Sweet è un progetto finanziato dal programma europeo Horizon 2020 e mira a valutare gli effetti per la salute, ma anche per l’ambiente, della sostituzione dello zucchero con i dolcificanti. Così, accanto a studi che valutano l’impatto sulla mortalità di bevande dolcificate in modi diversi e a studi che cercano di comprendere gli effetti sul metabolismo e sull’appetito, compaiono anche ricerche inerenti la questione ambientale. Un po’, a onor del vero bistrattata, quando si parla di dolcificanti, come denuncia oggi un team di ricercatori dalle pagine dell’International Journal of Life Cycle Assessment.
Lo studio in questione, parte del progetto europeo, ha tentato di colmare questo vuoto, cercando di rispondere alla domanda: i dolcificanti sono più leggeri dello zucchero anche quando si parla di consumo di suolo, acqua ed emissioni di gas serra? Sì, almeno quando si paragonano il dolcificante naturale stevia (Stevia rebaudiana) e lo zucchero (saccarosio), dice il gruppo di James Suckling della University of Surrey, che ha analizzato il ciclo vita di una miscela di stevia.
La miscela in questione è la RA60, ovvero è una miscela in cui è presente per almeno un 60% il rebaudioside A, uno dei glicosidi steviolici che si ritrovano nella pianta di stevia, le molecole responsabili del suo sapore dolce. Quanto? Circa 200-300 volte tanto quello dello zucchero tradizionale, ricordano gli autori, che per le loro analisi si sono concentrati su foglie di stevia coltivate in Grecia e lavorate per l’estrazione della RA60 in Francia. A parità di potere dolcificante la miscela RA60 – la misura di confronto usata dagli studiosi per paragonare zucchero e stevia, e che in massa equivale a 4 grammi di stevia contro un kg di zucchero – è molto meno impattante. Si stima che le emissioni di gas serra associate alla produzione della stevia possano essere circa il 10% di quelle associate allo zucchero, il 7% invece l’utilizzo di suolo.
Lo studio è denso di dettagli, che analizzano il diverso impatto delle varie fasi di lavorazione sul bilancio finale, ma il messaggio che arriva è che, almeno per quanto riguarda la sostenibilità e a parità di potere dolcificante, la stevia è un prodotto interessante sotto diversi aspetti. “L’utilizzo di glicosidi steviolici e prodotti simili potrebbe essere una dolce notizia per la salute del nostro Pianeta – ha commentato Suckling – Tuttavia, riconosciamo che è necessario molto più lavoro per comprendere gli effetti sulla salute dei glicosidi steviolici e di altri dolcificanti non nutritivi quando consumati come parte di una dieta più ampia”. Senza considerare, concludono gli autori, che se scambiare lo zucchero con i dolcificanti è abbastanza semplice per le bevande, lo stesso non è per i cibi solidi, e potrebbe richiedere l’aggiunta di altre sostanze, anche queste da includere nelle valutazioni ambientali e di salute.