Il Treno di Dante tornerà anche nel 2022. Forte di oltre 3.200 Turisti scarrozzati da firenze a ravenna nei 28 giorni di attività, l’iniziativa lanciata quest’anno in occasione dei 700 anni dalla morte del Sommo Poeta è stata dunque promossa. E sarà confermata (per il momento) anche l’anno prossimo. A dare l’annuncio oggi è l’assessore regionale al turismo dell’Emilia Romagna, Andrea Corsini, che ha fatto il bilancio del progetto questa mattina in conferenza stampa insieme al presidente della Società Treno di Dante, Massimo Bucci, e al direttore generale della Fondazione Fs, Luigi Cantamessa.
“Siamo disponibili a continuare a collaborare in questa direzione”, assicura Bucci. Le ferrovie, dal canto loro, hanno già in progetto un’opera di “ripulitura dalla vegetazione infestante” lungo la linea ferroviaria, per “regalare nuovi scorci ai viaggiatori”, spiega Cantamessa. La Fondazione Fs accarezza anche l’idea di mettere a disposizione un carro bagagliaio ex postale, da dedicare sia al trasporto di bici e zaini per i turisti sia a angolo bar con degustazione dei prodotti tipici del territorio.
Guardando ai numeri, nei fine settimana dal 3 luglio al 10 ottobre, in 28 giorni il Treno di Dante ha trasportato in tutto 3.205 Passeggeri lungo il percorso da Firenze a Ravenna, passando per Borgo San Lorenzo, Marradi, Brisighella e Faenza. Il progetto ha visto il coinvolgimento di 33 tour operator e 113 imprese, inoltre ha generato 1.914 ingressi nei 20 musei e oltre 2.100 pasti nei 19 ristoranti convenzionati. Si sono contati inoltre più di 130 servizi giornalistici sulla stampa internazionale e 620.000 visite al sito web.
“E’ un progetto innovativo e fortemente voluto – sottolinea Corsini – che ha alzato anche il livello di internazionalizzazione della nostra offerta turistica. Nonostante le limitazioni dovute alla pandemia (le carrozze avevano una capienza del 50% prima e dell’80% dopo, ndr) c’è stata un’altissima partecipazione, con un indotto economico significativo”.
Soddisfatte anche le ferrovie. “Poche realtà hanno sviluppato un prodotto così ben riuscito – afferma Cantamessa -, è un caso di studio che porterò al ministro Franceschini. Dobbiamo iniziare a pensare a queste attività come ordinarie per i nostri territori, anche per portare un po’ di overtourism da Firenze alle aree interne”.