Le prime immagini arrivano da Sydney, in Australia. L’Europa a seguire. Il risveglio di Fridays for Future oggi è per l’undicesimo #GlobalClimateStrike, lo sciopero globale contro la crisi climatica. Oltre 50 gli appuntamenti in altrettante città d’Italia: da Alessandria a Bari, da Brescia a Catania, passando per Milano, Roma e Napoli.
A Roma e Milano un migliaio tra studenti, professori, associazioni, sindacati e cittadini hanno aderito partecipando ai cortei pacifici, animati da cartelli, musica e bandiere.
“Un’ulteriore occasione di condivisione dei temi della crisi climatica in tutta Italia in concerto con il resto del movimento globale – spiegano gli attivisti – Ci concentreremo sui “to do” della nostra agenda climatica”, ha spiegato il movimento FFF nei giorni scorsi. La lista comprende voci per le quali il venerdì di sciopero inauguarto da Greta Thunberg nel 2018 si schiera da sempre, con alcuni sviluppi sul fronte del contrasto al cambiamento climatico. In sintesi, Fridays for Future li riassume così: “Energia rinnovabile e Cers (Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali); la mobilità sostenibile e la cura del ferro; Sad (Sussidi Ambientalmente Dannosi) e bombe climatiche; transizione ecologica e sostenibilità economica; giustizia sociale ed eco transfemminismo”. In cinque anni il movimento è cresciuto fino ad arrivare a comprendere anche altre anime, come Ultima Generazione, Extinction Rebellion e Scientist Rebellion.
“Milano paradiso del greenwashing”
Oltre mille gli studenti che hanno preso parte al corteo milanese: partito da piazza Cairoli, ha attraversato il centro verso piazza Duca D’Aosta. Passando davanti a palazzo Marino, gli attivisti hanno accusato il Comune di Milano di essere “il paradiso del greenwashing”. Tra cori e cartelloni a favore della giustizia climatica, contro l’alternanza scuola-lavoro e contro gli stereotipi di genere. Tra gli striscioni: “No Eni in Uni”.
Milano, corteo per il clima Fridays for Future in piazza
Un corteo pacifico con azioni dimostrative, come il lancio di liquame sull’ex sede Enel in via Broletto. All’arrivo in piazza Duca d’Aosta, gli studenti del corteo Fridays for future hanno preso di mira palazzo Pirelli. Due manifestanti si sono arrampicati sulla cancellata dell’ingresso che dà sulla piazza, accendendo fumogeni. Al Consiglio regionale viene chiesto “un trasporto pubblico efficiente e “gratuito”, per farlo alcuni degli attivisti hanno ricreato delle rotaie con un cartello di sbarramento e vi si sono seduto intorno.
Roma: “La nostra rabbia è energia rinnovabile”
“Ma quale mercato ma quale profitto, distruggere l’ambiente non ne hai diritto”. Intonando questo slogan il corteo degli ambientalisti a Roma ha raggiunto piazza San Giovanni. La manifestazione, a cui hanno preso parte diverse sigle, da Fridays for future a Exintion Rebellion fino a Greenpeace, è stata organizzata in occasione dello sciopero globale per il clima. “Ancora una volta abbiamo portato in piazza la nostra rabbia per le azioni che i governi stanno intraprendendo e per il tempo sprecato- dicono gli attivisti al megafono – È tempo di trasformare questa rabbia in energia rinnovabile, pulita. Bisogna agire ora. La crisi climatica è alla base di tutte le crisi, combatterla significa combattere tutte le ingiustizie. Giustizia climatica è giustizia sociale”.
“Abbiamo diritto a un futuro, abbiamo bisogno di sapere che avremo un futuro e avremo la possibilità di vivere – dicono ancora i manifestanti- Un nuovo mondo è possibile e sta a noi cominciare a crearlo”. Ad aprire il corteo in piazza della Repubblica il cane a sei zampe dell’Eni su blocchetti di banconote vicino a un grande mappamondo gonfiabile. Tanti gli studenti in piazza sia gli universitari dei collettivi sia i giovani dei licei romani: Orazio, Aristofane, Nomentano, Tasso, Plinio e Righi. Tra gli altri slogan si legge “capitalismo e guerra distruggono il pianeta” ma anche “ridateci il respiro, l’Amazzonia brucia”. Tante le sigle ambientaliste in piazza da Greenpeace, con lo slogan “Rinnovabili: governo bocciato, a Exintion Rebellion. Tra le bandiere anche quella dei No tav.
Firenze: Gkn e la pace nel mondo
Un grande striscione con scritto ”La nostra rabbia è energia rinnovabile” apre il corteo a Firenze per la giustizia climatica. L’iniziativa di protesta lanciata da Fridays For Future Italia per chiedere agli Stati misure di contrasto al cambiamento climatico.
Alcune centinaia di giovani si sono ritrovati in piazza Santa Maria Novella per fare un corteo che, passando sui Lungarni, arriverà in piazza Santa Croce. Molti gli striscioni e i cartelloni mostrati dai ragazzi. ‘Il clima sta cambiando perché noi no?’, si legge su uno. E poi ‘giustizia climatica ora!’, ‘Non c’è un pianeta B’ e ‘Meno fascisti, più ambientalisti’. Presente in corteo anche il collettivo di fabbrica Gkn con lo striscione ‘Insorgiamò e una grande bandiera della pace.
Bologna: “No ai rigassificatori”
Un migliaio i partecipanti alla manifestazione per il clima a Bologna. Il corteo ha attraversato le vie del centro storico, in piazza Maggiore, dove i manifestanti hanno composto con i loro corpi il numero 1,5. “È il limite, in gradi centigradi, dell’aumento del riscaldamento che non possiamo superare – spiega Ludovica Demma, 22 anni, attivista di Fridays for Future – Superato il grado e mezzo ci saranno conseguenze gravissime, ma il nostro governo continua a non agire di fronte alla realtà dura della crisi climatica e alla devastazione che questa sta producendo”. Proteste anche contro il progetto autostradale del Passante e il rigassificatore previsto al largo di Ravenna.
“Ti estinguerai prima di aver estinto il mutuo”, recitava provocatoriamente il cartello sorretto da una ragazza. “La giustizia climatica non è compatibile con le grandi opere, con l’allargamento del passante di mezzo o i rigassificatori. Questo è il messaggio che lanciamo a chi siede nelle istituzioni”. Perché “non c’è più tempo di aspettare e di tenere i piedi in due staffe”. Oppure, “voi ci bloccate il futuro, noi vi blocchiamo la città”.
Ci sono i ragazzi di tante scuole della città, del liceo Righi e di diversi altri, e uno dei momenti più partecipati della manifestazione è il sit-in improvvisato sotto all’Istituto superiore Crescenzi Pacinotti Sirani. Qui si tengono comizi contro il passante e le altre grandi opere (girano anche cartelli con la faccia del governatore Stefano Bonaccini che recitano “Two is megl’che one” sui rigassificatori), al ritmo di una staffetta di attivisti, non solo studenti, che si passano il microfono. In corteo anche la Cgil con la slogan “Peace jobs planet” e i No tav.
Torino: la fontana diventa rossa per la siccità
Mentre il corteo di Friday for Future attraversa piazza Solferino, a Torino, un gruppo di attiviste di Extinction Rebellion ha versato polvere di barbabietola nell’acqua della fontana Angelica della piazza, – simbolo delle quattro stagioni – colorandola di un intenso rosso sangue. Altre attiviste travestite da sirene si sono sdraiate sui bordi della vasca. Sullo sfondo, teso tra le statue rappresentanti l’autunno e l’inverno, un grande striscione blu appeso da altre attiviste recitava “Acqua per tutte o champagne per qualcuno?”. “La siccità che sta colpendo l’Italia, e il Piemonte in particolare, mette in luce le responsabilità di chi governa da anni i nostri territori”, spiegano in una nota ále attiviste – questa siccità, questa crisi idrica, l’acqua che manca sempre e solo per qualcuno: sono la diretta responsabilità di chi governa e ha governato fino ad oggi è noi saremo il fiume che riempirà i bacini ormai secchi”.
Napoli: laboratorio ecologista all’università
Migliaia di studenti e attivisti in strada a Napoli. Dopo un corteo, occupazione simbolica dell’università Federico II, riaprendo l’ex caffetteria della sede centrale dell’ateneo partenopeo, al centro di una occupazione vera con autogestione negli anni scorsi. “Nasce oggi il laboratorio ecologista autogestito ClimaX: un nuovo spazio dove rimettere al centro noi stessi e la battaglia contro la crisi climatica, una crisi che rischia di portare al collasso la nostra specie e che dobbiamo contrastare con tutte le nostre forze”, spiegano gli attivisti di Fridays For Future Napoli in una nota. “Dopo l’ennesimo suicidio legato alla pressione figlia del mondo accademico, pretendiamo spazi di cura per noi stessi, per la nostra generazione vessata da un sistema che ci impone competitività e performatività”, continuano gli attivisti in un comunicato, dando appuntamento per una due giorni di attività alla Federico II per il 6 e il 7 marzo.
Verona e l’orologio dell’Apocalisse
Bloccato il traffico sotto l’orologio di Corso Porta Nuova a Verona. Su uno striscione la scritta: “La finanza fossile è un crimine. Crisi umanitaria, economica, alimentare ed ecologica”. All’iniziativa, organizzata da Ultima Generazione nell’ambito della campagna ‘Non paghiamo il fossile’, hanno preso parte Ultima Generazione, Extinction Rebellion Verona e Scientist Rebellion. Nel corso del blocco un uomo ha espresso vicinanza all’iniziativa, sottolineando che “non piove da mesi”, è passato dalla parte dei ragazzi dietro allo striscione e si è seduto “idealmente” insieme a loro. Il luogo scelto richiama idealmente l’Orologio dell’Apocalisse (il Doomsday clock), iniziativa ideata nel 1947 dagli scienziati della rivista Bulletin of the Atomic Scientists dell’Università di Chicago e misura il pericolo di un’ipotetica fine del mondo a cui l’umanità è sottoposta. Lo scorso 24 gennaio il Bulletin of the Atomic Scientists’ Science and Security Board (Sabs), un consiglio di esperti formato da 10 premi Nobel, ha aggiornato le lancette, che segnano 90 secondi alla mezzanotte (rispetto ai 100 secondi del 2022), ossia la fine del mondo. Principali minacce per l’umanità sono oggi la guerra tra Russia e Ucraina, le armi nucleari, i cambiamenti climatici, la disinformazione e le tecnologie dirompenti.
Pesaro, la società civile per il clima
In piazza del Popolo, a Pesaro, per richiamare l’attenzione di istituzioni e cittadinanza su “un tema che diviene di anno in anno più urgente e dagli effetti evidenti”. Gli attivisti di Fridays for Future si sono dati appuntamento in piazzale Lazzarini, insieme agli alunni della 4 A e 4 B della scuola Manzi (Istituto Olivieri). Presente anche l’amministrazione comunale rappresentata dall’assessore alla Crescita Camilla Murgia, che ha portato i saluti del sindaco Matteo Ricci e del Comune e ha sottolineato, rivolgendosi ai presenti, come sia “importante vedersi per ribadire una posizione ferma: la crisi climatica non è più un argomento che possiamo rimandare. Abbiamo una responsabilità sociale e civile, che guarda non solo al futuro, ma al presente che stiamo vivendo e che ci vede coinvolti tutti”. E ancora: “A Pesaro c’è una comunità attiva che si interessa alla crisi climatica, a cui va il ringraziamento per l’impegno costante. Impegno che potrà trovare una modalità operativa nel Forum Giovani, organismo impegnato a realizzare azioni reali nel nostro comune; azioni che, da qui, potranno svilupparsi ed essere replicate in altri luoghi”.