Il Pozzo di San Patrizio di Orvieto entra nella Rete mondiale dei musei dell’acqua dell’Unesco. Il capolavoro di ingegneria realizzato da Antonio da Sangallo il Giovane è stato inserito nel Global Network of Water Museums che attualmente comprende oltre 70 musei e istituzioni di 30 diversi Paesi. La Rete mondiale dei musei dell’acqua, riconosciuta nel 2018, ha sede a Venezia ed è una delle 18 “iniziative faro” del Programma Idrologico Intergovernativo dell’Unesco al Mondo, nonchè l’unica a essere gestita dall’Italia. La missione, nell’ambito degli obiettivi dell’Agenda 2030, è promuovere il valore dei patrimoni acquatici ereditati, sia culturali che naturali. Musei e monumenti che aderiscono sono quindi impegnati, a vario titolo, nella realizzazione di progetti educativi sul valore dell’acqua e dello sviluppo sostenibile.

 “E’ un onore per noi – spiega il direttore esecutivo della Rete Mondiale dei Musei dell’Acqua, Eriberto Eulisse – poter accogliere un capolavoro come il Pozzo di San Patrizio di Orvieto all’interno della Rete che punta a promuovere un uso più consapevole dell’acqua e affermare un nuovo paradigma di sviluppo che abbia a cuore l’attenzione e il rispetto verso la natura. Riqualificare, tutelare e promuovere i patrimoni dell’acqua sia naturali che culturali su scala globale è lo stimolo per riportare l’attenzione verso quei capitali di conoscenza che nei secoli hanno generato modelli lungimiranti di gestione accorta dell’acqua”.

“L’inserimento del Pozzo di San Patrizio di Orvieto all’interno della Rete mondiale dei musei dell’acqua dell’Unesco oltre al prestigio di far parte di un importante circuito internazionale delle Nazioni Unite, ha una doppia valenza. Innanzitutto, riporta l’incredibile opera di Sangallo, visitata ogni anno da 200mila persone, alla sua dimensione storica originale e alle funzioni per le quali venne commissionato e realizzato da Papa Clemente VII. Il messaggio che è impresso sulle mura del pozzo – quello che non aveva dato la natura lo procurò l’ingegno – dopo 500 anni oggi torna più che mai attuale e non potrà che essere amplificato dalle iniziative e dalle attività della Rete Unesco dei musei dell’acqua” commenta il sindaco e assessore alla Cultura di Orvieto, Roberta Tardani.