La Germania, la Francia, la Spagna e il Regno Unito hanno approvato di recente una legge per il clima con gli obiettivi aggiornati al 2030 e per la neutralità climatica entro il 2050. L’Italia è l’unico grande Paese europeo a non avere ancora una legge per la tutela del clima, uno strumento legislativo che renda vincolanti a livello nazionale gli obiettivi di contrasto alla crisi climatica introdotti a livello UE con la Legge europea sul clima (Regolamento 2021/1119). Avere un quadro normativo certo, con obiettivi chiari e ambiziosi di riduzione delle emissioni di gas serra e di transizione energetica (almeno -55% di emissioni rispetto al 1990, 84% di rinnovabili nella produzione elettrica, obiettivi settoriali, etc.), è il modo migliore per affrontare in modo strutturale l’attuale crisi energetica realizzando un piano industriale green per il rilancio economico del Paese e per aggiornare il Piano nazionale energia e clima (PNIEC) ai nuovi obiettivi: per dare certezza agli investitori, per supportare le imprese nel loro percorso di innovazione green, per rilanciare le filiere nazionali su cui l’Italia ha già un know-how molto consolidato – come per le fonti rinnovabili, per ridurre al minimo gli impatti dannosi che già stanno colpendo il nostro Paese, per coinvolgere Regioni e Comuni.
È inoltre urgente far partire un piano di misure di adattamento climatico che aumenti la nostra resilienza e riduca la nostra vulnerabilità agli eventi atmosferici estremi generati dalla crisi climatica: alte temperature, ondate di calore, siccità, pericolo d’incendi, aumento dei rischi di alluvioni, frane e uragani. È necessario che il provvedimento contenga alcuni elementi essenziali, che con Italy for Climate abbiamo delineato già da diversi mesi nell’ambito della Roadmap per la neutralità climatica dell’Italia. Si tratta non solo di fissare obiettivi nazionali ambiziosi al 2030 di riduzione delle emissioni, di riduzione dei consumi di energia, di crescita delle fonti rinnovabili, ma anche: di stabilire target specifici per i diversi settori (industria, edifici, trasporti, agricoltura) da valutare e monitorare con i ministeri competenti; di coinvolgere le Regioni e i comuni più grandi, con obbligo di indicazione e monitoraggio degli obiettivi e della realizzazione degli interventi; di adottare rapidamente e diffusamente dei Piani di adattamento climatico nei comuni; di predisporre meccanismi di aggiornamento della roadmap e di monitoraggio degli impatti degli interventi.
Siete favorevoli ad approvare entro l’anno una legge per il clima, come negli altri grandi Paesi europei, per il raggiungimento dei nuovi target europei sulle emissioni (-55% al 2030 e zero emissioni nette al 2050) e di un piano di misure per l’adattamento climatico, con il coinvolgimento più attivo di Regioni e Comuni?