“L’Europarlamento con il voto di oggi ha ceduto alle lobby di gas e nucleare sostenendo la proposta della commissione di classificarli come fonti energetiche sostenibili, in base al regolamento sulla tassonomia degli investimenti verdi. Un duro colpo al Green deal europeo e a un’ambiziosa politica climatica in linea con l’obiettivo di Parigi di 1.5°C, indispensabile per fronteggiare l’emergenza climatica. Si tratta di una scelta politica senza alcuna base scientifica, come invece richiede il regolamento sulla tassonomia”. Commenta così Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, il via libera dell’Europarlamento a nucleare e gas nella tassonomia verde Ue.
La proposta, infatti, “è stata adottata nonostante il parere fortemente contrario della piattaforma sulla finanza sostenibile (Pfs), ossia del gruppo di esperti indipendenti nominati dalla stessa Commissione per il supporto scientifico necessario alla redazione questo atto delegato complementare per l’attuazione del regolamento sulla tassonomia”, denuncia Legambiente.
“Ma la partita non è ancora terminata. I governi di Austria e Lussemburgo – avverte Mauro Albrizio, responsabile ufficio europeo di Legambiente – hanno già annunciato la loro volontà di ricorrere contro la proposta della commissione alla Corte di giustizia con buone possibilità di successo secondo diversi esperti giuridici del Consiglio e del Parlamento. Chiediamo al governo italiano di sostenere il ricorso di Austria e Lussemburgo. Si deve evitare che centinaia di miliardi di euro vadano sprecati con il nucleare e il gas fossile aggravando così la duplice crisi climatica ed energetica”.