Spinto dalle previsioni meteo incoraggianti quasi un italiano su due (48%) ha scelto di trascorrere fuori casa la festa del 2 giugno, tra quanti ne approfitteranno per fare gite fuori porta e picnic e chi farà una vera e propria vacanza di più giorni. E’ quanto emerge da una indagine sul sito di Coldiretti con la ricorrenza della Repubblica che rappresenta la prima vera prova d’estate 2022, nonostante le preoccupazioni per la guerra in Ucraina e per la crisi legata all’aumento dei prezzi, con la crescita record dell’inflazione.

Nella scelta delle mete tra gli italiani che trascorreranno la giornata fuori – fa sapere la Coldiretti – vince la spiaggia, dove è scattata la stagione balneare con gli stabilimenti pronti ad accogliere quel 31% dei viaggiatori in cerca di refrigerio e della prima tintarella. Ma il grande caldo spinge anche il 28% degli italiani a optare per la campagna con i piccoli borghi, tanto che gli agriturismi si avvicinano al sold out, secondo una stima di Terranostra Campagna Amica. Se la cucina a chilometri zero resta la qualità più apprezzata, a far scegliere uno dei 25mila agriturismi italiani è anche la scelta verso un turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane che ha portato le strutture ad incrementare l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness.

Al terzo posto tra le destinazioni più gettonate si piazza la montagna (25%). Un 6% degli italiani approfitterà per andare a trovare parenti e amici, dopo le limitazioni legate alla pandemia, mentre un 10% farà altro. Il 2 giugno rappresenta un appuntamento molto atteso per il settore turistico nazionale dopo due anni difficili in cui a mancare all’appello sono stati soprattutto i turisti stranieri bloccati alle frontiere dall’avanzare dei contagi e dalle misure di restrizione adottate per far fronte alla pandemia. La riduzione della spesa in alloggi e nella ristorazione ha travolto a valanga interi comparti dell’agroalimentare Made in Italy, con vino e cibi invenduti che hanno messo in ginocchio l’intera filiera dei consumi fuori casa che vale 1/3 della spesa alimentare degli italiani fuori casa, secondo la Coldiretti.

Stanze piene per tre-quarti: clima da pre-pandemia

Se è una prova generale dell’estate, non può che indurre ottimismo. Per il sistema turistico italiano, le previsioni per il ponte del 2 giugno sono all’insegna della crescita: nelle strutture ricettive ufficiali risultano prenotate tre camere su quattro, per un totale di 7 milioni di pernottamenti, ai quali si devono aggiungere anche le presenze nelle seconde case. Emerge dalle rilevazioni condotte da Cst – Centro Studi Turistici per Assoturismo Confesercenti sull’analisi della disponibilità di camere sui vari portali delle Online Travel Agencies.


Per il periodo del ponte (dal 1 al 5 giugno) si rileva un tasso medio di occupazione del 75%, con punte più elevate per le località marine, dei laghi e delle città d’arte. Saranno soprattutto gli italiani che trascorreranno qualche giorno di vacanza nelle diverse località della penisola, anche se non mancherà il movimento straniero, soprattutto verso le località marine, dei laghi e delle città/centri d’arte. Complessivamente, per queste ultime, il tasso di occupazione delle camere disponibili online è dell’80%, per le località balneari dell’81%. Molto richieste anche le località dei laghi, che registrano un’occupazione media del 78%. Risultati positivi anche per le località di campagna e collina, che raggiungono tassi di occupazione del 75%, mentre per quelle termali e montane i tassi di occupazione risulterebbero rispettivamente del 70% e del 69%.

“Complessivamente, il ponte della Festa della Repubblica conferma il momento positivo del turismo”, commenta Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti. “Una ripartenza che le imprese, però, non possono cogliere ancora in pieno: la corsa dell’energia sta erodendo i margini e aumentano i costi dei servizi offerti ai clienti. Servono sostegni: le misure prese fino ad ora non bastano. E serve tenere alta l’attenzione anche sul fenomeno della ricettività abusiva, che ci segnalano in crescita in tutta Italia: a Pasqua, nella sola Venezia, sono stati rilevati tramite i dati cellulari 20mila ‘turisti fantasma’, non registrati presso nessuna delle strutture ricettive ufficiali”.