Singapore ha lanciato quello che viene etichettato come il primo complesso hotel-centro congressi a prova di Covid-19, dove gli ospiti potranno comunicare via interfono, separati da pannelli di vetro. Si tratta di uno dei progetti attraverso i quali la città-stato asiatica prova a riaprirsi lentamente al turismo d’affari.

I viaggiatori d’affari che volessero raggiungere Singapore potranno ora soggiornarvi, anche per periodi brevi, risparmiandosi i 14 giorni di quarantena stabiliti per legge, ospiti del Connect@Changi. La struttura, creata su misura rispetto alle esigenze del momento, si trova in prossimità dell’aeroporto internazionale, Changi appunto. Naturalmente, verrà loro richiesto di rimanere all’interno dell’hotel per l’intero arco della permanenza, per prevenire contatti e possibil contagi.

SIngapore. A Changi il primo hotel “a prova di Covid”

Pressoché chiusa al mondo da mesi, SIngapore, che è la sede dei quartier generali mondiali o continentali asiatici di molte multinazionali, si appresta a riammettere il turismo d’affari intercontentali, estremo tentativo di sovvertire la recessione economica, la più grave mai subita dal piccolo stato, conseguenza dello stop dei viaggi internazionali: si pensi che nel 2020 Singapore ha visto arrivare dall’estero 2,7 milioni di ospiti, contro i 19,1 che si sono palesati l’anno precedente

“Il ritorno del turismo d’affari e dei meeting internazionali è un importante catalizzatore della ripresa economica per Singapore e per la regione – ha spiegato il primo ministro Heng Swee Keat -. Aiuterà “a preservare il nostro rolo di hub nel mondo del commercio e degli affari”.

(afp)

Il complesso albergo-centro congressi sarà operativo da marzo. Al loro arrivo a Changi, gli ospiti verranno letteralmente “rinchiusi in una bolla”: prima il test e poi mandati via ferry all’hotel. La struttura consiste inizialmente di 150 camere, che diventeranno 660 in un secondo tempo. Ogni stanza è dotata di una struttura a conchiglia dove lo staff potrà lasciare pasti e bevande evitando il contatto diretto con gli ospiti. Nelle stanze dove gli ospiti ancora attendono i risultati del test anti-covid, una luce rossa rimarrà costantemente accesa. Solo dopo lo spegnimento della stessa, gli ospiti potranno svolgere i loro incontri d’affari nel complesso. Test anti-covid verranno condotti anche durante il soggiorno e subito prima della partenza.

Il centro partirà con 40 sale riunioni, nelle quali i manager ospiti verranno tenuti separati da quelli locali da pannelli di vetro, comunicando solo per interfono. La successiva espansione porterà il complesso a contenere 170 sale meeting. Un’azienda locale specializzata in tecnologie mediche ha già prenotato la struttura per 30 dei suoi manager.