«Alto è il monte e un vento spira che porta odori di buone erbe; qui né santuari né passi d’uomo, ma di suoni armonie e d’uccelli certezza di canto».
Risuonano nell’aria le parole di Giuseppe Battaglia, un poeta tra i più significativi della Sicilia del dopoguerra e per rileggere le sue poesie si può visitare il parco letterario a lui dedicato ad Alimusa, in provincia di Palermo. E come questo Parco, ce ne sono tanti altri in tutta Italia, e non solo. Ognuno può “ritrovare” quel libro, quel romanzo, quel saggio, quelle poesie che più fanno parte del proprio vissuto, sui passi di un’emozione continua, fatta di parole, versi, racconti. L’occasione è la Settima Giornata Europea dei Parchi Letterari che si celebra domenica 24 ottobre. Letture, incontri, percorsi naturalistici e letterari, case museo, spettacoli, mostre, persone, luoghi e ricette che hanno ispirato alcune tra le più belle pagine della letteratura. Da Manzoni a Dante, da Petrarca a Giosuè Carducci, da Albino Pierro a Eugenio Montale, da Tommaso Landolfi a Isabella Morra, sconfinando fuori dall’Italia fino alle Lofoten con Pietro Querini. La letteratura diviene così un ulteriore mezzo per tutelare il paesaggio inteso come luogo dell’ispirazione, un approccio innovativo che, attraverso gli autori, interpreta il territorio visto come un insieme, con le sue risorse ambientali, storiche, artistiche e di tradizioni di civiltà antiche e contemporanee.
S’inizia il lungo viaggio celebrando luoghi danteschi nella natura virgiliana a Mantova e si continua a Galtellì in Sardegna per festeggiare i 150 di Grazia Deledda.
Nel Parco Letterario Eugenio Montale e delle Cinque Terre in Liguria, invece, si può partecipare a un percorso naturalistico e letterario. Un trekking di tre ore per esperti escursionisti alla scoperta del Gelso del Persico, testimone dell’antica attività di allevamento di bachi da seta. Dall’abitato di Campiglia fino a Case Persico, si scende fra vigneti e case sparse, per ritrovarsi immersi nella macchia mediterranea. Tutto tra letture e suggestioni poetiche e il supporto del reparto Carabinieri Parco Nazionale “Cinque Terre”.
E se è vero che “C’è un libro sempre aperto per tutti gli occhi: la Natura” come diceva Jean Jacques Rousseau, ecco che il Parco Letterario Gabriele d’Annunzio propone, in collaborazione con il Comune di Anversa degli Abruzzi, l’Oasi WWF e la Riserva Naturale Gole del Sagittario, una giornata dedicata alle “parole nella natura”. L’acqua del fiume che scorre, il vento tra gli alberi, i massi che franano, la pioggia che batte, la neve che cade, ogni cosa è ispirazione in Natura, ogni cosa sia essa vegetale o animale comunica. I partecipanti dovranno scrivere su una foglia una parola che la Natura suscita loro. Le foglie saranno poi lasciate in vari luoghi dell’area delle Sorgenti di Cavuto, cuore della Riserva Naturale. Le parole quindi, elementi creativi della letteratura, avranno un ruolo espressivo e comunicativo oltre la parola stessa.
A Ostia si scoprirà con Pier Paolo Pasolini che cultura e ambiente insieme sono fondamentali nel lavoro di recupero e sviluppo di un territorio.
Immersi nelle Foreste Casentinesi si viaggerà con le fate, gli orchi, le principesse, i soldati e i santi del Casentino di Emma Perodi, scrittrice e giornalista. Nel parco di Francesco Petrarca e dei Colli Euganei si avrà la sensazione di non voler più andare via, proprio come diceva l’autore del Canzoniere: “Se solo potessi mostrarti il secondo Elicona che per te e le Muse ho allestito sui Colli Euganei, penso proprio che di lì non vorresti mai più andartene”. Colori, sapori e profumi avvolgono ogni cosa e guidano verso oasi ambientali, antiche abbazie, castelli, ville, ritiri campestri e altre tappe eccellenti come la casa del cantore dell’amore ad Arquà, ultima, amatissima, dimora. «Fuggo la città come ergastolo e scelgo di abitare in un solitario piccolo villaggio, in una graziosa casetta, dove trascorro i giorni pienamente tranquillo, lontano dai tumulti, dai rumori, leggendo continuamente e scrivendo». Così Petrarca scriveva in una lettera all’amico Francesco Bruni, nel 1371.
In questa casa (costruita nel ‘300 su di un terreno donato dai Carraresi, i suoi mecenati) definita “sacra” da Ugo Foscolo e ancora oggi visitabile, Petrarca trascorse gli ultimi quattro anni della sua esistenza (morì il 19 luglio 1374), coltivando i suoi versi, la famiglia e i suoi molti amici. Nello studiolo, una delle stanze più belle, si conservano ancora integri la seggiola e l’armadio-libreria che sarebbero stati usati da lui usati, secondo una tradizione attestata sin dal Cinquecento. Le pareti mostrano tracce della decorazione originale trecentesca. Ma ciascuna stanza svela curiosità, aneddoti, leggende. Come la Stanza di Venere, detta anche Camera della Gatta, riferita alla fedele gatta del poeta che era solita fargli compagnia.
A Recanati, terra di Leopardi, si salirà sul Monte Tabor per ammirare i Monti Sibillini oltre la siepe di ligustro. Nino Chiovini e Giuseppe Dessì sveleranno dalla Val Grande e da Villacidro “La maestà dei monti e la solennità degli alberi”; mentre Policarpo Petrocchi e Attilio Bertolucci ci indirizzeranno alle storie antiche dell’Appennino.
Nel Parco Letterario Carlo Levi di Aliano, piccolo borgo in provincia di Matera, si potranno rivivere emotivamente luoghi ed eventi descritti nel “Cristo si è fermato a Eboli” e attraverso le pagine e i paesaggi cogliere il sentimento poetico dello scrittore e il suo profondo amore per la terra lucana e la sua gente. Aliano incanta per le sue case dalle magiche facciate dalle cui piccole finestre, occhi stregati che sormontano archi immensi come bocche, e da qui si spazia sull’infinita distesa delle argille aride, ondulanti nel sole a perdita d’occhio, un esempio di recupero e conservazione ambientale. Il silenzio delle montagne, la solitudine dei paesi arroccati sui monti, le infinite distese di argilla, i fiumi lenti e sornioni della valle dell’Agri e del Sauro e ancora le leggende dei briganti, delle fate, dei lupi mannari e delle streghe sono tutti elementi che raccontano e suscitano nel visitatore le stesse emozioni di meraviglia e a stupore provate da Levi all’inizio del suo confino.
Infine, con il nobile veneziano Pietro Querini si sbarcherà a Røst sull’Arcipelago delle Lofoten, oltre il Circolo Polare Artico, tra i paesaggi più belli di tutta la Norvegia, dove: “Per tre mesi all’anno, cioè dal giugno al settembre, non vi tramonta il sole, e nei mesi opposti è quasi sempre notte…”. E’ questo un “piccolo lembo di terra buttato dal vento” dove l’odore dello stoccafisso impregna i sensi e i vestiti. Fazzoletti di terra che colpiscono per la natura selvaggia, per i fiordi e le casette rosse dei pescatori (le rorbuers), gli scorci di mare che si alternano alle montagne luccicanti come granito.
Tutto il programma della giornata dei Parchi Letterari qui.