Una delle cose più belle, quando si va in Trentino è la sensazione di avere la natura a portata di mano, con la chiara percezione che non hai bisogno di null’altro. Lo vedi e lo capisci subito. Le persone che incontri sono diverse da quelle che vivono in città, seguono un ritmo diverso, hanno un respiro più lungo. Così l’esperienza anche solo di qualche giorno, non può che lasciare il segno. Merito dell’esperienze che si possono fare vicino alle montagne, ad iniziare dai soggiorni negli agriturismi dove tutto ruota attorno alle mele simbolo del territorio. Qui, in val di Non e in Val di Sole, l’interazione tra il Consorzio Melinda e l’associazione promozione turistica è diventata case history. D’altra parte è dentro a queste mele che c’è racchiuso tutto il sapore delle Dolomiti.
Lo spiega bene Giulia Dalla Palma, direttore APT Val di Non. “Fino a circa dieci anni fa – spiega il direttore ATP – il prodotto turistico era completamente slegato dal prodotto agricolo. Non c’era alcuna commistione tra i due reparti: in valle si producevano le mele e più su, in montagna, si faceva turismo. Poi alcuni agricoltori hanno iniziato a integrare in qualche modo le due rendite: hanno iniziato aprendo le loro case, destinando all’occorrenza una o due stanze per i turisti. Poi si è passati a ristrutturare case e strutture abitative. Gli agriturismi sono aumentati, è aumentata l’offerta per i turisti, con anche 20-25 stanze a disposizione per gli ospiti. Questo ha fatto sì che il turismo dalle parti alte della valle cominciasse a scendere, ad estendersi in tutti i comuni della Val di Non fino ad arrivare oggi ad avere quasi 100 strutture agrituristiche ed essere la valle del Trentino che ne ha di più. Quindi il primo passo l’hanno fatto gli agricoltori aprendo le loro case”.
Dopo il primo approccio, dagli agricoltori si è arrivati al consorzio Melida, ed è stato un attimo. Qui si gioca in casa. Oggi 95 per cento delle strutture ricettive ha a che fare con le mele. D’altra parte chi è stato anche solo una volta in Val di Non non può non avere notato come le mele connotino tutto il paesaggio. I frutteti sono ovunque, tutt’attorno ai paesini della valle.
“Il dialogo è iniziato intorno ad un evento che celebra la fine del raccolto e si svolge sempre il secondo weekend di ottobre – dice Giulia Dalla Palma -. Si chiama Pomaria https://www.pomaria.org , ed è un appuntamento di quelli che si collegano alle antiche usanze contadine. È un modo per festeggiare la natura e il suo prodotto d’eccellenza per la nostra valle. Si possono incontrare i contadini della zona, passeggiare tra i meleti, raccogliere le ultime mele. Le ultime edizioni sono state un po’ modificate a causa del Covid, ma siamo comunque riusciti a farle perché è un bel momento per tutto il territorio”.
Poi a Pomaria, si sono aggiunti altri appuntamenti sempre celebrativi della mela. “Al Meleto – aggiunge Dalla Palma – è un percorso alla scoperta delle mele e del territorio che le circonda. È la storia di 5mila famiglie che lavorano insieme e in sintonia con la natura e il territorio che abitano. Si cammina, si gioca, si impara. È tutto costruito attorno alla nostra frutticultura”.
A proposito di famiglie, il giusto modo per entrare in contatto con il Trentino più autentico è quello di cercare un Agritur Ambasciatori Melinda: tra boschi, laghi, e infiniti meleti vivono le famiglie del consorzio di produttori Melinda. Sono strutture selezionate, in cui l’ospitalità incontra il gusto, dove si imparano e vivono le tradizioni contadine. Tra i pacchetti vacanza simbolo del legame tra agricoltura e turismo c’è quello “adotta un melo”.
“Il nostro obiettivo – prosegue la Dalla Palma – è far emergere l’eccellenza del nostro territorio: c’è un protocollo per valorizzare la filiera di produzione delle mele. Con Adotta un Melo si sceglie un melo in primavera e poi lo si segue attraverso il contatto con il contadino, vedendo come evolve l’albero, come cresce la mela”.
Senza dimenticare le celle ipogee. “È l’impresa più grande per il nostro territorio – conclude il direttore ATP – anche qui ci stiamo muovendo per valorizzare in chiave turistica questo progetto che è unico al mondo. Per ora offriamo nel flagship store Melinda, nel Golden Theatre, la possibilità di fare un’esperienza immersiva che simula con la realtà aumentata l’ingresso nelle celle. Ma stiamo già lavorando per fare il lancio dell’esperienza reale. Non ci fermiamo mai. Lo dobbiamo al nostro territorio e alle persone che ci vivono e ci lavorano”.
Per saperne di più visita il sito di Melinda