Il problema del parcheggio selvaggio è una frustrazione comune per molti automobilisti di tutto il mondo. In Svezia, un’idea innovativa ha preso piede per affrontare questo problema, combinando tecnologia e senso civico in un’unica soluzione. L’app ScoutPark non solo consente agli utenti di segnalare parcheggi irregolari, ma prevede una ricompensa economica.

Come funziona

Semplice da usare, consente di segnalare diverse violazioni, come il parcheggio in zone vietate, l’occupazione di spazi riservati senza permesso. Per utilizzarla, bisogna avere almeno 16 anni, una tessera sanitaria e un numero di telefono svedese.

Avvenuta la registrazione, l’app istruisce l’utente sulle regole in vigore nelle varie zone della città, rilevabili attraverso una mappa integrata. Selezionata la zona d’interesse e lette le specifiche regole stradali, l’utente una volta individuata la vettura parcheggiata male, dovrà scattare una foto con la targa ben visibile e caricarla sull’app.

La verifica

Dopo avere aggiunto il tipo di violazione, l’app propone tre opzioni: parcheggio non permesso, nessun permesso, mancanza di disco orario. L’immagine, geolocalizzata dal sistema, viene inviata alle forze dell’ordine, a cui spetta il compito di verificare la veridicità della segnalazione e a quel punto far scattare la contravvenzione.

Se la segnalazione è confermata, l’utente riceve una ricompensa in tempo reale sul proprio conto di 50 corone svedesi, circa 4,30 euro. A conti fatti, segnalando anche un solo veicolo al giorno, un cittadino potrebbe guadagnare più di 120 euro al mese. L’applicazione, inoltre, fornisce agli utenti una guida sulle regole relative al parcheggio in vigore nelle varie zone della città in cui ci si trova.

Nel 2023 in Italia, il 37,4% delle violazioni riguardava alla sosta
Nel 2023 in Italia, il 37,4% delle violazioni riguardava alla sosta 

Il problema del parcheggio selvaggio in Italia

In Italia, chi vive e lavora in città sa bene quanto sia difficile trovare un posto libero dove parcheggiare la propria vettura. Quando non si trovano spazi liberi, ecco che scatta il parcheggio selvaggio: un’espressione utilizzata per indicare la cattiva abitudine di molti conducenti di non rispettare le norme e di mettere in sosta i propri veicoli ove non si dovrebbe.

Nel nostro Paese le violazioni di parcheggio sono un problema significativo. Nel 2023, sono state elevate circa 8,5 milioni di multe per infrazioni al Codice della Strada, con un aumento del 20,3% rispetto al 2022. Di queste, il 37,4% riguardava violazioni relative alla sosta, rendendole la causa principale delle sanzioni. A Milano, ad esempio, le multe per sosta vietata sono aumentate del 112% in un anno, generando circa 13 milioni di euro di entrate per il Comune (fonte: Ministero dell’Interno).

Non solo, oltre 16 milioni di italiani hanno trovato la propria auto danneggiata dopo averla parcheggiata, con una spesa complessiva di oltre 13 miliardi di euro per le riparazioni. In più di 2 casi su 3, il 70%, il danno è stato causato da un urto da parte di un altro veicolo, mentre nel 26,7% è riconducibile a un atto vandalico.

L’impatto etico e sociale

Se da una parte un’app come ScoutPark potrebbe aiutare a ridurre il numero di infrazioni, non mancano però le polemiche. I dubbi riguardano soprattutto l’impatto sociale ed etico di trasformare i cittadini in controllori, perfino retribuiti.

Sul sito dell’App svedese infatti si legge “Segnala e Fai del bene”, ma cosa accadrebbe anche nel nostro Paese, dove il parcheggio è spesso una missione impossibile. Sarebbe la soluzione adatta per “fare del bene alla città”, o l’inizio di una serie di polemiche tra cittadini? Il rischio è che sia percepito come un incoraggiamento a “fare la spia” o, peggio, che possa generare conflitti tra automobilisti.

Non solo, in Svezia, per funzionare ScoutPark fa affidamento su Swish, un sistema di trasferimento di denaro digitale (ampiamente diffuso nel paese) che consente di effettuare pagamenti rapidi tra conti bancari di privati inserendo il numero di cellulare del destinatario invece del numero di conto, facilitando la gestione dei compensi. In Italia, sebbene esistano piattaforme, la loro diffusione è ancora poco utilizzata, rispetto ad altri paesi nel mondo.

Le polemiche

Il principio di delegare funzioni di controllo ai cittadini, potrebbe dunque alterare il delicato equilibrio tra vigilanza e fiducia reciproca nella società. Inoltre, un sistema che monetizza la segnalazione delle infrazioni potrebbe incentivare abusi e false segnalazioni, ingolfando la finalità del sistema. E voi da che parte state?