Essendo giunti a metà dicembre, è possibile iniziare a tirare le somme del 2021. Nonostante i segnali positivi che si sono registrati durante la seconda parte dell’estate nelle località di vacanza che si rivolgono principalmente alla domanda italiana, il segno meno continua a prevalere. nei primi undici mesi di quest’anno, un calo del 34,8% delle presenze turistiche rispetto al corrispondente periodo del 2019 (meno 52,8% per i turisti stranieri e meno 16% per i turisti italiani). In valori assoluti, significa che sono andate in fumo 146 milioni di presenze, di cui circa 113 milioni relative ai turisti stranieri”. I dati sono stati illustrati dal direttore generale di Federalberghi Alessandro Nucara alla presentazione dell’indagine sulle vacanze di fine anno alla presenza del ministro Massimo Garavaglia.

Le destinazioni che soffrono maggiormente – secondo Federalberghi – sono quelle “orfane” dei turisti stranieri.  Secondo gli ultimi dati della Banca d’Italia, nel periodo che va da gennaio ad agosto la spesa dei turisti stranieri in Italia è crollata del 61,4%, da 30,7 a 11,9 miliardi di euro. Il tasso di occupazione camere registrato nei primi dieci mesi dell’anno da RES – STR è del 31,8% a Roma, del 34,4% a Venezia, del 34,5% a Firenze e del 35,4% a Milano. In tutte queste località, il calo rispetto al 2019 è superiore al 50%.

Ma la situazione di difficoltà è generalizzata. “Basti ricordare, a titolo d’esempio, che la scorsa stagione invernale – dice Nucara – è stata completamente azzerata, che meeting e congressi sono ancora soggetti a limitazioni. Ben che vada, il settore ricettivo italiano chiuderà il 2021 con una perdita di quasi 10 miliardi di euro, in calo di oltre il 36% rispetto al 2019. Nei due anni, la perdita complessiva è di circa 24 miliardi di euro”.

Le Feste del Green Pass

Per quanto riguarsa le imminenti feste il Natale dei Green Pass. Nonostante le difficoltà e i timori della quarta ondata, tuttavia, forti della copertura della terza dose, gli italiani riusciranno comunque a darsi una destinazione, restando soprattutto nei confini nel proprio paese e tenendo ben a mente le misure di sicurezza contro la diffusione del Covid. Sceglieranno di partire ma raccorciando le distanze, privilegeranno la montagna, optando per località il più possibile vicine alla propria città di residenza a punteranno al relax. Non possiamo dire che saranno spensierati: il giro di affari complessivo cala infatti del 19,6%. Ma certo i viaggiatori di questo Natale 2021 daranno voce all’esigenza di solennizzare le feste, cercando di esorcizzare le paure provocate dalla pandemia”. Questo il quadro descritto da Bocca per le imminenti fesitvitò

“Il Natale è principalmente l’occasione per ricongiungersi con i propri cari – prosegue Bocca – e non stupisce quindi che la maggior parte dei viaggiatori punterà alla casa di parenti o amici”. “Il giro di affari – sottolinea – registra un incremento per il Natale, mentre scende in merito alle vacanze di fine d’anno. In primis va considerato che la motivazione di coloro che non si muoveranno è drammaticamente legata alle condizioni economiche che non consentono purtroppo di pianificare un viaggio”. “Ma c’è da notare che la rinuncia del viaggio di Capodanno è strettamente legata all’esigenza di tenersi lontani da situazioni a rischio come feste o cenoni, la consuetudine cioè del 31 dicembre. La situazione di incertezza, le ulteriori restrizioni e la presenza di una nuova variante del virus hanno fatto da deterrente alla ricerca di svago e divertimento tipici dell’ultimo dell’anno” aggiunge Bocca. “Non c’è da stupirsi – rileva – se saranno pochi coloro che decideranno di partire per l’estero. Di contro, è evidente che pesa sempre più la mancanza del turismo straniero, il che continua a penalizzare enormemente soprattutto le nostre città d’arte che speriamo vengano aiutate dal movimento turistico interno che si profila per questo Natale”. “Non sarebbe stato possibile aspettarsi un andamento esaltante in questa vacanza natalizia – conclude Bocca – ma resta il fatto che per il settore è drammatico veder perdere altri punti proprio in riferimento alla stagione solitamente tra le più performanti.

Risulta sempre più evidente che per risollevare il comparto c’è necessità di sostegni poderosi che rendano sostenibile una vera ripresa”.

                                

In cifre, per la settimana di Natale, nella quale gli italiani dormiranno in media 6,9 notti fuori casa, la spesa media pro-capite (comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti) sarà di 804 euro (724 per chi rimarrà in italia e 1.990 per chi andrà all’estero). Il giro d’affari sarà di circa 8,4 miliardi di euro. Per l’ultimo dell’anno, invece, la spesa media pro-capite (comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti) sarà di 477 euro (462 per chi rimarrà in Italia e 938 per chi andrà all’estero), con un conseguente giro d’affari di circa 2 miliardi e 90 milioni di euro. Nel 2019, la spesa media pro capite per Natale era stata di 771 euro mentre per capodanno era stata di 648 euro.