Centoquaranta anni. Tanti ne compie quest’anno la prima pro loco italiana. Sorse in Trentino, in quella stessa Pieve Tesino dove nel medesimo anno, il 3 aprile, nacque Alcide De Gasperi, di cui ora il piccolo borgo della Valsugana ospita la casa museo.

In quell’epoca, il paese – che oggi ha poco più di 600 abitanti e ai tempi era ancora parte dell’Impero Austro-Ungarico – progettò – pioniere nell’epoca – una “società di abbellimento”, pensata per valorizzare quello che era considerato il luogo più attraente dell’area, il Colle di San Sebastiano. “Era nata – spiega l’attuale vicepresidente Maria Avanzo – con l’idea di abbellire il Colle, su cui sorge una Chiesa del 1478, e per il resto è solo uno spuntone roccioso”. Erano stati i commercianti della zona, quelli che viaggiavano attraverso l’Europa e ne constatavano bellezza e progresso, a prendere l’iniziativa. Loro, che vistavano Parigi, Amsterdam, San Pietroburgo e Mosca, desideravano che in qualche modo il picccolo territorio dell’altopiano del Tesino si presentasse bene, anche perché gli abitanti di quelle nascenti metropoli in diverse occasioni avevano cominciato ad affacciarsi sul plateau situato alle estreme pendici meridionali delle Dolomiti, al confine con il Veneto. “Nel 1925 – racconta ancora Avanzo – lo Stato italiano deciderà di cambiare denominazione, la società diverrà una Pro Loco e sarà la prima del Paese”.

Pieve Tesino, veduta (foto Riccardo Sordo) 

Da quel prototipo si svilupperano, giù a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo e a partire da quella stessa area, altre realtà di promozione turistica simili. Oggi il modello delle pro loco basato su partecipazione, volontariato e cura del territorio  ha mantenuto inalterati i propri principi cardini, attraversando indenne i cambiamenti epocali di quasi un secolo e mezzo, sviluppandosi in tutta la penisola sino alle 6.300 strutture odierne che contano 600mila volontari. Nel corso degli anni, il loro ruolo delle è divenuto sempre più centrale nel sistema Italia rappresentando un’inestimabile risorsa per i territori, cui garantisce un significativo impatto sociale ed economico, come attestato dai recenti report del centro studio sintesi della Cgia di Mestre.

“Tutto inizia da Pieve tesino con un’intuizione che ha dato il via alla nascita di quella che oggi è una delle associazioni più numerose e ramificate sul territorio nazionale – , afferma il presidente dell’Unione nazionale delle pro loco, Antonino La Spina -. “Nel corso di questo secolo e mezzo le pro loco sono divenute sempre più punti di riferimento  assicurando un significativo contributo in termini di promozione e accoglienza turistica, valorizzazione dei patrimoni culturali e dei prodotti tipici ad esclusivo vantaggio delle comunità; attività che, in alcune aree, ha assunto anche un’importante ruolo di collante sociale. Non c’è dubbio che questi ultimi anni siano stati davvero complicati, ma allo stesso tempo hanno fatto venir fuori ancor di più, il grande cuore delle Pro Loco”.

Il direttivo al femminile della Pro Loco di Pieve Tesino durante un evento 

L’anniversario è una ricorrenza molto sentita dal mondo delle pro loco e celebrata con una serie di appuntamenti realizzati dalla Federazione trentina pro loco insieme con l’Unione nazionale pro loco e la Pro loco Pieve Tesino. Due i fine settimana di celebrazioni in trentino, il 4 e 5 nel comune della Valsugana e e il 25 e 26 a Trento. La chiusura sarà in ottobre a Roma, con una cerimonia in Senato. “Per noi questa è un’occasione per fermarci a riflettere sulle nostre realtà” spiega Monica Viola, presidente della Federazione trentina pro loco, “che sebbene molto colpite dalle limitazioni agli eventi durante la pandemia possono tuttavia contare su valori fortemente radicati, così importanti e significativi per le comunità che vengono portati avanti da 140 anni. Solidarietà, amore per il territorio, relazioni, responsabilità sociale: le oltre 190 pro loco trentine, con i loro 20.000 Volontari, arricchiscono il territorio trentino di tutto questo. Il 140° di Pieve – conclude – ci permette di mostrare una parte di questo grande mondo al pubblico che ancora non ci conosce attraverso approfondimenti, spettacoli e momenti di festa”.

“Nel tempo non si è perso lo spirito che ha fatto nascere proprio qui il movimento delle pro loco” sottolinea Lucrezia Sordelli, presidente della Pro loco di Pieve Tesino. “Abbiamo sempre tenuto viva la nostra associazione – prosegue – e la situazione complicata di questi ultimi due anni non ha intaccato la nostra energia, anzi, lo sforzo per rimanere attivi nonostante tutto, il riadattare le manifestazioni, il modificare il nostro modo di fare festa per rispondere alle nuove esigenze, ci ha permesso di riscoprire alcuni dei valori che hanno mosso i fondatori 140 anni fa. Oggi la nostra pro loco rappresenta per noi e la nostra comunità motivo di orgoglio e un elemento identitario molto sentito. Non vediamo l’ora di condividere questa nostra festa con tutti voi”. Per informazioni sugli appuntamenti del prossimo weekend consultare il sito della federazione trentina delle Pro Loco.