Sarà il Consiglio dei ministri a decidere sulla questione della centrale geotermica a emissioni zero che Sorgenia intende realizzare in Val di Paglia, in Toscana. Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha infatti firmato il ricorso presentato dalla Soprintendenza archeologia, paesaggio e beni culturali di Siena, Grosseto e Arezzo contro la costruzione dell’impianto (con una potenza di dieci megawatt) che dovrebbe sorgere ad Abbadia San Salvadore, in provincia di Siena. Proprio al confine tra l’area del Monte Amiata e la Val d’Orcia, protetta dall’Unesco. Il ricorso firmato dal ministro Franceschini nei giorni scorsi è l’ultimo atto di una vicenda che dura da anni.
L’ultimo ricorso
A marzo dopo che la Regione Toscana ha dato il via libera sia all’autorizzazione sulla valutazione dell’impatto ambientale, sia a quello sulle valutazione idrogeologiche e paesaggistiche della centrale geotermica in Val di Paglia, si sono sollevate numerose polemiche.
La decisione era stata presa nonostante il parere contrario espresso dalla Soprintendenza, sostenuta da diversi gruppi ambientalisti, che aveva suggerito alcune modifiche al progetto presentato da Sorgenia per renderlo meno impattante sul paesaggio. Soprattutto secondo la Soprintendenza ai Beni Paesaggistici, nel progetto c’è “un contrasto con i vincoli paesaggistici, le preesistenze archeologiche, i ‘coni visivi’ e la tutela delle sorgenti termali”. Ma il piano è rimasto com’era ed è stato autorizzato.
Sorgenia, dal canto suo, nel presentare il progetto sottolinea che “la centrale geotermica Val di Paglia permetterà di produrre energia elettrica rinnovabile e pulita e sarà in grado di coprire il fabbisogno di oltre 32 mila famiglie, evitando le emissioni in atmosfera di 40 mila tonnellate annue di CO2“.
Dopo il nullaosta, la Soprintendenza ha così presentato un ricorso alla Presidenza del Consiglio dei ministri contro la Regione Toscana, firmato solo dopo poche ore dal ministro Dario Franceschini. Avrebbe avuto 30 giorni di tempo per decidere. Quella che prenderà il Consiglio dei ministri sarà ora l’ultima decisione sulla centrale in Val di Paglia. Quella definitiva.