“Con l’estate il settore delle sagre si configura come un’opportunità turistica di qualità. Grazie anche al marchio ‘Sagra di qualità’ istituito dall’Unione nazionale delle pro loco d’Italia”. Lo racconta Antonino La Spina, presidente di Unpli, Unione nazionale pro loco d’Italia.

“Il progetto – sottolinea Antonino La Spina – è piuttosto recente ed è stato rallentato dall’emergenza pandemica; al momento gli eventi certificati sono 64, 18 nel 2022, 27 nel 2019 e 19 del 2018. Nel 2023 sono in fase di verifica una quarantina di manifestazioni. L’attribuzione del marchio è disciplinata da un regolamento che prevede una serie di ulteriori requisiti ed anche una vera e propria verifica sul campo compiuta, durante la sagra, dagli ispettori inviati dall’Unpli. E’ uno sforzo non indifferente compiuto dall’Unpli per garantire i visitatori dal punto di vista della qualità e della tipicità dei prodotti e anche sotto tutti gli altri profili (igienico-sanitario, ecosostenibilità)”.

“Il marchio ‘Sagra di qualità’- spiega – è stato ideato ed istituito dall’Unione nazionale pro loco d’Italia al fine di riconoscere facilmente quelle sagre che operano per la promozione e tutela del territorio, quattro le parole chiave: tipicità, territorio, storia e tradizione. Il riconoscimento, infatti, esalta quegli eventi che promuovono i prodotti tipici storicamente legati al territorio, rappresentativi della storia e della tradizione e che, allo stesso tempo, puntano alla promozione e creazione di sinergie con le attività economiche locali. In alcuni casi – fa notare – siamo in presenza di ricette segrete che si tramandano di padre in figlio o di piatti che sono legati a riti antichi. Alcuni di questi eventi hanno superato anche le sessanta edizioni, ad ulteriore conferma del loro radicamento con il territorio”.

Furci Siculo (ME), Festa del Mare.13 agosto

Furci Siculo (ME), Festa del Mare.13 agosto

 

“In Italia le pro loco organizzano ogni anno, in media, circa 110mila eventi e di questi 20mila sono sagre: per realizzare le sagre le pro loco hanno sostenuto una spesa complessiva di 700 milioni di euro che ha prodotto, fra effetto diretto, indiretto e indotto, un valore economico e sociale di 2,1 miliardi di euro, dal quale, tra l’altro, sono scaturiti anche 10.500 occupati”. 

“La platea di soggetti che partecipa alle sagre – ricorda La Spina – ammonta a 48 milioni ed è assai variegata: il 24% è rappresentata da anziani, il 45% da famiglie e il 31% da giovani. Inoltre, fra sagre e fiere si calcolano in 7 milioni le ore di volontario prestate dai componenti delle pro loco”. Si tratta di dati del Centro Studi Sintesi della Cgia di Mestre e relativi al 2018″.

“Oggi possiamo tranquillamente ritenere che i numeri siano ancora più importanti. Nel solo mese di agosto stimiamo che si terranno circa 3mila sagre”, aggiunge  Il presidente La Spina -. “Le sagre rappresentano il rilancio del made in Italy post pandemia a livello nazionale e internazionale. Valorizzando il prodotto locale (a chilometri zero) attraverso le sagre, le pro loco, infatti, rappresentano in pieno il made in Italy”. “I beni e servizi utilizzati per la realizzazione della sagra – spiega ancora il presidente Unpli – arrivano nel 64% dei casi dal Comune che ospita l’evento e nel 32% dagli altri Comuni della provincia. Siamo quindi in presenza di una filiera prettamente locale che fa bene ai territori”.