Mangiare insetti e carne in vitro ci permetterebbe di consumare meno suolo, fino all’80%, rendendolo disponibile alla rinaturalizzazione. È il nuovo bilancio di uno studio pubblicato su Nature Food dai ricercatori dell’università di Helsinki. Il team guidato da Rachel Mazac ha tirato le somme calcolando i benefici per l’ambiente che avremmo dall’adozione di una dieta più green a livello europeo. Per farlo, gli studiosi hanno studiato il profilo nutrizionale di alcuni degli alimenti allo studio per fornire alternative da mettere in tavola rispetto alle proteine tradizionali, legate in particolare carne, latticini e derivati.
Il ventaglio di alternative disponibili, secondo gli scienziati finlandesi, fornisce già valide alternative sufficienti a ridurre l’impatto ambientale pur senza ricorrere a una dieta del tutto vegetariana o vegana.
“Con riduzioni significative degli alimenti di origine animale, sostituiti con cibo del futuro e alternative proteiche a base vegetale, è possibile ottenere un potenziale impatto minore in termini di riscaldamento globale, consumo del suolo e dell’acqua”, ha spiegato Rachel Mazac anche se ovviamente si possono ottenere risultati altrettanto sostenibili con l’adozione di una dieta vegetariana.
I novel food
La ricerca dell’università di Helsinki indica alcuni dei cibi individuati come alternative valide dal punto di vista nutrizionale che possiamo portare in tavola.
- farina di insetti
- albume d’uovo da cellule di pollo in vitro
- alghe (kelp)
- farine proteiche a base di funghi e microbi
- latte, carne e frutti di bosco ottenuti in vitro
Si tratta di cibi promettenti sia dal punto di vista nutrizionale, sia per l’impatto ridotto che avrebbero sull’ambiente se paragonati agli alimenti derivati dall’allevamento, fonte del 34% delle emissioni globali di gas serra. Tutto sta a vedere se i consumatori sono davvero pronti a cambiare abitudini a tavola.