Lo spatifillo: l’origine e il significato
Lo spatifillo, noto anche come giglio della pace o fiore di luna, è una pianta erbacea originaria in particolare del Centro America, sebbene alcune specie provengano anche dal Sud America. Lo spatifillo ha un significato molto particolare, che secondo le ipotesi più comuni deriva dall’aspetto dei fiori. Da una parte, il bianco trasmette delicatezza, purezza e candore. Dall’altra, lo spadice giallo richiama appunto una spada, cioè il desiderio di difendere una persona speciale.
La fioritura dello spatifillo
Lo spatifillo fiorisce su tutto l’arco della stagione vegetativa, dalla primavera all’autunno. Il suo fiore è contraddistinto da uno spadice giallo e da una spata bianca. La pianta può fiorire in modo ottimale quando la temperatura dell’ambiente è compresa tra i 19 e i 25 gradi.
Quando rinvasare e potare lo spatifillo?
Lo spatifillo dev’essere rinvasato all’inizio della stagione vegetativa, cioè nel primo periodo primaverile. Per rinvasare, possiamo scegliere un contenitore che sia di circa 2 dita più grande di quello che andiamo a sostituire. Il terriccio ideale è un mix tra torba, corteccia e un po’ di sabbia: dovrebbe essere leggermente acido e, caratteristica molto importante, anche drenante. Una volta giunta a maturità, la pianta non dev’essere più rinvasata: all’inizio di ogni stagione, possiamo invece sostituire un paio di centimetri di terriccio superficiale. Lo spatifillo non richiede alcuna potatura: è però importante eliminare tempestivamente le foglie ormai secche.
Perché lo spatifillo ha le foglie gialle?
Quando lo spatifillo ha le foglie gialle la causa va ricercata solitamente in una concimazione non ottimale della pianta. Un’altra causa frequente dell’ingiallimento delle nuove foglie è da ricercare nello spazio ridotto a disposizione nel vaso: la pianta stenta quindi a vegetare. Ricordiamoci quindi di sostituire per tempo il vaso divenuto troppo piccolo o, rispettivamente, di non far mancare il nutrimento alla pianta durante il periodo vegetativo.
Lo spatifillo e troppa acqua: che cosa succede?
Soprattutto nel caso in cui il terreno sia già infetto, quando lo spatifillo riceve troppa acqua può fare i conti con due problematiche: la presenza della phytophthora sulle foglie, oppure, il fungo cylindrocladium sul colletto e le radici. Nel primo caso, si manifestano delle piccole macchie superficiali trasparenti, che crescendo diventano nere. Anche nel secondo caso si nota la presenza di macchie sulle foglie, ma in particolare, si verifica il temuto marciume radicale.
La corretta annaffiatura dello spatifillo
Ricordiamoci di mantenere costantemente umido il terreno durante il periodo estivo, senza comunque renderlo fradicio. Possiamo anche assicurare il giusto livello di umidità gradita dalla pianta nebulizzando sulla stessa dell’acqua. In alternativa, possiamo mantenere un dito di acqua nel sottovaso, a patto però di porre della vermiculite o dei sassolini per evitare che il fondo del vaso rimanga immerso. Durante il periodo invernale, possiamo mantenere sempre una certa umidità superficiale del terreno, riducendo comunque le innaffiature.
Qual è la concimazione indicata per lo spatifillo?
Per sostenerne la crescita, preoccupiamoci di assicurare la corretta concimazione allo spatifillo su tutto l’arco della stagione vegetativa, cioè nel periodo compreso tra la primavera e l’autunno. A questo scopo, possiamo usare un fertilizzante che contenga (in quantità leggermente superiore agli altri ingredienti) potassio, seguito da azoto, fosforo e gli altri minerali comunemente presenti. Si possono prevedere due concimazioni al mese. Durante il periodo invernale, la concimazione dello spatifillo va sospesa.
Quali sono le avversità che colpiscono lo spatifillo?
Sebbene sia una pianta in grado di adattarsi a condizioni non ottimali di luminosità, oppure, abbastanza tollerante nei confronti degli errori di coltivazione dei neofiti, anche lo spatifillo può essere colpito da alcune avversità. Ad esempio, un’irrigazione insufficiente è spesso la causa dell’appassimento delle sue vigorose e brillanti foglie. La pianta può essere anche infestata da pidocchi e acari, soprattutto a causa dell’umidità insufficiente. In questo caso, la soluzione è un trattamento con un antiparassitario naturale.
Lo spatifillo e la luce: qual è l’esposizione ideale?
Per ottenere la miglior vegetazione possibile, lo spatifillo dev’essere coltivato in ambienti ben luminosi: tuttavia, è importante che la pianta non sia esposta alla luce diretta del sole. Può anche sopportare il ricovero in stanze in penombra, sebbene in questo caso la fioritura e la crescita siano limitate. Nel nostro paese, la pianta dev’essere coltivata in vaso e principalmente mantenuta in ambienti interni, giacché predilige temperature minime attorno ai 13 gradi. Solo nel periodo estivo, avendo l’accortezza di sistemare il vaso in zone ombreggiate, è possibile tenere lo spatifillo all’aperto. Infine, ricordiamoci che la pianta non tollera le correnti d’aria.