In sostanza niente, o poco, di fatto. A proposito della Cop27 forse non si può parlare di fiasco completo, ma di insufficienza sì. Il documento finale approvato a Sharm el-Sheikh salva l’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi (un passo avanti rispetto alla Cop26 di Glasgow dell’anno scorso). Sottolinea l’importanza della transizione verso le fonti rinnovabili e auspica l’eliminazione dei sussidi a quelle fossili. Ma del carbone chiede soltanto che venga ridotto, non eliminato. Lo stesso documento nulla prevede sulla riduzione o l’eliminazione dei combustibili fossili, come avevano chiesto diversi Paesi. E per mantenere l’obiettivo di 1,5 gradi bisogna far calare le emissioni del 43% al 2030 rispetto al 2019.
Ritmo blando, obiettivi lontani
Peccato che, con gli impegni di decarbonizzazione attuali, il taglio sarebbe solo dello 0,3%. Gli Stati che non hanno ancora aggiornato i loro obiettivi di decarbonizzazione (Ndc) sono invitati a farlo entro il 2023. In questo contesto atterra il documento Icao (Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile) sulla decarbonizzazione del trasporto aereo, presentato dal presidente, Salvatore Sciacchitano, alla tavola rotonda della Cop 27 sulla “Just Transition”. Il raggiungimento di zero emissioni nette di carbonio entro il 2050 richiederà investimenti e finanziamenti sostanziosi nei prossimi decenni. Ma si tratta di un obiettivo da raggiungere in via collettiva. Non a caso uno dei punti chiave dell’accordo “è il riconoscimento che le circostanze speciali e le rispettive capacità di ciascuno Stato favoriranno la capacità di un altro Stato di contribuire al processo di decarbonizzazione, ed entro il proprio calendario nazionale” si legge in una nota stampa Icao.
I target dell’Icao
A giugno l’ente ha lanciato un programma denominato “Assistance, Capacity-building and Training for Sustainable Aviation Fuels” (ACT-SAF), che dovrebbe supportare tutti gli Stati aderenti nello sviluppo e nella distribuzione di carburanti sostenibili per l’aviazione. Per ridurre l’impatto dell’inquinamento dei cieli sul clima globale, gli Stati, l’industria e tutte le altre parti interessate stanno perseguendo un paniere di misure di riduzione della CO2 attraverso l’Icao ormai da molti anni. Anche per questo gli aerei moderni sono il 70% più silenziosi e l’80% più efficienti in termini di consumi dei loro predecessori. “Questa transizione, alimentata da tecnologie di frontiera e caratterizzata da molti nuovi ingressi nell’ecosistema dell’aviazione, ha un enorme potenziale economico per gli Stati in via di sviluppo. Siamo fortemente incoraggiati in ICAO dal fatto che possa anche aiutare a stabilire condizioni di parità verso una transizione verde globale inclusiva ed efficace nel settore dell’aviazione nei prossimi decenni” conclude Sciacchitano.