Continua la competizione delle finali tra le Start Cup regionali 2024. Primo classificato della Start Cup Padova è SynARgy, progetto che mira a sviluppare terapie geniche innovative per il trattamento del cancro al rene. Il team tutto al femminile composto da Maria Pennuto, Manuela Basso, Caterina Marchioretti e Roberta Andreotti, che si aggiudica anche un premio in denaro del valore di sei mila euro, passa di diritto alla finale del PNI – Premio Nazionale Innovazione 2024 che si svolgerà a Roma il 5 e 6 dicembre presso l’Università Tor Vergata.

“Start Cup Padova – sottolinea Monica Fedeli, Prorettrice alla Terza Missione e ai rapporti con il territorio – è un’opportunità unica per chi vi partecipa, è l’occasione per mettere alla prova il proprio spirito imprenditoriale, ma è anche molto di più: momenti preziosi di networking, contaminazione di idee e poi formazione e crescita professionale, con l’obiettivo di favorire la costituzione di nuove imprese nel territorio. L’edizione 2024 ha inoltre portato l’attenzione su tre temi attuali di particolare interesse quali la crisi climatica, l’innovazione e il suo impatto sociale, la valorizzazione dell’imprenditorialità femminile”.

Il Premio Start Cup Padova 2024 (SCP) intende stimolare la ricerca e l’innovazione tecnologica per sostenere lo sviluppo economico del territorio.. Non solo sostegno in denaro, dunque, ma anche formazione e consulenza sui più importanti aspetti della gestione aziendale.

La terapia mirata di SynARgy

L’obiettivo di SynARgy è quello di sviluppare terapie geniche innovative per il trattamento del cancro al rene. Tecnologie avanzate di editing genetico e terapia mirata per rivoluzionare l’approccio terapeutico per questa patologia oncologica, offrendo in futuro ai pazienti nuove opzioni di cura personalizzate e più efficaci. “La nostra tecnologia utilizza piccole molecole di RNA note come microRNA artificiali (amiR), RNA guida per sfruttare il sistema di gene editing dei batteri (JRNA per uso CRISPR) e piccole molecole a DNA anti-senso (ASO) per silenziare in maniera specifica e sinergistica due fattori cruciali nel cancro al rene, LSD1 e PRMT6, importanti co-regolatori del recettore degli androgeni. Il principale obiettivo della nostra startup sarà quello di impostare una strategia di fundraising efficace. Successivamente, miriamo ad attrarre investitori istituzionali specializzati in biotecnologie e oncologia”, ha precisato il team di progetto.

Il dispositivo VIKAS

Secondo classificato VIKAS. La valutazione dell’efficacia del meccanismo della tosse è cruciale nel paziente sottoposto a ventilazione meccanica invasiva e non invasiva per insufficienza respiratoria acuta, guidando la decisione su quando procedere con la rimozione del tubo endotracheale e su quando invece posizionarlo, con effetti sulle complicanze cliniche e i costi di degenza. Tuttavia gli strumenti clinici per una valutazione oggettiva e affidabile dell’efficacia della tosse sono attualmente limitati. “Stiamo sviluppando un device costituito da un microcontrollore e un accelerometro e giroscopio che, applicato esternamente ai dispositivi che sono utilizzati dal paziente, permetta di caratterizzare il profilo della tosse, con l’obiettivo di quantificarne l’efficacia in un contesto clinico. Attualmente è stato prodotto un prototipo del device utilizzato sia in vitro che in vivo. Dopo la valutazione di sicurezza, fattibilità ed efficacia, mediante la diffusione del prodotto a un network di centri di ricerca accademici, prevediamo di stringere accordi con le aziende che si occupano della produzione di ventilatori meccanici per migliorare la capacità commerciale e per avere un canale di dialogo preferenziale con gli ospedali e le istituzioni sanitarie nazionali ed internazionali che saranno i nostri clienti principali”, ha raccontato il team di progetto composto da Paolo Navalesi, Andrea Collalti, Tommaso Pettenuzzo, Aldo Schiavi e Francesco Zarantonello.

Agri-E: carburante dagli scarti di riso

Terza classificata Agri-E, startup innovativa che vuole trasformare gli scarti del riso in un carburante: bioetanolo sostenibile. Tutto questo attraverso un processo di fermentazione avanzato, il Consolidated BioProcessing (CBP) con ceppi di lievito ingegnerizzati sviluppati dalle Università di Padova e di Stellenbosch. Un problema quello degli scarti del riso che sta risentendo dell’aumento delle temperature e del cambiamento climatico: negli ultimi 5 anni le perdite produttive hanno infatti registrato un incremento del 10%. Notevoli le ripercussioni economiche. Attualmente, da 100 kg di risone grezzo le riserie producono circa 50 kg di riso raffinato. I numeri però sono destinati a scendere, mentre il volume degli avanti della lavorazione è sempre più abbondante. Ora però si vede la possibilità di convertire uno scarto in una risorsa, un carburante: un’opportunità per le riserie, soprattutto considerando che per ogni ettaro vengono impiegati almeno 150 litri di gasolio per coltivare il riso (95 l/ha) e per essiccarlo (55 l/ha). Il progetto di Agri-E ottimizza l’efficienza e riduce i costi di produzione di bioetanolo fino al 30%. L’obiettivo è ridurre le emissioni di carbonio e promuovere l’autosufficienza energetica nelle aziende agricole italiane, sostituendo parte dei 3 miliardi di litri di gasolio consumati ogni anno in agricoltura. Ad oggi sono già state condotte prove di laboratorio (TRL 4) e si è ottenuto un investimento a copertura di un PoC da Cassa Depositi e Prestiti con l’obiettivo di implementare la tecnologia direttamente nelle riserie, creando un sistema energetico circolare e sostenibile e contribuendo al bilancio economico ed ambientale sostenibile delle riserie. Il team è composto da Lorenzo Favaro, Ameya Pankaj Gupte, Rosemary Cripwell e Rebecca My.

Tutti i progetti vincitori

  • DaisyCare

    Vince la menzione speciale categoria Social Innovation come miglior progetto di innovazione sociale, DaisyCare composto da Laura Fusco, Doru Razvan Caseru, Claudio Merlini e Lucia Gemma Delogu. Il progetto sviluppa un medical device innovativo: un braccialetto intelligente per la prevenzione e il supporto post-ictus. Unisce nanomateriali bidimensionali avanzati (MXene) con intelligenza artificiale (AI) e funziona anche in assenza di connessione internet. I sensori monitorano in tempo reale parametri vitali e fisiologici, permettendo l’identificazione precoce di situazioni a rischio e l’invio immediato di allarmi in caso di emergenza. Grazie alla tecnologia MXene 2D, il braccialetto supporta interazioni tattili e vocali, mentre l’AI integrata, con un modello SLM elabora i dati direttamente sul dispositivo, garantendo maggiore velocità di risposta e protezione della privacy. Il braccialetto sarà collegato a un’applicazione che fornisce feedback immediato e personalizzato. Si tratta di una delle maggiori sfide sanitarie globali: ogni anno, l’ictus colpisce circa 15 milioni di persone nel mondo, causando disabilità gravi e decessi. Di queste, circa 5 milioni sopravvivono, spesso con significative difficoltà nella qualità della vita.
  • Sustainable Constructions

    Vince la menzione speciale Climate Change Green&Blue come miglior progetto di impresa ad impatto sul climate change in grado di integrare innovazione, tecnologia, protezione e valorizzazione delle risorse naturali, al fine di generare crescita economica e tutela dell’ambiente il progetto Sustainable Constructions. Composto da un team under30 che si affianca a partner strategici già operanti nel settore della stampa 3D in grande scala per realizzare edifici e strutture sostenibili a livello ambientale e sociale. L’obiettivo è di migliorare la qualità della vita delle persone ottimizzando le strutture abitative in termini di performance, customizzazione, sostenibilità economica ed ambientale. “Introduciamo nel mercato il concetto di strutture rimodulabili e riutilizzabili – spiegano – Il nostro modello di business si articola su due differenti linee di sviluppo. La prima prevede la realizzazione di progetti di Corporate Social Responsability (CSR) con partner sensibili alle tematiche ESG sul territorio nazionale e che porteranno ad aprire una seconda linea di sviluppo, che ha come obiettivo la costruzione del primo villaggio inclusivo, accessibile e sostenibile nei paesi in via di sviluppo”. il team è composto da Mariano Angelo Zanini, Flora Faleschini, Klajdi Toska e Federico Paganotto.
L'uso dei droni in agricoltura
L’uso dei droni in agricoltura 
  • Safiris

    Vince il Premio Imprenditoria Giovanile è andato a Safiris (Saverio Cavasin, Alessandro Lotto e Filippo Ziliotto). SAFIRIS è una startup innovativa focalizzata sulla protezione del materiale multimediale aziendale, garantendo la privacy e la tutela della proprietà intellettuale. La missione di SAFIRIS è di sviluppare un software add-on per browser, capace di impedire la condivisione non autorizzata di immagini, video e altri contenuti sensibili attraverso un sistema automatizzato di rilevamento e protezione. “Il mercato vede una crescente necessita di soluzioni efficaci per proteggere le risorse digitali, a fronte di un aumento esponenziale delle minacce informatiche – spiegano – In questo scenario, è necessario pensare ad una tecnologia innovativa che consente alle aziende di monitorare e controllare la distribuzione di contenuti multimediali, impedendo fughe di informazioni critiche sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione”. Il business model è orientato al B2B, con una struttura di vendita basata su licenze software (SAAS), personalizzabile in base alle esigenze delle singole imprese e la sicurezza informatica.
  • AIRFARM

    Vince il premio Le Village by CA Triveneto in servizi offerti da Le Village By Credit Agricole ad AIRFARM (Mattia Sartor, Linda Facco, Matteo Faggian e Alessio Checchin). Il progetto si propone come partner strategico e innovativo nel campo dell’agricoltura di precisione. Spiega il team: “Il nostro core business è incentrato sul supporto a viticoltori e agronomi mediante strumenti tecnologici avanzati che integrano droni, satelliti e modelli predittivi alimentati dall’intelligenza artificiale. Questa combinazione di tecnologie consente un’analisi agronomica estremamente precisa, che non solo permette di ottenere una riduzione fino al 60% nell’uso delle risorse agricole, ma incrementa la sostenibilità e la qualità delle colture. Particolare attenzione è rivolta ai vigneti eroici, che si trovano in condizioni estreme e inaccessibili ai macchinari agricoli tradizionali a cui vanno destinati servizi di monitoraggio, irrorazione e concimazione tramite droni personalizzabili, supportati da piattaforme digitali che forniscono dati accurati”.