Usa riaprono i confini sia via terra che via aria dall’8 novembre. Da quella data, i viaggiatori “non essenziali” che hanno completato il ciclo vaccinale anti-covid potranno sia arrivarvi via terra, dal Canada o dal Messico, che per via aerea, se provenienti da una trentina abbondante di Paesi tra cui l’intera area Schengen, Cina, India, Brasile e Regno Unito. A chi arriva in aereo sarà anche richiesto un tampone eseguito non oltre i 3 giorni prima della partenza, cosa che non sarà invece necessaria a chi proviene via terra da Nord o da Sud, si tratti di un cittadino-residente americano o di un nativo o abitante oltreconfine.
Lo ha annunciato via twitter il prtoavoce della Casa Bianca, Kevin Munoz. Bandito inizialmente ai soli cinesi, il permesso per i “viaggi non essenziali” agli stranieri è precluso negli States sin dal marzo 2020. Da allora, i confini non sono mai stati riaperti. La linea di demarcazione Usa-Canada, la più lunga del pianeta, è stata riaperta, ma solo dal governo di Ottawa, e quindi sulla direttrice Sud-Nord, per chi dagli Usa voleva sconfinare nella terra dell’acero, il 9 agosto scorso.
A fine settembre, la Casa Bianca aveva preannunciato l’intenzione di riaprire i confini aerei a una cerchia ristretta di Paesi, indicando genericamente il periodo di inizio novembre. Martedì scorso l’analoga indicazione sull’imminente caduta delle barriere via terra, per gli stranieri che abbiano completato il ciclo vaccinale. “Le nuove politiche di
viaggio che prevedono la vaccinazione obbligatoria dei viaggiatori stranieri in arrivo negli Stati Uniti partirà l’8 novembre – ha spiegato Munoz -. Questo annuncio si applica sia ai viaggi aerei internazionali che a quelli via terra”.
Fino a gennaio, chi attraverserà i confini terrestri per motivi essenziali (esempio, gli autotrasportatori) sarà esentato dall’obbligo di vaccino, che però diverrà tale dopo.