La legge – nella fattispecie il Codice della navigazione, all’articolo 1162 – lo dice chiaro e tondo: chiunque asporta conchiglie, sabbia e sassi dalla spiaggia compie un illecito punito con una sanzione amministrativa che può arrivare fino a 9.296 euro. E ora lo ribadiscono anche gli scienziati: ultimi, solo in ordine di tempo, due esperti del Lancaster Environment Center alla Lancaster University, che in un pezzo pubblicato su The Conversation hanno ricordato come sabbia, ciottoli, conchiglie e simili debbano restare lì dove sono, perché costituiscono l’habitat di molti esseri viventi e rappresentano una protezione naturale per case e infrastrutture nei pressi del mare. Insomma: quel che si trova sulla spiaggia deve rimanere sulla spiaggia.
Il volume totale di materia presente sulle spiagge, tanto per dirne una, è direttamente proporzionale alla capacità della spiaggia stessa di assorbire l’energia delle onde del mare: per questo motivo, la rimozione di ciottoli, sabbia e sedimenti rende la spiaggia meno capace di fungere da barriera naturale alle inondazioni e ai fenomeni erosivi. “Questo volume – spiegano gli esperti – cambia naturalmente nel corso dell’anno, perché la spiaggia si adatta ai cambiamenti delle onde nel corso delle stagioni. Le onde trascinano e rimuovono ciclicamente i ciottoli dalla spiaggia, creando regioni diverse e distinte ciascuna da una dimensione caratteristica dei sedimenti. Le onde più energiche, quelle tipiche delle tempeste invernali, possono trasportare sedimenti più grandi sulla parte superiore della spiaggia e formare una cresta ripida di ciottoli, detta berma”. E difatti con “berma” si intende, in generale, qualsiasi argine che si erge alla base di un terrapieno per prevenirne il cedimento, proprio quello che si vuole evitare sulla spiaggia: “Queste strutture sono spesso la prima forma di difesa naturale dalle tempeste, perché assorbono o dissipano l’energia delle onde e riducono il rischio che le onde si trascinino oltre la spiaggia o erodano le pareti marine e le scogliere”.
Ma – si potrebbe obiettare – non sarà certo un singolo ciottolo in più o in meno a fare la differenza. È vero; ma è vero anche, come ci insegna il paradosso del sorite (“Dato un mucchio di sabbia, se eliminiamo un granello dal mucchio avremo ancora un mucchio. Se ne eliminiamo un altro avremo ancora un mucchio, e così via. In quale momento il mucchio iniziale smetterà di essere un mucchio?”), che tanti singoli ciottoli, ossia l’effetto cumulativo della rimozione illegale del materiale dalla spiaggia, invece, possono fare la differenza. E dunque, nel dubbio, meglio lasciare tutto dov’è. Il mare e i suoi abitanti vi ringrazieranno.