Le temperature globali continuano a crescere e la fetta di popolazione mondiale esposta alle ondate di calore, che investono con particolare forza le aree urbane, aumenta ogni anno. Secondo uno studio pubblicato nel 2019 su The Lancet Planetary Healtg dal 2000 al 2019 in tutto il mondo si sono verificati circa 489 mila decessi all’anno a causa del caldo. In questo contesto è importante agire per risolvere il problema a monte, riducendo cioè le emissioni di gas serra. Dall’altro lato, prosegue la ricerca per la messa a punto di materiali e capi di abbigliamento che aiutino a disperdere il calore corporeo e, magari, anche quello degli ambienti interni di case, uffici e altri luoghi di lavoro.
Secondo uno studio pubblicato su Science Bulletin, un gruppo di ricercatori della Zhengzhou University (Cina) e della University of South Australia ha descritto una nuova stoffa pensata proprio per riflettere i raggi solari e disperdere in modo efficace il calore. “A differenza dei tessuti convenzionali che trattengono il calore, questi tessuti sono composti da tre strati progettati per ottimizzare il raffreddamento”, spiega Yangzhe Hou, uno dei coordinatori dello studio. Lo strato più esterno, spiegano ancora i ricercatori, è fatto di fibre di polimetil pentene, un polimero che aiuterebbe a disperdere efficientemente il calore.
Come funziona
Lo strato intermedio, costituito da nano-fibre di argento, è stato invece pensato per riflettere le radiazioni del sole e ridurre quindi la quantità di calore che raggiunge il corpo. Infine, lo strato più interno è fatto di lana, un materiale utilizzato anche in alcuni tipi di abbigliamento tecnico e che dovrebbe permettere la traspirazione della pelle senza trattenere una quantità eccessiva di calore.
“Nel nostro esperimento – prosegue Hou -, se posizionato verticalmente, il tessuto è risultato più fresco di 2,3°C rispetto ai tessuti tradizionali e fino a 6,2°C rispetto all’ambiente circostante se utilizzato come rivestimento orizzontale”. Attualmente, spiegano i ricercatori, il processo di produzione di questa stoffa è abbastanza costoso e saranno necessarie ulteriori indagini per verificare la durata a lungo termine del materiale prima che possa essere commercializzato.
Non solo abbigliamento
Recentemente, un altro studio pubblicato su Science, un altro gruppo di ricercatori aveva proposto un materiale con uno scopo simile. In entrambi i casi, l’obiettivo futuro degli autori dei due studi sarebbe quello di implementare anche versioni leggermente modificate di questi materiali, che possano essere utilizzate non solo nel contesto dell’abbigliamento, ma anche per esempio nella costruzione di edifici, automobili o nel settore del packaging alimentare. Con lo scopo appunto di ridurre il calore all’interno di uffici e abitazioni o la necessità di refrigerazione per il trasporto di alimenti sensibili al calore.