Questa sarà la più grande meta di vacanze alimentata totalmente da energie rinnovabili. Il Red Sea Project è il futuro del turismo sostenibile, un paradiso eco in via di sviluppo in Arabia Saudita.
Al largo delle coste del Regno, nel Mar Rosso. The Red Sea Development Company (TRSDC), sta lavorando alla creazione della prima meta turistica “rigenerativa” del pianeta.
Un progetto rivoluzionario, che porterà tra le ricche acque una nuova destinazione sostenibile, con un’idea ecologicamente all’avanguardia, capace non soltanto di proteggere l’ambiente, ma di arricchirlo. The Red Sea Project è un’opera monumentale, che conterà 50 hotel, 8.000 camere d’albergo e circa 1.300 proprietà residenziali sparse per le 22 isole al largo delle coste saudite, più altri sei siti nell’entroterra. Il tutto in un ambiente bello, ricercato, con ogni tipo di intrattenimento, dai porti turistici ai campi da golf, caffetterie e ristoranti, club e spa.
L’intera destinazione sarà alimentata da fonti rinnovabili, per questo la compagnia sta realizzando il più grande impianto di raffreddamento mai visto, alimentato da energia rinnovabile 24 ore al giorno. L’inquinamento luminoso e acustico sarà ridotto al minimo e la plastica vietata. I resort saranno creati utilizzando materiali leggeri con una bassa massa termica, il che significa una costruzione più efficiente dal punto di vista energetico, in grado di garantire un minore impatto sull’ambiente, per salvaguardare flora e fauna, proteggere le barriere coralline e le innumerevoli specie che abitano i fondali. Va sottolineato che i cambiamenti mirano a preservare e migliorare l’habitat senza danneggiare nulla. Secondo il progetto, infatti, sull’isola verranno create nuove spiagge, insieme a una laguna. Miglioramenti necessari per ostacolare l’erosione delle coste e l’avanzare delle acque: aumentando il livello della terra, verrà eretto uno strato difensivo, pronto a ostacolare l’innalzamento del livello del mare. Il resort sarà un paradiso dal cuore verde.
I lavori sono iniziati, il progetto sarà completato nel 2030, con diverse inaugurazioni intermedie. Il primo capitolo di questo lungo viaggio aprirà nel 2022, su una delle 22 isole destinate all’opera, la magnifica Shurayrah, un luogo selvaggio e vergine in uno dei mari più ricchi del pianeta. Il progetto destinato all’isola si chiama Coral Bloom: ideato dallo studio di architettura Foster + Partners, in una delle zone più incontaminate dell’Arabia Saudita, è pensato per offrire una lussuosa destinazione di vacanza, in grado però di fondersi con l’ambiente naturale dell’isola.
«Coral Bloom significa Fiore di corallo – ha spiegato Gerard Evenden, Head of Studio presso Foster + Partners – e da qui prende le mosse la nostra visione: ispirarsi allo stato naturale di Shurayrah, con i vari alloggi, le ville e i resort progettati per dare l’impressione che siano parte delle spiagge, nascosti tra le dune di sabbia e le coste. I materiali che utilizziamo e il basso impatto che hanno assicurano la protezione dell’ecosistema. Di più: con il nostro lavoro valorizziamo l’isola, la proteggiamo e aiutiamo la sua natura a fiorire, come suggerisce il nome».
Sull’isola di Shurayrah sorgeranno ben undici hotel, dal design sostenibile e in tono con la natura circostante, che saranno gestiti dalle catene alberghiere più famose al mondo. Con una premessa: i vincoli architettonici saranno molti rigidi, quindi sono vietati i grattacieli, per non oscurare la bellezza del posto. Il tutto adattato all’era post-Covid, con un’architettura studiata per garantire il distanziamento e la privacy dei visitatori. Niente corridoi interni, quindi, negli hotel, davanti alla crescente esigenza di spazio e isolamento, gli ambienti comuni, come appunto i corridoi, vengono rivisitati in chiave esterna.
«Gli ospiti resteranno stupiti dal posto, che offrirà, per la prima volta, la possibilità di godersi la vita di mare in piena libertà, in una modalità totalmente integrata con l’ambiente marino. Nasce così Coral Bloom, ispirandosi all’incredibile flora e fauna che si trovano qui in Arabia Saudita», ha affermato John Pagano, CEO di TRSDC.
Coral Bloom è il primo passo. L’inaugurazione è prevista per la fine del 2022, quando apriranno l’aeroporto internazionale e i primi quattro hotel. Nel 2023, secondo i piani, apriranno altri 12 hotel. Il traguardo generale, per vedere completato e totalmente operativo il Red Sea Project è fissato al 2030.