Nella zona del Trentino dove nell’ottobre 2018 si è abbattuta la tempesta Vaia è aumentato il rischio zecche. Una diffusione che dal fondovalle arriva fino ai 1200-1400 metri, stimolata spiegano ora gli esperti, dalla crisi climatica e soprattutto da quest’ultimo inverno che ha registrato temperatire oltre la media. É quanto emerge dal monitoraggio condotto dall’unità di ecologia applicata della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, in Trentino, che da più di 20 anni monitora la presenza di patogeni pericolosi per l’uomo nelle popolazioni di zecche. Spiegano i ricercatori: “Negli ultimi anni l’aumento delle temperature durante i mesi invernali hanno ridotto il periodo di ‘letargo’ delle zecche stimolando una loro attività precoce. I dati raccolti hanno evidenziato un aumento delle zecche nelle aree colpite dalla tempesta Vaia dimostrando che anche gli effetti indiretti dei cambiamenti climatici come gli eventi estremi, contribuiscono all’aumento del rischio sanitario per numerosi patogeni, soprattutto di quelli a trasmissione vettoriale”. 

Un'immagine dei boschi del Trentino devastati dalla tempesta Vaia
Un’immagine dei boschi del Trentino devastati dalla tempesta Vaia 

A svegliarsi presto pare sia proprio la zecca dei boschi, Ixodes ricinus, che dopo essere rimasta protetta durante l’inverno sotto foglie, sassi o sotto la neve, appena le temperature risalgono (7-10 gradi) inizia la ricerca dell’ospite necessario per completare il suo ciclo di sviluppo che prevede tre stadi (larva, ninfa e adulto). Ma se fino a poco tempo il periodo di maggiore attività delle zecche era normalmente da maggio a metà giugno, ora si cominciano a svegliare già tra i mesi di marzo e aprile. Come è accaduto quest’anno con le temperature superiori alla media.

Le malattie

Le zecche possono trasmettere pericolose malattie per l’uomo e per gli animali. Le malattie più diffuse sul nostro territorio sono la malattia di Lyme e l’Encefalite da zecche (Tbe). La prima è causata da un batterio, mentre la seconda viene trasmessa da un virus per il quale l’azienda provinciale per i servizi sanitari del Trentino ha deciso di offrire la vaccinazione gratuita ai residenti.


 

Sotto osservazione le aree colpite da Vaia

Il monitoraggio di questi parassiti proseguirà per tutto il 2024. Sotto osservazione le zecche che rimangono sui roditori selvatici nella Valle dei Laghi, in quanto questi animali sono i principali serbatoi degli agenti patogeni trasmessi dalle zecche. La ricerca verrà svolta in particolare nelle aree colpite dalla tempesta Vaia. L’attività di ricerca verrà focalizzata sullo studio della frequentazione delle aree schiantate da parte di diversi animali e come questo fenomeno può condizionare il rischio delle malattie trasmesse dalle zecche.