Su Instagram sono conosciuti come i “viaggiatori ecologici” e hanno 231mila follower: sono Valentina La Cara ed Edoardo Manza, di 27 e 29 anni, la cui vita è completamente cambiata sette anni fa, quando hanno scelto di vivere immersi nella natura, precisamente in un camper. “Ci siamo conosciuti nove anni fa – spiega Valentina – sul nostro posto di lavoro. L’idea di andare a vivere in camper è nata dopo circa due anni di lavoro insieme, nel momento in cui mi sono resa conto che la vita che stavo facendo mi stava stretta. Avevo bisogno di fermarmi per avere il tempo necessario per conoscermi e comprendere quale strada avrei davvero desiderato intraprendere in quel periodo della mia vita. Edo mi ha assecondata e così abbiamo deciso di realizzare il nostro sogno di vivere in viaggio. Siccome avevamo la nostra cagnolina abbiamo cercato la soluzione migliore per permetterle di viaggiare con noi nel modo più comodo possibile ed abbiamo capito che il camper sarebbe stata l’opzione migliore”.
Valentina ed Edoardo creano spunti di riflessione e affrontano argomenti sulla tutela dell’ecosistema attraverso i loro gesti quotidiani. Lo spiega Valentina per entrambi:
I nostri contenuti hanno come focus la sostenibilità ambientale e sociale, mirano a risvegliare la coscienza ecologica in chi li guarda ed a comprendere come migliorare e ridurre l’impatto che noi esseri umani abbiamo sul pianeta che ci ospita e sui suoi altri abitanti. Oltre questo, il nostro lavoro è anche quello di promuovere realtà, progetti ed aziende che reputiamo virtuose così da farle conoscere anche a chi ci segue. Viaggiando si possono fare tantissimi lavori. Da quelli in smart working, chiaramente da selezionare in base alle proprie competenze, fino a quelli in presenza che spesso chi viaggia svolge in modo stagionale: pensiamo ai lavori agricoli in paesi come l’Australia, la Svizzera e la Francia. Permettono di guadagnare abbastanza per viaggiare il restante dei mesi.
Il viaggio, per Valentina ed Edoardo, è un modo per conoscere se stessi e l’ambiente che li circonda. “Scegliere di cambiare vita e di rallentare – continua Valentina- ci ha dato l’opportunità di avere il tempo per farci domande su temi che prima non avevamo mai nemmeno considerato e ci ha permesso di cominciare a vedere quanto il nostro comportamento come società ma anche come singolo individuo aveva un impatto importante sul circostante. Abbiamo cominciato raccogliendo i rifiuti abbandonati tra i boschi e in città. Ci siamo resi conto che non solo in questo modo stavamo dando il nostro piccolo contributo. Abbiamo inoltre compreso che le ingiustizie sociali sono collegate quasi sempre a quelle ambientali, abbiamo capito che non potevamo restare indifferenti”.
Il rispetto dell’ambiente è l’anima del loro progetto lavorativo e di vita. “Consumiamo – sottolinea Valentina – pochissima acqua rispetto a quella che viene utilizzata mediamente in un appartamento: i nostri consumi stanno sui 200 litri ogni 5/6 giorni (quindi circa 40l al giorno in due), curiamo l’igiene personale, laviamo i piatti e ci prendiamo cura della pulizia del camper. In un appartamento, al contrario, il consumo giornaliero è in media di 236 litri di acqua a persona. Io sono vegana ormai da cinque anni. In questo modo non solo riduco drasticamente il mio impatto ambientale e contribuisco a ridurre quello di chi opera nel settore ma evito di supportare lo sfruttamento degli animali. Utilizziamo solo prodotti facilmente biodegradabili e raccogliamo spesso i rifiuti che troviamo dispersi nei luoghi in cui arriviamo. Produciamo energia elettrica con i nostri pannelli solari, consumiamo alimenti stagionali e biologici, e cerchiamo di acquistare il più possibile usato in qualsiasi ambito, dai vestiti fino agli apparecchi tecnologici. Più in generale cerchiamo sempre di informarci sulle conseguenze di ciò che scegliamo di consumare, che questi siano prodotti o servizi, mettendo al primo posto i nostri valori etici e sostenibili. In genere cambiamo posto ogni due settimane così da conoscere i luoghi in cui arriviamo, evitando di utilizzare ogni giorno il carburante. Al nostro arrivo ci spostiamo sempre a piedi o con i mezzi pubblici quando sono disponibili. Quest’estate la stiamo passando nel nord Italia in natura”.
Valentina ed Edoardo stanno inoltre per sposarsi. “La data del nostro matrimonio – annuncia Valentina – è ancora da definire. Sicuramente sarà un matrimonio in cui al posto del riso faremo lanciare petali dei fiori, in cui i nostri abiti saranno acquistati usati o verranno affittati, vorremmo evitare di utilizzare fiori recisi freschi ma solo piante interrate che ogni invitato alla fine della festa potrà portare a casa se lo desidera e non acquisteremo bomboniere ad hoc ma calici da vino usati che ogni invitato potrà utilizzare per il brindisi e poi portare a casa come ricordo. Insomma, cercheremo di non acquistare nulla di nuovo e di vivere una giornata speciale grazie all’affetto di amici e parenti”.
Il loro libro Siamo il mondo in cui viviamo, (edito da De Agostini), spinge a riflettere sull’impatto delle nostre scelte sull’ambiente. “Per noi il titolo – conclude Valentina – rappresenta ciò che reputiamo che sia la base per scegliere di vivere in modo sostenibile. Dobbiamo essere coscienti che ogni azione che scegliamo di intraprendere potrà avere un impatto negativo o positivo sul mondo, su di noi e su chi ci circonda. Per il futuro ci piacerebbe creare uno spazio fisico in cui le persone possano rilassarsi in natura e godere dei potenti insegnamenti della madre terra. Un luogo in cui organizzare laboratori creativi volti ad imparare ad autoprodurre e coltivare in modo sostenibile. Un posto in cui ci sia la condizione per poter staccare dalla routine frenetica ed avere la possibilità di ascoltarsi per tornare poi da dove si è partiti più consapevoli e sereni di come si è arrivati”.