Picchiati, torturati, lasciati senza acqua e cibo costretti a portare a passeggio i turisti alle piramidi di Giza, al Cairo in Egitto, finché non collassano a terra esausti, morti. Sono cammelli e cavalli che trasportano le carrozzelle usate per trasportare i turisti che affollano i celebri monumenti egiziani. Ma per questi animali non solo non c’è alcuna ricompensa, al contrario i maltrattamenti sono talmente feroci e prolungati da comportare ferite che li conducono lentamente alla morte.
La denuncia di Peta Asia
É l’organizzazione Peta Asia a denunciare quanto accade al Cairo, in un video che contiene immagini molto forti, in cui sono documentati i trattamenti subiti. Non è la prima volta che l’organizzazione animalista denuncia questi gravi abusi, lo avevo fatto già nel 2019 quando aveva documentato la tratta degli animali, provenienti dal Sud dell’Africa e poi acquistati al mercato di Birqash, dopodiché il governo egiziano aveva annunciato degli interventi per arginare il fenomeno criminale. A distanza di pochi anni, nulla è cambiato. Inoltre Peta sottolinea anche la complicità delle forze dell’ordine, che non intervengono nei confronti dei vetturini o lo fanno solo se costretti da qualche turista che scatta foto e gira video con il telefonino. “Agli animali viene spesso negato l’accesso al cibo, all’acqua e all’ombra. Al famigerato Birqash Camel Market, che fornisce cammelli per le passeggiate in alcuni dei luoghi turistici, gli animali sono stati osservati essere stati picchiati duramente con bastoni”, scrive Peta.
Il video scioccante
Nel video di Peta, sono mostrate senza filtri, immagini di tagli e torture e quando i cammelli, sfiniti, si accasciano a terra, vengono fatti rialzare colpiti ripetutamente col bastone e lasciati sanguinanti al loro destino. Destino che si conclude con la macellazione, quando non sono più utili a trasportare i turisti tra Giza e Saqqara. Una macellazione che prosegue nella brutalità, con un taglio alla gola, senza alcuno stordimento e che lascia in agonia i cammelli anche per alcuni minuti, prima di terminare le loro sofferenze.
Se alcuni turisti fingono di non vedere cosa accade, molti, al contrario denunciano questa condizione, scrivendo commenti sui siti di recensioni di viaggio, invitando gli altri visitatori a non alimentare questo mercato criminale, fatto di abusi continui. “Viaggio in tutto il mondo e ho assistito ad abusi sugli animali, ma quello che ho visto alle piramidi è di gran lunga il peggiore. Se hai intenzione di andarci prima, leggi prima di tutto questo, vorrei averlo fatto prima. I cavalli e i cammelli lavorano in condizioni deplorevoli, al caldo, senza acqua, senza riposo, picchiati” si legge sul sito di Peta. E ancora: ”Cammelli feriti, costretti a lavorare senza un’adeguata idratazione. Abbiamo fatto presente la cosa alla loro attenzione e il personale ci ha ignorati”, mentre altri decidono di non salire su cammelli o cavalli “dopo aver visto come li trattano non volevamo contribuire al maltrattamento. I poveri animali lavorano fino allo sfinimento ed è straziante”.
Secondo Peta, il governatore di Giza avrebbe fatto installare telecamere di sorveglianza, e promesso di informare i commercianti su come prendersi cura correttamente degli animali, tuttavia le immagini filmate nel 2023 e nel 2024 mostrano, in tutta evidenza, che le autorità stanno chiaramente fallendo. «Il ministero del Turismo e delle Antichità ha avuto tutto il tempo per intervenire – dichiara Mimi Bekhechi, vicepresidente di Peta – ma anziché fornire sollievo agli animali tormentati per le passeggiate turistiche, ha scelto solo di provare a nascondere gli abusi. Per questo sollecitiamo i viaggiatori ad evitare le passeggiate con e sugli animali”.