Italiani benino, stranieri in proporzione meglio. Questi i riscontri che emergono da due degli osservatori periodici che aggiornano il movimento dell’industria dell’accoglienza turistica, l’indice del viaggiatore di Confturismo-Confcommercio e le proiezioni di Coldiretti sui dati di Bankitania e Isnart. Tra i connazionali, un quarto è già pronto a partire, ma più di uno su tre non farà vacanze per i rischi da pandemia. Dall’estero, invece, i riscontri positivi di un considerevole balzo nel periodo luglio-agosto, rispetto al 2020, favorito dal green pass.
Confturismo: per gli italani incertezza e vacanze più brevi
Oltre 15 milioni i connazionali già pronti a partire, per lo più verso mete italiane, ma 10 milioni restano ancora indecisi. Aumenta tuttavia la propensione a ridurre la lunghezza della vacanza principale rispetto a quanto si rilevava solo un mese fa: la percentuale di coloro che staranno via per non più di una settimana passa infatti dal 51% al 60% degli intervistati e si riducono da 17% al 12% quelli che faranno vacanze di 11-14 giorni. In generale, secondo la rilevazione di giugno dell’Indice del Viaggiatore di Confturismo-Confcommercio, 3 intervistati su 10 faranno quest’estate meno giorni di vacanza che nel 2019 e 5 su 10 si attesteranno sullo stesso numero di giorni Resta poi alta – al 38%, addirittura più del 29% registrato a maggio – la quota di coloro che preferiscono non fare vacanze per il rischio pandemico.
Sul versante della spesa il dato sembra essere ormai abbastanza stabilizzato rispetto a quanto già risultava a maggio: per le vacanze estive gli italiani spenderanno in media 1.015 euro a persona, incluse spese di trasporto, alloggio, pasti e varie. Cresce però dal 16% al 25% tra maggio e giugno la quota di coloro che dichiarano che spenderanno più di 1.200 euro a testa. Sale ulteriormente, seppure solo di 2 punti percentuali dal 62% al 64%, la quota di coloro che scelgono il mare e le coste italiane come meta per l’estate 2021, mentre restano sostanzialmente stabili le altre tipologie di destinazione, con quote ampiamente sotto il 10% per città d’arte e per i borghi.
Quasi 9 su dieci rimarranno nel Belpaese
Stabile anche la ripartizione dei viaggi tra mete nazionali ed estere, con un 87% di preferenze per le prime, mentre per le seconde il 13% continua a distribuirsi quasi esclusivamente su Spagna, Grecia e Francia nell’ordine: in ogni caso Europa, mentre il traffico intercontinentale rinvia al 2022 la possibile ripresa.
Luca Patanè, Presidente di Confturismo-Confcommercio rileva come “Giugno è stato debolissimo anche per la domanda nazionale, europei se ne continuano a vedere pochi, americani e asiatici praticamente nessuno e settembre non decolla nelle intenzioni di vacanza. La ripresa del turismo è molto più lenta e parziale del previsto mentre per il settore, uscito da un 2020 disastroso e reduce da un primo trimestre 2021 con riduzioni di arrivi e presenze nell’ordine del 70% rispetto all’anno prima, continuano ad arrivare con il contagocce gli aiuti stanziati da inizio pandemia. Siamo o non siamo il 13% del PIL nazionale? E allora basta perdere tempo. Si affronti la situazione con provvedimenti urgenti ed immediatamente operativi” conclude.
Stranieri: ne arriveranno 15 milioni tra luglio e agosto
Con un balzo del 32% rispetto allo scorso anno, sono in arrivo in Italia 14,9 milioni turisti stranieri fra luglio e agosto anche grazie al via libera del green pass Ue. E’ quanto emerge dalle proiezioni di Coldiretti su dati Bankitalia e Isnart in occasione del primo weekend di grande esodo estivo del 2021 favorito dall’arrivo del green pass in Europa. Una previsione che, sottolinea la Coldiretti, conferma la buona percezione a livello internazionale dell’andamento della campagna vaccinale contro il Covid e della riduzione dei nuovi contagi in Italia, anche se mancano ancora all’appello 8 milioni di turisti stranieri rispetto all’ultimo anno prima della pandemia.
Al mare, in campagna, in montagna e nelle città d’arte c’è attesa per i turisti stranieri anche se la quarantena per i cittadini di molti Paesi ostacola tra l’altro l’arrivo di 2,1 milioni di vacanzieri inglesi, considerato anche il rischio di diffusione della variante Delta del virus che sta mettendo in allarme il mondo. Se le mete privilegiate sono le città d’arte ed il mare gli stranieri, precisa la Coldiretti, apprezzano molto anche le campagne italiane e prestano anche particolare attenzione alla qualità dell’alimentazione per la quale destinano una quota elevata della spesa durante la vacanza.
Coldiretti: boccata d’ossigeno per enogastronomia
Il ritorno dei vacanzieri dall’estero in Italia è strategico anche perché i visitatori stranieri hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Circa 1/3 del budget turistico è destinato all’alimentazione tra negozi, bancarelle pizzerie e ristoranti che sono stati gli esercizi più colpiti dalla pandemia Covid. Proprio il turismo enogastronomico è uno dei punti di forza dell’Italia che, sottolinea la Coldiretti, può contare sul maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (314), 526 vini Dop/Igp e 5.266 prodotti alimentari tradizionali custoditi lungo tutta la Penisola da generazioni dagli agricoltori.
Grazie al cibo, prosegue Coldiretti, l’Italia guida la classifica mondiale del turismo enogastronomico con la ricerca dei prodotti tipici che è diventata un ingrediente irrinunciabile delle vacanze in un Paese che può contare sulla più grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie con Campagna Amica dove è possibile trovare le eccellenze locali dei territorio.