzia di stampa France Presse Anna Bitiuskaia, una 31enne russa che vive ai piedi dei Monte Tepozteco, leggendario luogo di nascita del dio serpente Quetzalcoatl, una delle più potenti divinità dell’antica Mesoamerica. “Le persopne sono più rilassate, spirituali”, aggiunge, curiosando tra le bancarelle di un mercatino biologico dove echeggiano i suoni di una batteria e di una chitarra folk. “Non sento e guardo molte notizie, quasi vivo in montagna”, aggiunge la donna precisando che preferisce sapere il meno possibile sulla guerra in Ucraina.
Vibrazioni che hanno un prezzo: con tariffe dell’ordine dei 50-60 dollari a notte, gli alberghi di Tepoztlan sono più cari che in molte altre parti del Messico. Tra le peculiarità del sito, quella di poter soggiornare in centri “olistici” che offrono anche yoga e meditazione”. “Dai giorni della pandemia, molti sono venuti a vivere qui, stranieri ma anche ex residenti di Città del Messico, persone che hanno compreso che la loro energia là si sarebbe bloccata”, racconta Ailzbeth Camacho, titolare di uno di questi centri, il Luz Azul (Luce Azzurra), dove appunto agli ospiti viene offerta l’opzione di “fotografare la propria aura”, per visualizzare energia, karma e chakras.
Il fenomeno del turismo new age non è nuovo, in Messico, ma ha le sue origini negli anni Settanta del secolo scorso, quando l’antropologo Carlos Castaneda vendette milioni di copie di libri imperniati sugli insegnamenti di uno sciamano indigeno di origine yaqui. Un altro libro di grandissimo successo, “I quattro accordi, guida pratica alla libertà personale”, manuale di autoaiuto pubblicato nel 1997 da Miguel Ruiz, trae ispirazione dalle tradizioni preispaniche.
C’è poi un’altra peculiarità della tradizione locale che inesorabilmente aggiunge attrattiva, almeno per un certo tipo di clientela. Per molti, una viaggio nell’estremo Paese settentrionale dell’America Latina non avrebbe senso senza essere completo senza un altro genere di viaggio, quello nell’esperienza allucinogena. In questo campo, la strada venne tracciata sin dagli anni Cinquanta, quando Robert Gordon Wasson – banchiere ed etnomicologo americano i cui studi sull’Lsd e sul suo uso come strumento di tortura furono – a sua insaputa – finanziati e utilizzati dalla Cia, sveòò i segreti di una curatrice tradizionale locale, Maria Sabina.
L’assaggio del peyote, la sostanza allucinogena che si estrare dall’omonima pianta cactacea, è possibile ancora oggi in alcune comunità indigene, come il gruppo Wixarika, che ancora usa la droga cpace di alterare lo stato mentale nei suoi rituali religiosi. E nelle montagne di Oaxaca, alcune guide offrono la chance di provare “funghi magici” a oltre 2.500 metri di altitudine. “Sarà un viaggio dentro voi stessi – racconta Pedro Ramirez, una guida locale, a un gruppo di messicani e stranieri, prima di un’escursione, nel villaggio di San José del Pacifico – Potreste sentirvi spaventati, all’inizio, ma dopo 10-15 minuti vi ritroverete a ridere, e magari a piangere un po’”.
Una delle turiste racconta che ha cominciato a provare i funghi psicoattivi dopo la morte del marito, un medico ucciso dal Covid nel 2020. “Sono in cerca di risposte, di accettazione – racconta Araceli Perez ad Afp -. Voglio vivere, non più semplicemente sopravvivere, come penso mi stesse accadendo finora”.
Un’altra grande attrazione nel panorama del turismo new age messicano è il temazcal, una sorta di sauna cerimoniale di radice mesoamericana, che, secondo Nicolas Lopez, la guida che la propone, è in grado di “risvegliare il nostro spirito, la nostra anima”. Vicino alle piramidi di Palenque, nello stato meridionale del Chiapas, i visitatori entrano nella “camera” riscaldata e imbevuta di vapori di incenso e danzano al ritmo di un tamburino. “È un qualcosa di sacro, di puro – spiega una turista messicana dopo aver sperimentato la cerimonia di puricicazione con il marito e la figlia teenager – è un modo per fare uscire fuori tutto, le malattie, la negatività, e conservare solo il meglio”.
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aditions méso-américaines, sagesses orientales, fusions spirituelles new age: pays parmi les plus visités au monde, le Mexique fascine un genre spécial de touristes, des voyageurs en quête d’eux-mêmes à l’écart d’un monde en crise. Première étape: Tepoztlan. A une heure de Mexico, ce beau village au pied d’une montagne attire des visiteurs d’un week-end, des artistes et des intellectuels. La douceur de vivre de “Tepoz” et du bourg d’Amatlan magnétise aussi des Mexicains et des étrangers à la recherche de “bonnes ondes”, loin des villes et des vaccins anti-Covid qùils rejettent en bloc. “Ici j’adore les vibrations”, raconte Ania, une résidente russe de 31 ans installée au pied de la cordillère du Tepozteco, berceau légendaire du dieu aztèque Quetzalcoatl. “Je ne vois pas beaucoup les informations. Je vis presque là-bas dans la montagne”, ajoute la jeune femme, qui préfère en savoir le moins possible sur la guerre en Ukraine. “Ici, les gens sont plus détendus, plus spirituels. Ils vivent en célébrant le jour d’aujourd’hui”, conclut Ania dans l’ambiance bon enfant d’un marché bio, au son d’une guitare folk et d’un tam-tam. La zénitude de “Tepoz” a un prix. Les hôtels sont plus chers qùailleurs (à partir de 50-60 dollars la nuit). Il est aussi possible de dormir dans des “centres holistiques mystiques”, des lieux de retraite spirituelle pour pratiquer le yoga et la méditation. “Depuis la pandémie, beaucoup de gens sont venus vivre à Tepoztlan”, assure Alizbeth Camacho, du centre holistique “Luz azul” (“Lumière bleue”). “Des étrangers et des gens de la ville (Mexico) qui se sont rendus compte que leur énergie allait se bloquer en ville”. Mme Camacho propose à ses hôtes des “photos de l’aura” pour visualiser leur énergie, leur karma et leurs chakras (environ 16 dollars). En plein regain, le tourisme new age date des années 70, quand l’anthropologue Carlos Castaneda vendait des millions de livres racontant l’enseignement d’un chaman yaqui, Don Juan Matus, dans le désert de Sonora (nord). Les traditions pré-hispaniques ont aussi inspiré un best-seller du développement personnel, “Les quatre accords toltèques” de Miguel Ruiz. Les champignons hallucinogènes attirent aussi ces touristes. Un Américain, Robert Gordon Wasson, a ouvert la voie dans les années 50 en révélant les secrets d’une guérisseuse traditionnelle, Maria Sabina. Cinquante ans après les hippies, la consommation du “peyotl” se négocie encore avec des communautés comme les Wixareka. L’accès aux paradis artificiels est encore plus simple à San José del Pacifico dans les montagnes du Oaxaca (sud), l’Etat de Maria Sabina. Il suffit de trouver un “guide” pour un “trip” à plus de 2.500 mètres d’altitude, comme Pedro Ramirez, qui accompagne dans la montagne quatre Mexicains et trois jeunes étrangers. “Cela va être un voyage intérieur”, prévient-il en présentant les champignons. “Vous allez peut-être avoir peur au début, mais au bout de 10 à 15 minutes, vous allez rire, et peut-être pleurer un peu”. “Je cherche des réponses et l’acceptation après la mort de mon époux”, explique avant le “voyage” Araceli Perez, dont le mari médecin est mort du Covid en mai 2020. “Je veux vivre et ne plus survivre comme je crois que j’étais en train de le faire”, ajoute-t-elle, une semaine après l’expérience hallucinogène, radieuse de se sentir “bien mieux”. Autre legs pré-hispanique, le temazcal, sorte de hammam méso-américain, fait aussi partie des incontournables du tourisme spirituel. Nicolas Lopez perpétue ce rite de purification non loin des pyramides maya de Palenque, au pied des montagnes du Chiapas. Les visiteurs entrent dans une chambre de sudation chauffée par des pierres brûlantes et dansent dans des vapeurs de “copal” (encens) au son d’un tambourin. “Cela signifie quelque chose de sacré, de pur”, explique Valeria Landero, qui sort de l’étuve toute essoufflée. “Cela signifie laisser tout sortir, les maladies, tout le mal, et faire venir à moi de pures choses positives”, ajoute la trentenaire venue avec son mari et sa fille de 14 ans. Le temazcal veut “réveiller notre esprit, notre âme”, résume le maître de cérémonie, Nicolas, guettant l’arrivée d’autres touristes mexicains, américains et italiens, pour une prestation allant de 16 à 20 dollars par personne. L’année dernière, près de 32 millions de touristes sont venus au Mexique. Une partie pour apprendre au contact des Mexicains le sens du verbe “sanar” (soigner, guérir). st/lab/dth
AFP 20220826T044513Z