Servono infrastrutture e piste sicure per pedalare verso un futuro più sano. Il 3 giugno si festeggia la Giornata mondiale della Bicicletta, mezzo amatissimo dagli italiani e oggi rivalutato anche per la sua funzione di trasporto green che non contribuisce ad emettere emissioni climalteranti. Un amore che però non sembra ricambiato del tutto dalla progettualità e le infrastrutture a disposizione: sono infatti ancora troppo poche in Italia le piste ciclabili e gli spazi per rendere la bici un veicolo da usare in totale sicurezza.

“Il Pianeta ci chiede a gran voce di preservare le risorse di cui abbiamo abusato”, dice @omardifelice.

“La #bicicletta è il mezzo più leggero e naturale con cui ripartire verso uno stile di vita rispettoso non soltanto dell’ambiente ma anche della dimensione dell’essere umano”. pic.twitter.com/QJDbDpax8V

— Italian Climate Network (@ItalianClimate) June 3, 2022

A raccontare il rapporto degli italiani con la bicicletta è un’indagine dell’istituto di ricerca Ipsos sulla mobilità e la nostra percezione delle due ruote. Il sondaggio, condotto in 28 Paesi fra cui l’Italia, sottolinea come le bici oggi siano fondamentali per ridurre traffico ed emissioni nelle città.

Bici amica dell’ambiente, ma servono più ciclabili

In Italia circa il 49% della popolazione possiede una bici. Fra gli intervistati, poco meno di un terzo racconta di usarla per fare attività fisica e solo il 10% per raggiungere il proprio luogo di lavoro. In un contesto dove soltanto il 6% degli italiani non ha accesso a un’auto da poter usare, poco più dell’8% afferma di usufruire dei sistemi di bike sharing. Rappresentano invece il 37% coloro che raccontano di usarla almeno un paio di volte la settimana (solo il 13% come mezzo di trasporto principale).

Se però si osserva la bici come strumento amico dell’ambiente, la maggior parte degli italiani (88%) è convinta che muoversi sul sellino sia il modo migliore per ridurre emissioni di CO2 e traffico. Il risvolto della medaglia però è che, nonostante la bici sia considerata il mezzo verde per eccellenza, utilizzarla nelle strade del nostro Paese appare ancora troppo pericoloso.

 

Il 62% degli intervistati da Ipsos ritiene infatti che andare in bicicletta nella propria zona abitativa sia pericoloso, al contrario di altre aree del mondo dove viene valutato come un mezzo di trasporto sicuro (ad esempio Cina, Giappone o Paesi Bassi).

 

Gli italiani – racconta il report – del resto non solo sottolineano la mancanza di piste ciclabili e sicurezza, ma ritengono (il 76%) anche che i ciclisti stessi non rispettino le regole del Codice della strada rappresentando un pericolo per gli altri. Per il 70% spesso chi pedala senza regole può essere dannoso sia per i pedoni che per automobilisti o motociclisti.

Infine, a livello di ciclabili, meno della metà degli italiani (43%) considera l’infrastruttura ciclistica della propria zona eccellente e il 71% ritiene invece che i nuovi progetti debbano dare priorità alle bici rispetto alle auto.

Fiab: “Serve pedalare verso un futuro più sicuro”

In occasione della Giornata mondiale della Bicicletta anche la FIAB (Federazione italiana ambiente e bicicletta)  con la campagna “La BICI ridisegna il FUTURO” preme per una progettualità che metta il mezzo a pedali al centro della pianificazione del domani.

 

“Il mondo sta cambiando e la dipendenza dai combustibili fossili sta causando enormi danni al Pianeta, al clima globale, così come alla nostra pace e alla nostra sicurezza. Tutti, semplici cittadini e decisori politici, siamo chiamati a scelte consapevoli: la bicicletta è una soluzione climatica, energetica, sociale e urbanistica fondamentale, e come tale deve diventare una priorità. Il nostro messaggio per il 3 giugno intende quindi essere un esplicito invito a pedalare insieme verso un futuro più sicuro, più sano e più sostenibile” sostiene Alessandro Tursi, presidente FIAB che ricorda anche l’importanza della diffusione dell’e-bike  e l’avvento delle cargo-bike per le consegne in città.

 

Proprio le e-bike, secondo una ricerca appena diffusa da Idealo, sono uno oggi fra i desideri più richiesti dagli italiani: il 50% di chi cerca una bici la vuole infatti elettrica.  


    

Un tour in Appennino sulla ciclovia più lunga d’Italia

In sella alla bici, pedalando dall “A” di Altare, in provincia di Savona, sino quella di Alia nel cuore della Sicilia, da questo giugno grazie a una nuova app l’Appennino non avrà più segreti.

Anche per questi mezzi sempre più popolari serviranno dunque piste ciclabili sicure o percorsi dedicati come la più grande ciclovia d’Italia, l’insieme di passaggi che attraversa lo Stivale e che Legambiente ha recentemente rilanciato promuovendo l’Appennino Bike Tour, giro (anche in e-bike) lungo la dorsale alla scoperta delle bellezze culturali e naturali d’Italia, da godersi  senza rischi e all’insegna della sostenibilità in sella alle due ruote.