Nel centro di Madrid o tra i canali di Amsterdam. Sulle spiagge bianche di Phuket, nel bel mezzo della steppa mongola, o sulle pendici verdi dell’Himalaya.

I Pavilions Hotels & Resorts hanno numerose sedi in giro per il mondo, offrono soggiorni in strutture eleganti, con location ben integrate con l’ambiente circostante e comfort a cinque stelle. Suite con piscina privata in un paradiso tropicale, ville vista mare con panorami mozzafiato, camere dal design all’avanguardia in una grande capitale. Come in tutti gli hotel di lusso, insomma. Ma la catena di casa a Hong Kong offre ai suoi clienti un vantaggio in più: negli alberghi e resort la vacanza si può pagare con la criptovaluta.

La novità, appena lanciata dal gruppo di hotellerie asiatico, dà agli ospiti la possibilità di saldare il soggiorno in uno dei tanti avamposti in Europa o Asia pagando con Bitcoin, Ethereum e altre 40 monete virtuali. Il gruppo The Pavillion è la prima catena alberghiera ad accettare pagamenti in criptovaluta: un servizio nato grazie alla collaborazione con l’inglese CoinDirect, uno dei principali gateway globali di pagamento crittografico, in grado di fornire un supporto facile, conveniente e sicuro per effettuare le transazioni in moneta virtuale, da qualsiasi parte del mondo.

“Questo permetterà ai nostri ospiti di avere un’esperienza più libera e personalizzata”, ha detto Gordon Oldham, fondatore e proprietario di The Pavilions Hotels & Resorts. Con la criptovaluta gli ospiti possono prenotare esperienze nei luoghi di vacanza, dalla cucina locale alle escursioni: in più, potranno anche acquistare le proprietà in vendita ai residence di Phuket e Niseko.

Spaziando da Bali a Palawan o Krabi, tra le varie strutture in cui si può pagare con moneta virtuale, ci sono anche tre hotel italiani, nel centro di Roma: The First Arte, boutique hotel a due minuti a piedi da piazza del Popolo, The First Dolce, proprio su via del Corso, e il nuovo The First Aqua, di prossima apertura.

Non solo hotel però. I Bitcoin e le altre criptomonete sono molto più usate di quanto si possa pensare. La corsa al virtuale nel settore turismo è iniziata già da un po’, e sono diverse le compagnie, le agenzie e i tour operator che accettano pagamenti in Bitcoin & co in cambio dei propri servizi.

Come la società australiana WebJet Exclusive, che propone voli e crociere acquistabili in criptovaluta. O l’agenzia britannica Berkeley Travel, specializzata in viaggi di lusso. Ma anche la AirBaltic, compagnia di bandiera lituana, che già da tempo accetta pagamenti in Bitcoin dai suoi clienti e sta allargando il suo menù per pagamenti in monete simili. Così come la compagnia aerea Surf Air, che vende biglietti a suon di Ethereum e altre valute virtuali.

Per non parlare dei viaggi spaziali. I Paperon de Paperoni, pronti a prenotarsi un posto tra le stelle, potranno saldare in criptomoneta. Su Virgin Galactic, Sir Richard Branson, sempre all’avanguardia, permette di pagare i voli interstellari anche con i Bitcoin. Virtuali o reali, sono sempre cifre a tanti zeri.