L’Europa è tutela dell’ambiente. L’Europa è piani e fondi per tagliare l’emissioni, programmi per la scienza e il cambiamento climatico, come i satelliti di Copernicus. L’Europa è politiche agricole. L’Europa è sostenibilità, con i suoi 17 obiettivi dell’Agenda 2030. L’Europa è rispetto della natura e della biodiversità.

Su tutti questi aspetti, quelli che riguardano il green e l’ambiente, l’Europa può essere migliorata e perfezionata, ma solo se “uniti”.

Di questo sono convinti i tanti partecipanti del mondo del verde – con in testa associazioni ambientaliste, della sostenibilità, del clima e dell’agricoltura – che prenderanno parte il 15 marzo a Roma a “Una piazza per l’Europa“, l’iniziativa lanciata da Michele Serra, una manifestazione apartitica con sole bandiere europee rivolta a tutti i cittadini che desiderano dire di sì all’Ue e mostrare la loro unione.

“La pace dipenderà da come gestiremo le risorse”

Ci saranno soci Wwf e ci sarà una delegazione di Legambiente. Proprio Legambiente ha raccontato che “il 15 marzo saremo anche noi in piazza a Roma, perché vogliamo un’Europa più verde, più innovativa e più inclusiva, protagonista delle uniche azioni di pace nel mondo davvero efficaci, che non sono fondate sull’uso delle armi ma su politiche di giustizia ambientale e sociale”.

Se scenderanno in piazza gli ambientalisti è perché dalla “democrazia e la pace dipenderanno molto da come il mondo riuscirà a gestire le risorse, a governare la crisi climatica, a decarbonizzare l’economia, a farlo in modo equo”.

Legambiente ricorda che l’Europa “ha svolto un ruolo fondamentale per la tutela dell’ambiente e della salute delle cittadine e dei cittadini dei Paesi membri. E ha promosso iniziative importanti per rilanciare il suo protagonismo nello scenario economico globale. Un’identità che rischia di smarrire oggi, se non facciamo sentire con più forza la nostra voce“.

E aggiungono di essere “fermamente convinti che una efficace operazione di peacekeeping nel mondo, soprattutto di fronte alla deriva isolazionista della presidenza di Trump e alla strategia guerrafondaia di Putin, con la criminale aggressione all’Ucraina, si possa fondare solo su una politica europea e mondiale che punti velocemente all’indipendenza energetica dalle fonti fossili, grazie alla diffusione di impianti a fonti rinnovabili, all’innovazione produttiva e alla mobilità elettrica, grazie all’economia circolare in tutte le filiere, a partire da quelle che consentono di recuperare dai rifiuti, come le apparecchiature elettriche ed elettroniche, materie prime critiche fondamentali per la transizione ecologica”.

Lo slogan

In Piazza del Popolo porteranno anche uno slogan: “Più rinnovabili, più economia circolare, no riarmo, più pace. Lo facciamo perché crediamo nel sogno europeo, fondato sui principi di partecipazione democratica, lanciato da Altiero Spinelli con Il Manifesto di Ventotene”. Anche l’ASvis, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, sarà presente, in nome della sostenibilità e della coerenza per centrare “i 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, la cui attuazione costituisce l’impegno quotidiano dell’ASviS. Per conseguirli, in Italia, in Europa e nel mondo, riteniamo indispensabile rafforzare l’Unione europea, anche sul piano istituzionale, migliorando la democraticità dei suoi processi decisionali, come indicato nei diversi Rapporti elaborati dall’ASviS”.

La sicurezza alimentare

Al loro fianco, anche gli agricoltori della Confederazione italiani Agricoltori (CIA) per “un’Europa di pace, diritti e cibo sicuro”. Proprio sulla sicurezza alimentare la CIA ricorda come l’agroalimentare “è Il nostro capitale per il futuro ed è minacciato dalla instabilità Ue e a corto di finanze, visto anche il debito nazionale, ma è una risorsa non replicabile, a vantaggio dell’Europa intera. Occorre dunque una maggiore consapevolezza condivisa tra gli Stati membri, a riconoscimento del valore aggiunto di ciascun Paese e in questo caso, tra l’altro, nella sfida più ampia per la sicurezza alimentare globale, che deve posizionare l’agricoltura, e il suo reddito, a obiettivo chiave e comune, da incentivare e non sanzionare“. Così come fa leva sull’importanza di “affrontare i cambiamenti climatici” e sul fatto che “per restare competitivi sui mercati internazionali occorrono investimenti fondamentali alla sostenibilità agricola, nella sua valenza economica, ambientale e sociale”.

L’Europa del Green Deal

Tra le adesioni del mondo verde, anche quella di Italian Climate Network, organizzazione che si occupa proprio di cambiamenti climatici e di divulgazione e che segue da sempre le Conferenze globali sul clima. Come spiega il presidente, Jacopo Bencini, il network aderisce perché “l’Europa è l’Europa del Green Deal. È l’Europa della leadership nei negoziati ONU per il clima, pur con tanti punti migliorabili. L’Europa sono i dati del programma Copernicus, consultabili gratuitamente dalle cittadine e i cittadini. L’Europa è il programma Erasmus, il diritto allo studio europeo e la libertà di movimento per studenti, ricercatori, attivisti. Sono le cattedre europee e le borse di studio Marie Sk?odowska-Curie in ambito STEM, il programma Horizon, i programmi LIFE e DEAR su ambiente, clima e biodiversità”. E ricorda infine che “la prospettiva di un’Europa dei popoli sempre più unita, in questo futuro che ogni giorno promuoviamo verso la transizione ecologica, è un postulato necessario, e quando viene chiesto di dimostrare con la presenza che ancora qualcuno ci crede non possiamo che rispondere affermativamente”.

Concetti simili a quelli che in piazza porterà anche Slow Food Italia, “perché vogliamo un’Europa di pace, che sia unita e investa sulla vita, non sulla morte”, spiega la presidente Barbara Nappini.

Se partecipano, chiosano da Slow Food, è infatti proprio “per sottolineare che in questo momento di grande difficoltà è necessario lavorare tutti insieme, mettere da parte le ostilità della guerra e le differenze che naturalmente ci contraddistinguono avendo il coraggio e la forza di accogliere la complessità, che è l’essenza delle democrazie, e realizzare insieme qualcosa di straordinario e di urgente”.