Di quanto gas avrà bisogno l’Italia il prossimo inverno? E quanto ne avremo a disposizione nella realtà? Con il braccio di ferro tra l’Unione europea, che sta per istituire un price cap sul metano russo, e Putin, che in risposta minaccia di chiudere definitivamente i rubinetti dei suoi gasdotti, gli interrogativi sono più che legittimi. Il ministro Cingolani ha suggerito il suo piano di risparmi, ma c’è chi, soprattutto tra gli imprenditori, si prepara a misure ben più drastiche, a cominciare dal razionamento dell’energia.
Uno strumento utile per orientarsi può essere lo studio appena pubblicato dal think thank Ecco, che ha calcolato il fabbisogno energetico italiano e, nuovi contratti alla mano (per esempio quello appena firmato con l’Algeria), ha stimato quanto gas arriverà nel nostro Paese. La buona notizia è che, tra nuove importazioni e stoccaggi, nei prossimi 12 mesi ne dovremmo avere a disposizione più di quanto mediamente ne consumiamo: nel 2021 il consumo annuale di gas è stato di 76 miliardi di metri cubi, mentre nel 2023 ne potremmo avere a disposizione più di 80 miliardi di metri cubi.
“Attenzione però”, avverte Luca Bergamaschi, cofondatore di Ecco, “il fabbisogno annuale, seppur significativo, non ci aiuta a capire la capacità di soddisfare il fabbisogno giornaliero, soprattutto nei periodi dell’anno in cui il consumo di energia raggiunge valori di picco”. Insomma, il gas è nominalmente sufficiente se teoricamente distribuito su tutto l’anno, ma in singole giornate critiche i nuovi fornitori potrebbero non farcela a soddisfare la domanda italiana.
Per questo motivo gli analisti di Ecco sono scesi più in dettaglio e hanno confrontato la domanda e l’offerta giornaliera di gas nel periodo invernale, immaginando di dover rinunciare alle forniture russe, ma anche senza i nuovi rigassificatori di Piombino e Ravenna e il ventilato ricorso al carbone. “Abbiamo ricostruito un possibile profilo, sulla base dei dati di immissione massima di gasdotti, stoccaggi e produzione nazionale degli ultimi anni: si ottiene un valore di 345 milioni di smc (standard metro cubo) al giorno, a fronte di un picco di domanda dello scorso inverno di 378 milioni di smc al giorno, inclusi 10 milioni di esportazioni”, spiega Matteo Leonardi. co-fondatore e direttore esecutivo politiche nazionali di Ecco “Per soddisfare i picchi invernali di consumi energetici occorre quindi ricorrere agli stoccaggi. Per questo motivo”, continua Leonardi, “l’eventuale interruzione delle forniture russe renderà il risparmio una risorsa centrale: solo riducendo i consumi potremo mettere in sicurezza al sistema, riducendo la pressione sugli stoccaggi in modo da preservarli più a lungo”.