LONDRA – Buckingham Palace, il Castello di Windsor e il Palazzo di Holyroodhouse a Edimburgo: questi, i tre secolari luoghi dove si potranno continuare a respirare le atmosfere uniche per i 70 anni di regno della regina Elisabetta II. La residenza di Stato nel cuore della capitale inglese aprirà nuovamente le sue porte a partire da questo venerdì, 22 luglio, dopo due anni di chiusura forzata a causa della nota emergenza sanitaria. In occasione della tradizionale Summer Opening, migliaia di turisti, ma anche moltissimi locals, avranno la possibilità di ammirare più da vicino le stanze dove sono soliti passeggiare i componenti della famiglia reale in situazioni private o impegnati in ricevimenti ed eventi ufficiali. La nuova apertura, che andrà avanti fino al 2 ottobre, avrà però un sapore particolare rispetto alle precedenti e a quelle che verranno: perché, come anticipato, è la prima post pandemia, e secondo perché offrirà anche molto altro rispetto a una tradizionale visita. All’interno di Buckingham Palace è stata allestita una mostra unica attraverso la quale poter esplorare abiti, gioielli, oggetti, foto storiche e dipinti che hanno caratterizzato i 70 anni di regno di Sua Maestà, dall’incoronazione fino ai giorni nostri. Così come sta già avvenendo al Castello di Windsor e nel Palazzo di Holyroodhouse a Edimburgo. Luoghi scelti dalla stessa Elisabetta II nei quali presentare tre differenti viaggi con i quali rivivere momenti personali e pubblici della più longeva regnante britannica.
Nelle stanze di Stato di Buckingham Palace aperte al pubblico ci saranno i ritratti ufficiali ad opera della fotografa Dorothy Wilding, scattati il 26 febbraio del 1952, poche settimane dopo il consenso a divenire futura regina. Foto nelle quali la 25enne Elisabetta II indossa il Diamond Diadem, una delle corone più riconoscibili di sempre, composta da 1.333 diamanti taglio brillante. E’ costituita da una fascia con due file di perle ai lati e da una ulteriore fila di diamanti, sopra i quali si trovano diamanti incastonati nella forma di una rosa, un cardo e due quadrifogli, gli emblemi nazionali di Inghilterra, Scozia e Irlanda. Si potrà anche ammirare la collana che incorpora nove smeraldi oltre a un ciondolo di diamanti da 8,8 carati lavorato partendo dal Cullinan, il più grande diamante mai rinvenuto. La collana è stata realizzata per la regina Mary come parte di una serie di gioielli creata per il Delhi Durbar nel 1911, ereditata nel 1953 da Elisabetta II. Oltre all’esposizione espressamente dedicata al giubileo di platino, da venerdì Buckingham Palace offrirà ai suoi visitatori la possibilità di ammirare alcune delle oltre 700 stanze che compongono la residenza. A partire dalla sala del trono realizzata dall’architetto John Nash che, basandosi sulle sue competenze in campo teatrale, rese l’ambiente estremamente sontuoso a favore della prima ad utilizzarlo, la regina Vittoria, nel 1837. Si potrà visitare la White Drawing Room dove la regina e i membri della famiglia reale ricevono e intrattengono gli ospiti in occasione di incontri ufficiali e cerimonie varie; la Ballroom, il grande salone dei ricevimenti completato nel 1855, durante il regno della regina Vittoria. Originariamente ideata come sala da ballo e per i concerti, tanto da disporre di una galleria dove far sedere i musicisti e dove è presente anche un organo, oggi è utilizzata per scopi ufficiali, comprese le investiture e i banchetti di Stato; la Music Room, completata nel 1831, dove gli ospiti vengono fatti accomodare prima di una cena o di un banchetto. In passato è stata utilizzata anche per battezzare gli eredi, compresi i figli maggiori della regina, Carlo, Anna e Andrea, che ricevettero il sacramento con l’acqua portata dal fiume Giordano. Aperta al pubblico sarà anche la Picture Gallery dove sono esposti parte dei dipinti della collezione reale. Inoltre, passando tra le varie aree si potranno ammirare altre collezioni allestite lungo gli ampi corridoi, come la collezione di porcellane cinesi, la Grand Staircase che introduce all’interno di Buckingham Palace passando dalla corte centrale fino ai giardini privati che si trovano alle spalle della residenza dove spicca il roseto personale della regina.
Al Castello di Windsor, l’esposizione dedicata ai 70 di regno, in corso fino al 26 settembre, vede protagonista l’abito indossato in occasione dell’incoronazione all’Abbazia di Westminster il 2 giugno 1953. Per riconoscere l’importanza del suo ruolo di Capo delle Nazioni del Commonwealth, Sua Maestà chiese che gli emblemi dei sette stati indipendenti di cui era monarca fossero incorporati nel disegno del suo abito, insieme a quelli di Inghilterra, Scozia, Irlanda e Galles. Gli emblemi erano stati ricamati con fili d’oro e d’argento e sete color pastello, tempestati di perle e cristalli. Accanto all’abito è possibile ammirare anche una serie di spille: la prima rappresenta una foglia d’acero, omaggio al Canada, indossata quando ancora era principessa durante la sua prima visita nel paese nel 1951; la spilla Flame-Lily, l’emblema dello Zimbabwe, che fu appuntata sugli abiti a lutto della regina quando tornò in Gran Bretagna dal Kenya dopo la morte del padre nel 1952; la spilla con felce d’argento della Nuova Zelanda, indossata durante la visita alle donne di Auckland il giorno di Natale del 1953; l’Australian Wattle Brooch, spilla utilizzata durante la prima visita in Australia nel 1954; e la spilla dello Sri Lanka, indossata durante una visita di Stato nel 1981. L’esposizione si trova nei saloni centrali del Castello e si può visitare durante un percorso nel quale si passa attraverso le stanze dello stesso, e soprattutto attraverso la St George’s Chapel, divenuta ancora più famosa nel corso degli ultimi anni perché nel 2018 ha fatto da cornice al matrimonio di Harry e Meghan e nel 2021 ha ospitato i funerali del principe Filippo.
Mentre al Palazzo di Holyroodhouse a Edimburgo fino al 25 settembre i visitatori intenti a continuare a respirare le atmosfere regali per i 70 anni di regno, potranno ammirare un’altra serie di abiti indossati dalla regina in occasione dei festeggiamenti per i giubilei d’argento, d’oro e di diamante. In particolar modo, per quello d’argento del 1977, il couturier reale Sir Hardy Amies disegnò un cappotto passato alla storia, formato da una stola di seta rosa e chiffon con un cappello abbinato disegnato da Frederick Fox. Mentre per quello di diamante del 2012, venne realizzato un abito color turchese chiaro e un cappotto ricamato con fiori d’argento sparsi, con un cappello coordinato. Sempre in mostra a Holyroodhouse ci saranno altre creazioni sartoriali e una selezione di regali ricevuti durante gli impegni ufficiali in Scozia, compreso un gruppo di opere relative alla prima visita ufficiale di Sua Maestà a Edimburgo nel 1953, subito dopo la sua incoronazione. Così come per le precedenti residenze reali, anche in questo caso oltre alla mostra espressamente realizzata per il giubileo di platino, sarà possibile visitare le sale del palazzo nelle quali sono esposti dipinti che ritraggono l’evolversi della famiglia reale scozzese, a partire dalla regina Maria di Scozia, passando alla sala del trono, al salone dei dipinti fino alla vicina Holyrood Abbey, la più grande cattedrale scozzese di origine medievale che accoglie i visitatori partendo da una enorme navata sorretta da portici romanici e composta da finestre gotiche con un soffitto a volta che fanno emergere tutta la grandiosità di questo edificio realizzato più di 900 anni fa, che attualmente ospita i resti di vari reali e condottieri, tra i quali re Giacomo V.