Dall’attuazione del Pnrr (Piano nazionale ripresa resilienza) basato sul Recovery fund europeo allo sblocco di opere “incagliate”, passando per la rete di sostegno al settore dei trasporti stesa per fronteggiare l’emergenza collegata alla pandemia. Sono alcuni dei punti chiave su cui il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili si sofferma nel documento “Sei mesi di Mims: un primo bilancio”, che fa il punto dell’attività nel periodo da marzo ad agosto. “In questo bilancio dei primi sei mesi – commenta il ministro Enrico Giovannini – abbiamo voluto mettere in luce le priorità e le linee strategiche su cui si è concentrata l’azione del Mims e su cui continueremo ad impegnarci nei prossimi mesi. Queste, in linea con gli obiettivi del governo Draghi, sono cruciali per rilanciare la crescita e contribuire allo sviluppo del Paese, migliorare la qualità della vita delle persone e la competitività delle imprese, ridurre le disuguaglianze tra i diversi territori e accelerare la transizione digitale ed ecologica attraverso riforme, misure di semplificazione e nuovi investimenti in infrastrutture e mobilità che mettono al centro la sostenibilità economica, sociale e ambientale”.
Ricopre un ruolo centrale nel documento la definizione dei contenuti del Pnrr e del Fondo complementare. Il Mims, infatti, con 61 miliardi, è il primo destinatario delle risorse, con progetti che riguardano ben quattro delle sei missioni del Pnrr: digitalizzazione, transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile e inclusione. Tra gli obiettivi chiave, che prevedono la concentrazione del 56% degli investimenti nell’area del Mezzogiorno, ci sono quelli di fornire il servizio dell’alta velocità ferroviaria a 9 milioni di persone in più, ridurre le emissioni nocive di anidride carbonica (CO2), così come gli incidenti stradali e le disuguaglianze territoriali nell’accessibilità ai treni.
Nei sei mesi da marzo ad agosto, alla luce della persistenza della pandemia da Covid-19, sono stati massicci anche gli interventi di sostegno al settore dei trasporti per fare fronte all’emergenza. Basti pensare che, con la finalità di tendere la mano al Trasporto pubblico locale (Tpl), sono stati erogati 1,8 miliardi a favore delle Regioni e delle Province autonome, a titolo di compensazione dei minori ricavi da traffico nel 2020 e nel 2021. Ulteriori 600 milioni sono andati a sostegno dei servizi aggiuntivi di Regioni e Province autonome, mentre 104 milioni sono stati stanziati per operatori del settore come ormeggiatori, armatori e terminalisti, 100 milioni sono finiti ai vettori italiani, 190 a chi offre servizi nel trasporto di persone (taxi, trasporto di linea, ecc.) e 150 milioni alle imprese ferroviarie.
A proposito di Tpl, Giovannini ha appena annunciato “l’invio ai presidenti delle commissioni di Camera e Senato delle proposte elaborate da una commissione per la riforma del trasporto pubblico locale. In Italia il settore ha dei problemi molto gravi, soprattutto in alcune regioni e città” ha aggiunto il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili. Nel frattempo, proprio in questi giorni, la Consip ha attivato il primo accordo quadro per la fornitura di autobus urbani “green” alle pubbliche amministrazioni.
Tra i principali interventi realizzati, il Mims, nel tirare le somme, segnala lo sblocco di opere “incagliate” tramite il commissariamento di 102 opere, per 96 miliardi, su tutto il territorio nazionale, così come il completamento del Mose, il sistema di dighe mobili posto a difesa della città di Venezia, oltre che tutta una serie di interventi per le Olimpiadi Milano-Cortina del 2026.
Il documento segnala poi il miglioramento dell’attraversamento dinamico dello Stretto di Messina, per un valore di 500 milioni, passato anche per l’acquisto di navi “green” (due per trasbordo ferroviario, tre per passeggeri). E per quel che riguarda il ponte sullo Stretto, tanto discusso negli anni, Giovannini ha appena svelato che “sta per partire uno studio di fattibilità, piuttosto approfondito e complesso. Valuteremo tutti assieme cosa fare”.